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MADRE MARIA GIACOBETTI

                  

                                                                                    

 

 

 

     

 

 

 

 

 

 

LETTERA N.42 PER IL MESE DI MARZO 2020 li….1.3.2020

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AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI (stigmatizzata)

e, per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

E ALLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI (Congregatio de causis sanctorum): EMINENZE,

CARDINALE GIOVANNI ANGELO BECCIU, Prefetto.

CARDINALE MARCELLO BARTOLUCCI, Segretario


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Cari amici e fedeli di Madre Maria,

tra queste nostre epistole, arrivato alla lettera n. 40 ho voluto osservare un po’ di silenzio, ben sapendo che esse non contano assolutamente niente agli occhi del vescovado, per il quale la manifestazione di affetto e di stima che vogliamo esprimere senza sosta alla nostra Santa, anche per mezzo di queste lettere, per loro è tutto tempo sprecato.

Per noi, invece, hanno il valore della preghiera, continua e ininterrotta, per la beatificazione di Maria. Ma proprio perché è una forma di preghiera dobbiamo non stancarci mai a ripeterla col cuore sempre rivolto alla nostra Mamma celeste, la cui apparizione determinò il destino della mistica donna. E come vediamo nel rosario, quando per più di 50 volte ripetiamo l’invocante preghiera alla  Vergine Santa, allo stesso modo noi non dobbiamo stancarci mai di pregare, ma non dobbiamo neanche stancarci di scrivere anche le più semplici e le più modeste parole che aiutino a tenere accesa la fiammella della fede. Particolarmente per i giovani, che sanno poco di queste vicende.

E queste persone in tonaca, (dure come sassi), del Sinedrio ascolano, impicciati in faccende per loro molto più serie della religione, devono occuparsi a tempo pieno ….di problemi amministrativi e gestionali.

E sappiamo benissimo che il centro di sfiducia, disistima, velato disprezzo e aperta avversione contro Maria proviene dai preti dei vari consigli diocesano ed altri. Contro cui nessun vescovo venuto da fuori ed estraneo completamente dal mondo piceno avrebbe mai l’ardire di andare. Particolarmente i due più recenti, Montevecchi e D’Ercole. Che volete che ne sapessero, né prima né dopo…tali due prelati, della vita e della storia di Madre Maria? E questa è un’attenuante di colpa. Ma c’è poi l’aggravante del fatto che il vescovo ha un potere totale e assoluto e quindi può informarsi quanto e come vuole. Ma non deve…..ciurlare nel manico….come si dice, giocando furbescamente con le parabole di Gesù, per cui c’è il gregge e il buon pastore, è vero in senso spirituale. Ma che non gli venisse in testa al vescovo che noi fedeli siamo pecore anche in senso mentale ed intellettuale, perché andrebbe completamente fuori strada. Perché non siamo più nel medioevo, quando frati e preti per mangiare tranquillamente la carne al venerdì, prendevano i polli già cotti e li battezzavano “pesce”…..ego te baptizo piscem….cosa proibita al popolo….(a parte il fatto che oggi il pesce costa forse tre volte più della carne)….Perciò queste vecchie prescrizioni pseudo religiose oggi fanno ridere… Pertanto io dico…. Eccellenza….voglia essere cortese con noi di Valle Orta…di non battezzarci….stupidi e fessi.

Quindi, dicevamo che i vescovi provenienti da fuori devono per forza (estranei all’ambiente) appoggiarsi ai vecchi comandi in cui trovano per la figura di Maria disprezzo ed avversità. E non occorre andare lontano per rendersi conto che sono molto vicini alla nostra area territoriale alcuni rinnegati della fede, falsi templari massonici e sacrileghi maneggiatori di ostie sante.

Ma se il falso pontefice Morgante, amico e protettore di questi apostati e tra i peggiori di loro, un giorno, parlando con un membro dell’”Opus Dei”, ( che racchiude i forti avversari dei gesuiti, nelle diatribe interne al cattolicesimo ) ebbe a dire spontaneamente il Morgante…. che il clero ascolano è ….pettegolo e calunniatore….e proprio lui che ne era a capo….figuriamoci che ne potremmo dire noi laici, con tutte le brutture che si sentono in giro? Fortunatamente conosciamo anche sacerdoti veri e puliti.

Però, vi sembra forse un’esagerazione per molti di loro il viscerale attaccamento agli affari e al denaro? Andiamo un attimo a vedere che cosa dice il Consiglio diocesano per gli affari economici. Riporto testualmente dal diritto canonico:

Canone. 493 - Oltre ai compiti ad esso affidati nel Libro V, I beni temporali della Chiesa, spetta al consiglio per gli affari economici predisporre ogni anno, secondo le indicazioni del Vescovo diocesano, il bilancio dei proventi e delle spese che si prevedono per l'anno seguente in riferimento alla gestione generale della diocesi e inoltre approvare, alla fine dell'anno, il bilancio delle entrate e delle uscite.

Can. 494 - §1. In ogni diocesi, dopo aver sentito il collegio dei consultori e il consiglio per gli affari economici, il Vescovo nomini un economo; egli sia veramente esperto in economia.


E allora? abbiamo capito bene o no? Da nessuna parte si richiede che qualcuno sia esperto …… in religione. Ma per l’economia è detto esplicitamente che ci vuole l’esperto. Perciò, con tutto quello che c’è da fare per amministrare dei beni così ingenti, per non dire incalcolabili, come vi viene in mente che questo clero possa stare a pensare a cosette tanto insignificanti e stupide (sic!): come essi vedono….le stigmate di Madre Maria….Ma siete matti??!!

Quando ci sono i soldi di mezzo tutto passa in secondo piano. Guardate il colpo di fulmine dell’amore per gli emigranti, sbocciato a tutti i livelli. Ricordo che si era arrivati al punto di cacciare dai conventi perfino le suore di clausura, per far posto appunto agli emigranti. Ma la febbre d’amore per costoro si è subito affievolita con l’abbassamento del termometro dei contributi europei. Quando si dice: finiti i soldi finito l’amore.


Adesso, se io potessi dare un consiglio al vescovo gli direi che per un ottimo esperto economico, adatto allo scopo, ci vorrebbe quel prete del centro città, che ha truffato … ...( ripeto truffato…) i due vecchi, (come avevo già scritto) del mezzo milione di euro e presi pure in giro presso la Curia. E così avevo invocato un po’ di misericordia dal nostro episcopo, di far recuperare qualcosa di quei soldi, ai due poveri vecchi, ora che ne hanno più bisogno, data la terribile malattia del cancro che ha aggredito la donna. E davanti a questi problemi non basta la misera pensione, per badanti, trasporti, visite, assistenza medica ed infermieristica, vestiario, nutrimento….ecc. ecc….Perciò, vorrei dirgli al vescovo …


Eccellenza, abbia almeno un po’ di compassione, se Lei non ha proprio un sasso al posto del cuore. E dove sarebbe la carità cristiana che predicate tanto. Sapendo bene (come aggravante) che quel denaro è frutto di un imbroglio e di atto delinquenziale. E se Lei ha un dubbio sulla malattia, Lei che li conosce bene, telefoni all’ospedale e vedrà che ho detto la verità. Io comunque seguiterò a sperare in Lei, perché è sotto la Sua amministrazione che è avvenuto il fatto truffaldino. Non è questione di spiccioli, ma di cinquecentomila euro, cioè mezzo milione di euro, tondo tondo..

Per ora mi fermo a questa preghiera, che data la situazione impietosirebbe il più duro dei cuori. Grazie!...Vincenzo Allevi


E adesso una breve riflessione. Abbiamo detto più volte che nessun prete si avvicina a Valle Orta.

E data la mia avanzata età potrei testimoniare che eccetto Don Basilio Marchei, non si è mai visto un prete ascolano far rispettosa visita alla chiesetta e alla tomba di Maria. Ma neanche per partecipare almeno a un solo rosario a Maggio. E si sa bene che una chiesa consacrata è sempre una chiesa, indipendentemente da chi l’ha progettata e costruita.

Ma è mai possibile che proprio noi da laici dobbiamo spiegare le cose di religione ai preti !?

Ma non andiamo lontano se abbiamo un esempio lucente come il sole, la cui storia vorrei ripetere diecimila volte al giorno: Padre Pio, come modello non solo di santità, ma anche testimone di chi lo avversava, come molti suoi confratelli fecero. E il Vaticano, che lo aveva plurivisitato, rivoltandolo come un calzino e ne aveva accertato le stigmate, avendo il frate santo già fatto numerosi miracoli, cosa fecero allora i vertici del clero?

Come segno di stima lo chiusero prigioniero, per molti mesi, in una stanzetta, senza neanche poter dire messa. E con altri mistici meno famosi gli stessi vertici ci hanno fatto polpette.

In passato, pur nelle debite differenze, molti, come Girolamo Savonarola, Giordano Bruno, Giovanna d’Arco… furono bruciati vivi …dai pietosi cristiani del clero…. .particolarmente quelli della santa Inquisizione.

Comunque, il prete….. quasi ogni prete, è fatto così. Ogni notizia riguardante un qualche beato, o persona in odore di santità lo trova subito istintivamente contrario e recalcitrante, come se si sentisse escluso e messo da parte dall’alone di beatificazione che sublima gli altri e non lui. E non valuta se anche lui ha quelle stesse superbe virtù. Insomma, cercare un prete veramente umile è come cercare un quadrifoglio.

Oggi, io, avendo già superato gli ottant’anni, ricordo bene che in questo lungo periodo, tutte le volte che ho avuto occasione di parlare di Madre Maria con un qualsiasi prete, il giudizio sulla nostra Mistica è stato sempre lo stesso….. e cioè una donna … ignorante e semianalfabeta…….E non serviva a niente rispondergli che non era così.

A parte il fatto che mille volte abbiamo detto che Gesù aveva scelto

delle persone semplici e non filosofi, la nostra Maria, pur senza studi regolari sapeva moltissime cose. Altrimenti come poteva dare consigli a tutti? Era informatissima di quello che succedeva nel mondo ed anche colta, perché capace di dare dei pareri competenti sugli argomenti più disparati, anche di natura economico-legale. I miei genitori, almeno una volta al mese andavano a consultarla. Specialmente mio padre che era commerciante di calzature, insieme a mia mamma che lo accompagnava, e poi spesso restava con Maria per aiutarla nelle faccende. E mia mamma la conosceva molto bene, Maria, perché stavano molte ore insieme.

E sembra strano che anche mio padre andasse a trovare Maria abbastanza frequentemente, per parlare della vendita delle scarpe, più o meno di moda, più o meno di pelle buona, specialmente da donna, molto richieste, con tacco o senza tacco, ecc… Ogni volta era una scenetta familiare, di babbo che parlava di lacci o di suola e Maria che a testa bassa e in perfetto silenzio ascoltava attenta. Poi, al momento manifestava il suo parere che per babbo era infallibile. E se ne andava sempre col saluto….Grazie tante Maria ! Ma c’è un motivo particolare che fa sorridere ….. del perché babbo le facesse visita piuttosto frequentemente, tanto che un giorno mamma disse a mio padre esplicitamente…..Senti Massimiliano…...convinciti subito che Maria riceve persone con gravi problemi di vita e non può perdere tempo con le fresche tue. La scorsa settimana sei venuto a trovarla tre volte, perché ti ho aperto io il portone. (questo, nel periodo presso la Signora Marini, in Via Niccolò IV, al centro di Ascoli). E il motivo era semplice, ma molto serio. Era successo già due o tre volte che parlando del più e del meno, ma soprattutto di scarpe, Maria disse chiaramente a babbo queste parole (che ricordo bene perché babbo ci si fissava a ripeterle). Massimiliano…voglio dirti chiaramente una cosa. Non comprare il materiale da quella …..ditta e non firmargli cambiali perché ti fregano. Non ti fidare, né adesso né in futuro. Anche perché possono falsificare le cambiali a tuo danno…..E babbo così fece e quella volta si salvò. Ma la cosa strana e impressionante fu che informandosi presso alcuni amici venne a sapere che quella ditta (operante verso il territorio fermano) aveva fatto piangere diverse persone, falsificando anche in passato cambiali, fatture e documenti ordinativi…ecc… Maria era rimasta sul generico, ma quei fatti erano realmente accaduti……

Un’altra volta Maria gli disse……Massimiliano…..a quel pover’uomo

con la famiglia numerosa dagli pure le scarpe…..E’ povero ma ti pagherà……. E così fu. Ma avvenne nel tempo che babbo entrò in una situazione paralizzante. Nel senso che quando poteva consultare Maria le cose filavano lisce come l’olio. Ma quando decideva da solo la fregatura era sistematicamente assicurata. Povero babbo, quando non poteva chiedere consiglio a Maria si sentiva paralizzato a decidere. Una volta gli dispiacquero tanto alcune parole di mamma. Sentirlo dalla propria moglie gli fece anche più male. Mamma gli disse….. Massimiliano, ormai basta, non sei mica un bambino. Nel commercio devi decidere da solo. Non puoi stare ogni momento a bussare a Maria. E quelli che non hanno Maria, come fanno per vivere, secondo te? …….Aveva ragione mamma, ma il povero babbo non poteva fare a meno di quei preziosi consigli proprio perché infallibili. Comunque il rimprovero di mamma gli bruciò per parecchio tempo. Ma lui era un uomo buono e generoso. Quante scarpe regalate a chi non poteva pagare. La qual cosa gli causò la chiusura dell’attività. E fu che grazie a Dio io ero entrato nella Guardia di Finanza, altrimenti non so come saremmo andatl avanti. A tal proposito voglio citare un piccolo, ulteriore aneddoto al riguardo degli incontri con Madre Maria che ebbe il mio babbo. Anche con Padre Pio una volta parlò di scarpe, sandali e calzature varie, ricordando la cosa con struggente affetto. Posso giurare sulle persone più care che ho detto la verità. Un ricordo bellissimo il contatto coi due santi.

E tornando a Maria, a volte, anche lei sapeva le cose ancor prima che il fatto accadesse, come quando preannunciò a mia mamma che avrebbe avuto un’altra figlia alla soglia dei trentasette anni, ancor prima che fosse concepita.

Ma di testimonianze miracolistiche ne furono pubblicate decine e decine nel giornaletto di Don Ciabattoni. C’erano testimonianze anche firmate, come prove inconfutabili di ringraziamenti per grazie ricevute. Quindi, resoconti di miracoli per intercessione di Maria ce ne sono a bizzeffe e molto ma molto più importanti di queste mie umili lettere. Ebbene, si è ottenuto qualcosa in vescovado?? Niente di niente. Eppure le prove ce le hanno. E’ che non ne vogliono sapere, queste tonache piene di ortiche. Ci siamo capiti.

Perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.


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­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­ Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, per il mese di Marzo 2020. Presto in Internet, col nome di Maria Giacobetti


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LETTERA N. 41

PER IL MESE DI DICEMBRE 2019

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AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI (stigmatizzata)

e, per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

E ALLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI (Congregatio de causis sanctorum): EMINENZE,

CARDINALE GIOVANNI ANGELO BECCIU, Prefetto.

CARDINALE ARCELLO BARTOLUCCI, Segretario


Cari amici e fedeli di madre  Maria,

dopo questa pausa nella stampa delle lettere per la nostra Maria abbiamo effettuato delle verifiche che ci hanno confermato molti sospetti che avevamo sul fatto che è vero come alcuni amici mi hanno riferito che presso la curia vescovile ci sono tutte le carte riguardanti la persona della nostra santa, compresa la ormai famosa relazione medica del dottor Sansoni, ordinata a suo tempo dalla stessa autorità religiosa.

L’intoppo quindi (per la procedura ufficiale di beatificazione) …...è sempre stato nella persona del vescovo di turno.

Ora, non staremo sempre a ripetere quello che nel merito abbiamo scritto in tante lettere con le quali invece sarebbe utilissimo coinvolgere i giovani che non sanno nulla di queste cose e di quello che ha dovuto sopportare Maria in fatto di avversione ed umiliazione ……lo ripeterò non mille….. diecimila….ma un milione di volte….  da parte di quel disgraziato vescovo che fu il Morgante….... Così come Padre Pio dovette sopportare le angherie dei vescovi Gagliardi e Bortignon….tanto che quest’ultimo arrivò addirittura a scomunicare chiunque si recasse a San Giovanni Rotondo anche solo per salutare il santo frate.

     Il Morgante ha lasciato in eredità due elementi degni di lui e cioè  due figure di prelati duri come pietre e pieni di indifferenza. menefreghismo e miscredenza.

L'arrivo di Morgante avvenne nel 1957. Gli baciammo l’anello presso la clinica San Marco ove io ero ricoverato all’età di 19 anni per problemi di salute. Rimasi male quando sentii che ironizzava sulla figura di Padre Pio. Anche durante la messa in un giorno di Pasqua ironizzava su di un prete concelebrante accanto a lui, ridicolizzandolo, Ce lo aveva per vizio quello di denigrare il prossimo. Forse voleva suscitare il riso, forse per rendersi simpatico…... ottenendo però l’effetto opposto.

E per coloro che  ritengono l'abito clericale oggetto sempre di  riverenza e stima dovremmo dimenticarci anche se rari , dei casi della orrenda depravazione della pedofilia..

Ma adesso vorremmo porre attenzione  sui gravi errori di tradimento della fede commessi dai vertici del clero, tra papi e cardinali, nel corso dei secoli. Sono tanti.   Ma qui ne voglio citare soltanto due tra i più famosi. Questo in ossequio a quanto predicava Sant'Antonio da Padova. Cioè, la verità viene prima di tutto, a costo di scandalo.

E uno tra i più grandi scandali della storia fu proprio la  cosiddetta….. “Donazione di Costantino”. Clamoroso falso scoperto da Lorenzo Valla quando fu costruito dai papi un falso documento per giustificare i beni più o meno fraudolentemente  acquisiti.      

Ma uno scandalo ancor più grave fu quello di  Papa Leone X, il quale, pensate….all’età di 13 anni fu nominato cardinale... Diventato papa e bisognoso di grande quantità di denaro mise in vendita le indulgenze. Cioè a dire che qualunque persona che volesse essere assolta dai propri peccati doveva pagare una certa somma. Lo scandalo fu talmente grande nei popoli specialmente del Nord, ove cominciò a nascere la ribellione, così che nacque il protestantesimo con Martin Lutero. Abbiamo voluto citare questi fatti per diere che soltanto i santi sono immuni da questi tipi di peccato……..

In ogni tempo comunque troviamo errori in fatti incresciosi nell'ambito dei vertici del clero in Vaticano Dove attualmente dominano i gesuiti, poiché ai vertici della chiesa c’è il loro capo, papa Bergoglio, il primo gesuita a diventare pontefice nella storia. Ha voluto chiamarsi Francesco col nome del più grande santo italiano. Ciò forse per darsi una veste di umiltà che i gesuiti non hanno mai avuto. E Bergoglio a suo modo è anche simpatico. Ma a me I gesuiti non mi sono mai piaciuti per la loro ipocrisia congenita come fose una regola di vita Forse per questo fatto  il papa Clemente XIV…. volle sopprimere l’ordine sacerdotale gesuitico nel 1773, col “breve” … ”Dominus ac Redemptor”. I gesuiti risorsero poi in seguito.

  Riguardo alla funzione femminile nella chiesa ufficiale. non c'è ancora niente di sicuro, ma sembra che siano stati istituite delle commissioni religiose per trattare il tema della donna nell'ambito delle mansioni liturgiche. Ma già la donna opera a livello del diaconato. Forse è Iniziato lo sforzo  di portarla a livello sacerdotale,  come i protestanti e gli anglicani. .In questo caso verrebbe distrutta la struttura stessa del cattolicesimo.   Forse io mi sbaglio, ma Gesù che ha dato grande dignità e affetto alla donna….. (la Maddalena….l’adultera…) ….a partire dalla .sua mamma celeste ha riservato ai discepoli l’azione evangelizzatrice della predicazione.  Prendiamo San Paolo, l'apostolo delle genti. Diffuse il cristianesimo predicando in ogni nazione. Nessuna donna avrebbe potuto fare quello che ha fatto Saulo di Tarso.

E forse sarebbe pure giusto che i preti si potessero sposare. Ma prendiamo  un altro esempio: Padre Pio. Se si fosse sposato non sarebbe stato più il Padre Pio che ha convertito miriadi di persone al mondo. E’ la missione sacerdotale che è unica ed esclusiva.

Ed ora mi sento costretto pur non volendo (anche per ragioni strettamente personali e di amicizia) di inviare una lettera aperta al vescovo Giovanni D’Ercole per le motivazioni contenute in essa epistola, per le quali si richiede un suo sollecito intervento per la soluzione del grave problema, riguardo ad una truffa messa in atto da un prete di una parrocchia del centro città di Ascoli Piceno.

A SUA ECCELLENZA GOVANNI D’ERCOLE VESCOVO

ECCELLENZA,

non molto tempo fa ebbi modo, in queste mie lettere, di riferire il caso di una truffa attuata da un prete di una parrocchia del centro città di Ascoli Piceno, consistente nell’essersi fatto consegnare da due coniugi molto anziani e senza figli una notevole somma di denaro, dietro la promessa di una certa realizzazione, poi non avvenuta. La somma consegnata al prete…… (fonte di un’antica eredità)

è stata di euro cinquecentomila ..proprio così….mezzomilione di euro. Si sono poi ammalati, i due vecchi, data l’età (con un tumore plmonare alla donna)……..E come si dice…piove sul bagnato………per cui anche l’azione legale è risultata inefficace, data anche la truffa ben congegnata che finora non hanno ottenuto nulla, pur sperando di recuperare almeno una parte di quella somma, dato che adesso sono sul lastrico, senza un centesimo e con la propria abitazioe non agibile perché terremotata. Vivono ora in una situazione di bisogno presso altra abitazione nel centro città di Ascoli.

Da loro, amici da tempo, ho ascoltato questo particolare inquietante. Si sono rivolti direttamente anche alla curia vescovile per esporre il loro caso. Mi hanno detto che addirittura sono stati presi in giro per essere stati insomma così fessi. Non ho ben capito però se questa bella risposta è venuta direttamente dal vescovo D’Ercole o da qualche suo sottoposto.

Io non conosco personalmente quel prete autore della truffa, ma so chi è e posso fornire ad opportuna richiesta, il nome e l’indirizzo, oltre al nome ed indirizzo con numero di telefono dei due malcapitati. Un simpatico ricordo mi fu raccontato dal marito. risalente    al passato. Da giovane ebbe da Maria una felice previsione di guarigione da malattia. Cosa che mi fece piacere sentire. Aspettiamo ora che il vescovo raddrizzi con opera di bene questo grande torto.                               

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­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­ Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, per il mese di Dicembre 2019. Presto in Internet, col nome di Maria Giacobetti.

 

 

 

 

 


 

  

 

 

 

 

LETTERA N. 40

PER IL MESE DI MAGGIO 2019

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AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI (stigmatizzata)

e, per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

E ALLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI (Congregatio de causis  sanctorum): EMINENZE,

CARDINALE GIOVANNI ANGELO BECCIU, Prefetto.

CARDINALE MARCELLO BARTOLUCCI, Segretario

 

OGGETTO: Varie

 

Il 12 aprile 2014 Giovanni d'Ercole è stato nominato vescovo di Ascoli Piceno. Al giorno di oggi sono ormai trascorsi 5 anni interi. Tempo in cui sono successe tante cose, forse molto più importanti  del nostro desiderio, (quali fedeli  affezionati alla figura di Madre Maria), di averlo un poco tra noi per conoscerlo meglio e stimarlo maggiormente. Ma il vescovo ci ha molto da fare e non può perdere tempo ……. con quei quattro gatti della chiesetta di Valle Orta....(come sembra siamo visti noi da dentro la Curia……..).   

Quattro gatti forse si….. o poche semplici pecorelle senza Pastore,  dato che non abbiamo neanche un parroco o un prete per le confessioni………. C’è Appignano? …..Ma io, (sia detto in senso generale…..)  più che confessarmi in una parrocchia atea, lontana da Dio…..e presso un qualsiasi prete indegno……. preferirei aspettare la Perdonanza data in Abruzzo da Celestino V….

Dicevamo…... quattro gatti sì, ma sempre pieni di fede. Sempreché avere fede valga  ancora qualcosa agli occhi di questi nuovi chierici pieni di affari e di impegni amministrativi e gestionali…. di possedimenti, immobili e ricchezze,  investimenti e calcolo di rendimenti finanziari, riscossioni di proventi europei per la gestione emigranti. …. un tutto operativo che non lascia spazio ad altre attività di natura sacerdotale.

Poveri noi! Se dici qualcosa si diventa critici. Se non dici nulla sei una nullità e non ti pensa nessuno. Perché…..? Io mi chiedo.......perché invitare il vescovo diventa tanto complicato? Non lo sa lui che ci siamo anche noi? È probabile che sia invece proprio la Chiesa cattolica che sta andando verso la deriva, perché quando le problematiche religiose passano in secondo piano nei confronti delle situazioni amministrative e dei calcoli finanziari ….. significa che la strada è sbagliata.

E qualcuno vuole spiegarmi che cosa c'è di più religioso della presenza delle stimmate di Gesù in una persona?  Noi scriviamo lettere a ripetizione ma qua sembra che non ci sia né Curia né Vescovado. Come fossero dei morti! …... Proprio così! Spiritualmente sono dei morti….E’ il loro comportamento che lo dice. Mi vengono in mente alcune parole di Gesù quando risponde a uno dei suoi seguaci….. Signore dammi il tempo di andare a seppellire mio padre……. Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti. Cioè sono incombenze per coloro che non sono destinati alla vita  eterna.

Ma questi uomini di Chiesa non si sentono neanche ridicoli, nel loro silenzio. Anzi, dopo il Concilio le cose si sono pure aggravate.

E in queste lettere in difesa di Madre Maria al centro dell'eterno tema religioso  c'è sempre stato il problema della beatificazione uficiale della donna.  e abbiamo trattato anche molti altri argomenti sempre con riferimento a questo religioso evento.

Come si può constatare quindi, il fulcro centrale di tutti i nostri discorsi è sempre lei nel vasto panorama dei suoi amici e fedeli e anche nella prospettiva dei suoi avversari che non dovrebbero essere i suoi più convinti denigratori, cioè preti e vescovi che invece si sono trasformati in nemici giurati e senza conoscere quasi nulla di lei. Ci piange il cuore nel vedere che è scivolata via  nella sua relativamente breve vita come una buona agnellina sempre sorridente, aiutando sempre tutti senza chiedere nulla, con umiltà  accettando qualunque modesta offerta,  senza pretese senza sollecitare nessuno a darle qualcosa. Ma sapeva ringraziare invece con la sua amicizia,  bontà d'animo, affettuosa tenerezza verso chi   si rivolgeva a lei per avere un buon parere, un buon consiglio.

Oggi noi vediamo che i preti ascolani  sono gli ultimi a poterla comprendere, perché costoro sono precipuamente affezionati solo alla bella  e ricca gente,  generosa, benestante, con pellicce di pregio  sfoggiate a messa la Domenica, come segno di alto stato sociale verso cui il nostro clero piceno si mostra riverente e ossequioso. Lo potrei giurare con una mano sulla Bibbia che tutte le volte che sono entrato in conversazione con un  prete, eccetto rarissimi casi, sulla figura di Madre Maria  ho sempre sentito rispondermi da questi elementi……. ma era una semplice contadina non istruita, semianalfabeta…..Come se i valori morali fossero concentrati sugli  alti strati sociali. Ma questo perché succede? Ve lo dico io perché?  perché nella mente di questi preti  non c'è mai la figura di Gesù e dei suoi discepoli analfabeti pescatori, ma solo ben pasciuti signori quattrinosi, amici dei potenti e di tutti i “Caifa” che si presentano al tempio, eleganti di aspetto, che  nelle feste ricordative  lasciano al  parroco delle buone mance. Questi sì che sono  stimabili e riveribili.

Non riesco a esprimere la rabbia e il disprezzo che mi suscitano questi  preti.  al pensiero  che se si va a vedere  tra i propri progenitori, con accanto anche i miei …...abbiamo quasi tutti  ascendenti   operai e contadini. E il nostro religioso clero, per lo spirito cristiano dovrebbe sempre essere vicino agli umili. Ma in realtà come si pone socialmente?  Io l'ho visto in una  targa marmorea. Il vescovo di Ascoli ha diritto al titolo di Principe. Sì, Principe di Ancarano e di altri possedimenti della Chiesa. Tutto  partito in tutta Italia da un documento che è un falso storico:  la donazione di Costantino.

Un colossale falso storico scoperto nel 1440 dal grande umanista Lorenzo Valla. Da un’analisi linguistica risultava evidente che la lingua latina usata non poteva essere quella classicheggiante dei tempi del pieno impero di Costantino, ma era un latino corrotto, del periodo medievale, in cui alcuni  papi lo fecero compilare per giustificare alcune immense ricchezze già accumulate in quel periodo. E poi come sia possibile pensare che l’imperatore potesse donare tutto il suo regno. Un conto è una scelta religiosa e un altro è regalare l’impero.

Ma si presenta anche un altro fatto…...Stavo iniziando a scrivere la presente lettera, quando mi è giunta una notizia veramente curiosa e di straordinaria importanza.  Avevamo creduto in molti che il frate cappuccino, Don Igino Ciabattoni (ex gestore della chiesa e del, resto in Valle Orta) ……..non fosse più in vita, mentre invece all’età di 88 anni è ancora vivo e vegeto.  Ho telefonato subito a San Severino Marche   presso le strutture che lui gestisce  ma non sono riuscito a parlarci. Ho poi sentito la voce di una donna che diceva che il frate stava a riposare verso le prime ore del pomeriggio. Ora si tratta d’impegnare se occorre anche il vescovo di San Severino e forse anche qualche Dicastero del Vaticano. Vedremo.

 

Un amico mi ha telefonato per parlarmi di un avvenimento storico del passato, risalente addirittura a cinquecento anni prima della nascita di Cristo. Si tratta niente di meno che della famosissima battaglia di Maratona in Grecia, in cui i greci riuscirono nel 490 a.C. a sconfiggere i persiani che stavano ormai dominando non solo la Grecia ma molti popoli dell'occidente dove erano già state sottomesse molte città della Ionia, spingendosi sempre più a Occidente con un esercito impressionante per quei tempi.

Io risposi a questo caro amico che conoscevo l'evento e non capivo perché egli avrebbe gradito che io citassi tale fatto  in una di queste lettere religiose per Madre Maria.

Cosa c'entrava insomma  col nostro sentimento religioso  un evento storico di tale portata? Ma come mi fece osservare anche in passato l’amico ebbi modo di riflettere su una cosa che anche io pensavo da sempre: la salvezza del mondo occidentale e le libere strade per la diffusione del cristianesimo all’apparizione del Crsto.

Quella battaglia fu la più imortante tra le altre non meno famose. Il perché sta nel fatto che quel singolo evento ebbe a salvare i destini del mondo civile con la vittoria dei Greci, senza la quale  forse oggi il cristianesimo anche per mezzo delle vie di Roma non avrebbe potuto espandersi nel mondo occidentale.

Quindi, i greci ci hanno dato non solo la cultura, la grande filosofia, il sentimento delle leggi e della stessa democrazia, ma anche la libertà fisica quali uomini liberi, in mezzo a un mondo orientale di uomini e raggruppamenti servi e primitivi. Tutto il merito di questa grande vittoria appartiene ad Atene.  cosa ancor più straordinaria se  si pensa che  il numero di abitanti di quel tempo in quella capitale greca era di circa 180 mila, mentre lo sterminato territorio persiano ne contava circa 32 milioni Quindi la superiorità numerica dei persiani era sterminata. Ma la superiorità militare strategica degli ateniesi, dei plateesi, dei tebani, degli spartani ed alleati fu insormontabile. Enormemente superiore sotto tutti gli aspetti. Quando  la falange achea risultò veramente invincibile perché aveva sfondato il centro dello schieramento persiano, le difese  del Gran Re cominciarono a darsi alla fuga precipitosamente,  perché capirono che sarebbero stati uccisi all’istante. Caddero anche i generali nostri nemici Dati e Artaferne

A metà battaglia erano già caduti oltre 5 mila fanti avversari. E fortunatamente gli alleati greci vinsero senza  l'aiuto di  Sparta, il cui esercito sia pure a tappe forzate, giunse il giorno dopo dell'epica grande battaglia.

Ma Erodoto racconta tante cose interessanti su quel periodo. Per esempio che i persiani partivano in guerra con tutte le loro cose, tra fanti,  cavalieri, parenti e congiunti, oltre ad un numero impressionante di animali, per tutti gli  usi, compresa ovviamente come fonte di cibo.

Ma quello che mi ha incuriosito di più è dato dal fatto che i più nobili

(e cioè i più ricchi)  oltre al personale della servitù…..sì portavano dietro, su appositi carri attrezzati, enormi tendoni resistenti ad ogni intemperie, letti pregiati, divani e tappeti, che ancor oggi chiamiamo “persiani”.  E questo perché?  Perché dopo una cruenta battaglia  l'eroico combattente potesse riposarsi e nutrirsi adeguatamente. E in caso di morte?..... visto che molti cadevano come mosche? Tutto previsto nel loro coraggio. Si parlavano tra amici, congiunti, e conoscenti, prima dello scontro,  che in caso di non ritorno, tutti i beni di appartenenza (  e cioè mogli, figli, parenti, beni e servitù)........passavano automaticamente all’amico o al parente più prossimo.

Inoltre poi c’era un gruppo di cavalieri scelti, in numero di diecimila, chiamati “Immortali”. Costiuiva la guardia scelta personale del Gran Re. Sempre in numero di diecimila. Quelli che morivano venivano rimpiazzati per avere sempre quel numero fisso.

Si pensi che lo storico parla di un’armata composta da non meno di 200 mila combattenti della fanteria insieme a migliaia di cavalieri, cavalli e bestie da soma di ogni tipo. Ci è stato tramandato anche che quando questa massa di corpi si fermava a bere prosciugava completamente laghi e fiumi. e poteva fermarsi per poco tempo perché ovunque sostava oltre a distruggere qualunque prodotto della terra lasciava una tale montagna di escrementi da temere ovunque terribili epidemie. Per  questo non si  allontanavano mai troppo dall’acqua del mare, in primis per il trasporto, ma anche per il suo potere disinfettante.

Si resta allibiti al conteggio dei caduti a fine battaglia. I dati forniti da Erodoto  sono strabilianti.    parla di 192 morti tra i greci e 6400 tra i persiani.  Ci si chiede come sia possibile un divario così grande. Ma finora nessuno ha potuto smentire Erodoto. Questa differenza risiede molto nel tipo di armature indossate dalle due parti in conflitto. Leggera e fatta da intreccio di vimini l’armatura persiana. Invece con pesanti bardature in bronzo quella degli opliti greci. Secondo gli storici fu questa la battaglia che salvò la nostra civiltà e perché la citiamo in questa modesta lettera quale eterno amore per il cristianesimo.

E’ vero che questi uomini sono vissuti 500 anni avanti Cristo, ma difendendo anche con la propria vita la libertà dei loro popoli ebbero a spianare la strada al nostro salvatore Gesù perché poi il cristianesimo potesse diffondersi nel mondo.

Occorre quindi onorarli e ricordarci per sempre. Ecco i loro nomi gloriosi: Milziade, il più grande stratego di tutti i tempi. Poi  Callimaco,  Temistocle,  Clistene, Pelopida Epaminonda, Leonida. E anche Brasida spartano, stratego della guerra del Peloponneso.

A conclusione di questa lettera voglio riferire una battuta scherzosa Ma che tanto scherzosa non è  e che riguarda il fastidio che queste lettere creano su certi tipi che non  amano Madre Maria   la vedono come una  ciarlatana come ciarlatano sarei io che le compongo e tutti quelli che le vogliono bene. Preti o non preti, vescovi o non vescovi  si tratta sempre dei miscredenti contro cui vorrei sempre lottare. Sono i cosiddetti mestieranti della messa e delle altre funzioni religiose. Ma  questi  elementi  che tipo di voti hanno preso? E che cercavano in seminario?, una buona sistemazione di lavoro nella vita o in qualche caso il nascondimento di alcune turpi tendenze? Da quello che vediamo in giro ormai non ci meravigliamo più di nulla.

E la battuta riferitami è questa, (anche se non so dove sia  stata pronunciata  e da chi…….se in Appignano oppure dentro  la Curia):..... “A questo scemo di professore mezzo deficiente, pare gli sia morto un amico  che lo aiutava a distribuire le sue fesserie davanti alla chiesa. Ora, pare che anche lui non stia bene. E’ malato di Parkinson. E chissà che non ce lo leviamo presto dalle scatole, questo cretino incallito nelle sue fissazioni! Sarebbe ora!”

Per rispetto alla protagonista delle nostre lettere ….. non mi tocco con nessun gesto di scaramanzia, perché sappiamo bene che ognuno di noi ha il suo destino segnato dal Signore. Solo questi minorati mentali non lo capiscono, se sì pensa che ci sono dei frati che seguono nei video e nei giornali gli oroscopi amorosi…. ci rendiamo conto a che livello è caduta la Chiesa??

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P.S. Diverse copie di queste lettere sono a disposizione gratuitamente nella chiesetta, per chi ne cercasse qualcuna.

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  Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, per il mese di Maggio  2019. Presto in Internet, col nome di Maria Giacobetti.

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LETTERA N. 39

PER LA PASQUA DEL MESE DI APRILE 2019

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AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI (stigmatizzata)

e, per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

E ALLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI (Congregatio de causis  sanctorum): EMINENZE,

CARDINALE GIOVANNI ANGELO BECCIU, Prefetto.

CARDINALE MARCELLO BARTOLUCCI, Segretario.

 

OGGETTO: Anche se può sembrare perfettamente inutile il nostro desiderio di portare a conoscenza degli organi religiosi competenti la figura umana e mistica di Madre Maria e le sue stigmate portate per un’intera vita…..sappiamo bene che queste nostre note informative (con tutta la dispersione dei documenti, carte e fatti miracolistici delle spontanee testimonianze della nostra santa donna) trovano probabilmente subito la strada dell’immondizia, senza neanche essere state lette (anche solo per una semplice breve occhiata), dai vertici del clero vaticano, che sono impegnati in altre faccende concrete e non per notizie di fumose trascendenze. Ci è già successo, come tutti sappiamo bene, nel nostro recente passato provinciale.

Ma noi nel nostro cuore agiamo come un atto di fede e di affetto verso Maria Giacobetti, per noi, suoi fedeli, una donna già santa prima ancora di ufficiali dichiarazioni, così come accadde con Padre Pio, il Santo delle umane genti, per le miriadi di conversioni, come fu chiamato Saulo di Tarso.

Già in questa epistola ci sono sufficienti motivi di riflessione (per i cilici e le stigmate) riguardo a questa figura di donna così vera e carismatica.

Alcune domande e quesiti di queste lettere li abbiamo insistentemente rivolti (oltre ad averle stampate e distribuite davanti alla chiesa) a Sua Eccellenza il Vescovo e ai vertici del Vaticano e che vengono puntualmente riportate in Internet, a cui oggi si collegano quasi tutti, nel sito al nome della nostra  Maria Giacobetti. Ognuno può verificare che al momento di stampa di questa epistola n.39, negli ultimi tre mesi, ci sono state 1.402 (millequattrocentodue) visualizzazioni di queste ultime mie lettere. E poi qualcuno pensa nella Curia che la nostra santa non sia molto amata e seguita. Ciò caso mai sarebbe proprio una mancanza del vescovado, che si nasconde nel silenzio degli stupidi. Se Maria non fosse amata, non solo non ci sarebbe gente alle messe nella chiesetta, ma non ci sarebbero neanche questi tanti collegamenti Internet di visualizzazioni, in così poco tempo. Abbiamo anche provato a comprendere l’assurdo comportamento di questi preti, col vescovo in testa, su di un piano psicanalitico. Viene fuori purtroppo un quadro desolante sulla scarsa intelligenza di questa gente, se si pensa che hanno accolto, ospitato, sostenuto, assistito e rifocillato emigranti a maggioranza musulmana, sia nel seminario di Carpineto che nel palazzo di Maria, coi quali emigranti hanno dialogato come fratelli ……. mentre riguardo a noi fedeli della chiesa di Valle Orta, cattolici cristiani…. e soprattutto pecorelle del loro religioso ovile ….. fanno finta che noi non esistiamo. Ma si può concepire un comportamento più sciocco di questo? E che è anche una grave mancanza nei loro doveri religiosi.

Ci sono poi nel presente scritto altre considerazioni che i nostri amici sapranno opportunamente valutare. Con particolare riferimento a quanto affermato dall’ottimo e veritiero cardinale americano Leo Burke (citato all’interno della lettera) il quale ha affermato che….il male spesso dilaga, perché i buoni se ne stanno da parte con colpevole indifferenza….

In base a questo concetto, confesso che mi piacerebbe che qualcuno (il vescovo stesso o qualche membro della Curia) mi denunciasse penalmente per fatti veri da me rivelati, come quei  raggirati da quel parroco senza scrupoli. Che gioia sarebbe!, per me una denuncia del genere, così tutti conoscerebbero quegli atti vergognosi. Ma non credo che ciò avvenga. Perché a costoro conviene rimanere nascosti nell’ombra delle loro cattive azioni. Perciò non amano la luce come noi, bensì preferiscono il buio, perché dice Gesù: le loro azioni erano malvagie…..       

 

Cari amici e fedeli di Madre Maria,

                                                     alcuni nostri lettori mi hanno posto un quesito rivolgendomi questo tipo di domanda. Secondo te, per quale motivo il nuovo vescovo della Curia ascolana non vuole per nessun motivo leggere e conoscere la relazione medica di cui si parla tanto, riguardo alle stigmate della nostra Madre Maria. Tu che pensi,  che ne dici?

Confesso che di primo acchito non ho saputo rispondere. Ma poi, facendo una breve riflessione, credo di aver trovato un bandolo della matassa che avvolge la mente contorta di questi signori, nel senso di ciò che passa nella loro testa. I quali credono di essere molto intelligenti. Io invece parlerei più di furbizia che altro. Il termine “intelligenti” è una parola grossa, e troppo impegnativa per queste “tonache al vento”, indossate un tempo e che oggi non usano più, per meglio confondersi con la massa, ed essere così meno additati, a volte anche per qualche loro magagna. (Forse uno degli errori del Concilio Vaticano II). Ma per comprenderli (questo tipo di preti e vescovi) non occorre né molta intelligenza né molto ragionamento. Ripensando a quanto diceva un filosofo che ripeteva spesso essere…..l’intelligenza l’unica cosa che non si può trovare al mercato…..

E’ sufficiente seguire un bandolo della loro matassa esistenziale, per vedere che al primo posto, sotto la veste liturgica delle funzioni religiose…..ci sono i soldi, e pensano solo ai soldi, in un motivo o in un altro. E col denaro liquido si accettano offerte, donazioni, lasciti di beni vari, possibilmente liquidabili in denaro sonante (come nella gestione degli emigranti, ormai in estinzione, perché la pacchia da questo lato pare sia finita…..).

Però, in molti casi, per gli immobili, ci sono delle impugnazioni dei legittimi eredi, quasi sempre in agguato e che creano rogne infinite. Per questo preferiscono che la vecchietta (o il vecchietto) col trapasso in avvicinamento, le messe di suffragio per il paradiso se le deve guadagnare da vivo e non da morto. E’ bene pensarci finché c’è il tempo utile, nel caso occorresse anche di andare con mente lucida da qualche notaio veloce e sbrigativo, per cedere la roba o i soldi.  

Pertanto, quest’amore per i vecchietti diventa sospetto quando si presenta un interesse materiale utile ed immediato. Come quando i gesuiti erano ferocemente contrari alla rivoluzione francese. Per forza! I rivoluzionari gli avevano sequestrato tutti gli immensi beni di case, terreni e castelli in possesso del clero, che coi nobili succhiavano il sangue al popolo lavoratore.

Si pensi, tornando al nostro ovile, a ciò che è successo alla roba di Madre Maria. A quello che ha dovuto penare il vescovo Morgante per liquidare, e fare sparire il più possibile ciò che aveva lasciato la nostra mistica, di tutte le donazioni ricevute in vita, per riconoscenza di grazie ottenute. Dovendo ricorrere……l’infame prelato…… addirittura alla falsificazione testamentaria della santa donna, la quale voleva mostrare anche a fine vita di voler bene alla Chiesa. Pensate in che mani era caduta, con la fattiva collaborazione di qualche prete per niente scrupoloso, in pieno accordo col corrotto Morgante, trovandosi di colpo (mentre Maria è morta povera) proprietario di diversi appartamenti, quando prima non aveva i soldi per le candele della propria chiesa.

Come vorrei che qualcuno dicesse che non è vero. Ci sarebbe da divertirsi. Perché è vero come il consenso per quella specie di furto di più di mezzo milione di euro (….liquidi !!!!!!…ripeto liquidi!!!), attuato ad opera di un prete del centro città (come avevo raccontato nelle due lettere precedenti a questa)…. a danno di persone  anziane e di altri collaboratori. Con la benedizione finale della Curia vescovile. Cosa di poco tempo fa.

Che si provassero a dire che non è vero, perché sono pronto a fornire…..nome, cognome, telefono, residenza, Via e numero di abitazione, città, luogo e data di nascita anche di altri danneggiati, oltre al nome, cognome e parrocchia del baldo e astuto prete, che ha creato danni soprattutto ad alcune iniziative di carattere umanitario in cui erano precedentemente impegnati i soggetti. Cosa che si può vedere ironicamente come un fatto che … da un altro lato…… ha reso serenità ai malcapitati, nel senso che essi, non avendo più un centesimo in tasca possono dormire tranquilli, senza più il pericolo di subire altri furti, dopo quello già attuato dal parroco, che li ha lasciati a secco.       

E tornando alla relazione medica, nel non leggerla e non esaminarla significa rimanere volutamente all’oscuro. Cosa utile come scusante per non prendere alcuna iniziativa, da cui non viene tra l’altro niente di utile ad un vescovo che sogna intensamente ed incessantemente di partire da questa insignificante cittadina di provincia. Soprattutto poi per chi ha respirato già la sostanziosa, pregnante e ricca aria di Roma e capisce che tutto si decide a Roma. E Roma è da secoli Roma, il centro del potere. In particolare per il cristianesimo, pur non volendo considerare che a Roma hanno lasciato il sangue e la vita sia Pietro che Paolo, gli apostoli pilastri della nostra religione. E noi, poveri ingenui, in questi succulenti pensieri di carriera e di potere del prelato, stiamo a pensare ad una contadinella semianalfabeta vissuta nelle coste di Appignano!? Per questo siamo degli scemi che non ci rendiamo conto della realtà vera. Per cui una volta un prete mi disse apertamente:……”Lei deve capire, Caro Professore, che noi qui, in Ascoli, non abbiamo bisogno di santi, bensì di donatori e di donazioni. Di santi ce ne sono ormai fin troppi. Guardi il calendario! E’ pieno e non c’è più posto. E questo non è più il tempo dei martiri, bensì quello degli imprenditori, per nuove costruzioni e nuove chiese. Eppoi tenga conto che qui ci basta e avanza Sant’Emidio. E che vogliamo fargli concorrenza con altri nuovi santi?”…..Diceva queste cose in tono scherzoso, ma piene di un convinto punto di vista, che ho riscontrato anche in altri preti, tutt’altro che superficiali. Qui il superficiale ero soltanto io. Non ebbi quasi voglia di rispondergli. Mi limitai solo a dirgli……Ma reverendo, il fatto che, secondo Lei, non ci sia più posto per i santi  significherebbe che Gesù deve smetterla di mandarci persone come Padre Pio e Madre Maria per salvare le anime cadute sfortunatamente nelle vostre mani?…..Mi guardò con un sorriso sardonico, senza ribattere, ma con l’aria di chi ti vorrebbe dire……..Lei non capisce niente…..                                                                                                                                    

Quindi, è chiaro che, visto il quadro umano, il fatto di non conoscere questo indispensabile documento  metterebbe il vescovo nella condizione di non dover prendere alcuna iniziativa al riguardo della beatificazione. Poiché la semplice lettura di quella relazione costituirebbe una presa di coscienza di grave responsabilità, in cui poi non facendo nulla di nulla, pur conoscendo quel parere medico sulle ferite diventerebbe automaticamente in seguito un grave atto e peccato di omissione nei suoi doveri religiosi. Altrimenti un vescovo che ci sta a fare!?

Insomma, non leggendo niente equivale a non sapere niente…. a non doversi muovere e a non assumere alcuna responsabilità, pensando solo alle cose che remunerativamente gli interessano (come, ad esempio, la gestione emigranti). Perciò per questa via chi s'è visto s'è visto.  E chi glielo fa fare a prendersi una tale gatta da pelare,  con procedure prestabilite, della nomina di commissioni, scelta di personale adatto allo scopo, ecc….ecc….. Insomma, il solo inizio di procedura beatificazione comporterebbe una grande assunzione di responsabilità da cui gli possono venire solo rogne, dato che tutti i preti e parroci vari (salvo qualche eccezione) sono tutti contrari a Maria. E per quello che so io anche con un certo disprezzo.

Perciò è come se il vescovo dicesse:  io sono nuovo del posto. Non conosco questa gente. Vengo recentemente da un altro paese. E chi la conosce Madre Maria!?.........

Anche se un professore mezzo matto e forse un po’ suonato, seguita a scrivere lettere che neanche mi va di vedere. Così come non gli va di vedere la relazione medica. E come posso fidarmi (seguiterebbe a  pensare il vescovo)…..di alcuni esaltati del posto, quando l'intero clero dei preti ascolani (come già detto) è unanime nel disconoscere completamente questa  donna. Non solo non ne sanno niente, ma anche loro non ne vogliono sapere di lei. E come  potrei, io vescovo nuovo  del posto,  andare a testa bassa contro tutti i sacerdoti del luogo?  E chi me lo fa fare, venendo a sapere che i miei predecessori vescovi l'hanno riconosciuta come una contadina semianalfabeta, un po’ ignorante e un po’  visionaria,  capace di illudere con facilità  altri  contadini altrettanto ignoranti, pur con qualche professore esaltato e forse un po’ sfasato di mente, circa alcune doti taumaturgiche di cui sarebbe stata presuntamente dotata. Una cosa che poi diventa un elemento aggravante, più che convincente, da condannare senza alcun appello.

Ecco come nasce il muro invalicabile di questi miscredenti. Ed ecco perché, particolarmente questa lettera n. 39, è chiara e lampante come un Vangelo. Ed ecco come si perde la fede dietro a questi preti mestieranti. Ed ecco perché Gesù deve inviarci figure stigmatizzate, come Padre Pio e Madre Maria, per salvare le anime. E lo ripeto all’infinito: Gesù scelse i suoi discepoli tra pescatori ignoranti ed analfabeti, ma non tra i filosofi. E questi preti non lo vogliono proprio capire. Seguitano a valutare la gente da una certa condizione sociale e culturale.

E nella mente del vescovo mettiamo anche l'ipotesi che alcuni parroci si prendano l'iniziativa di scrivere a Roma in Vaticano. Un evento del genere equivarrebbe a gettare nell'immondizia, con le sue stesse mani, la propria promettente carriera ecclesiastica, autocondannandosi a morire in questa misera cittadina, che non è certo …..la via di Damasco….. Quando invece oggi stesso sarebbe pronto a partire per Roma, dove si è già vissuti e dove si vorrebbe tornare come unico destino per il proprio domani.

Davanti ad un possibile ragionamento del genere (che secondo me non è lontano, bensì molto vicino alla realtà)  non c'è molto da sperare.

E se……( sarebbe da ripetere sempre)..... i vertici del Vaticano ebbero a perseguitare Padre Pio, senza alcuna pietà e senza rimorso, figuriamoci se possono ammorbidirsi di magnanimità  verso Madre Maria.  Lo dimostra il fatto che c'è voluto un papa straniero  per mettere a posto le cose col Santo del Gargano. E i nostri preti, vescovi, monsignori e cardinali dov’erano? Erano impegnati a tenere segregato il santo frate in una stanzetta, per qualche anno, al fine di impedirgli perfino di dire messa. Quando si dovette attendere, il primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1523) e il primo pontefice polacco nella storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava.


Che delusione quindi questo nostro nuovo vescovo! Mettiamo da parte per un momento la figura della nostra Madre Maria, con le sue stigmate stampate nel corpo, secondo quanto è chiaramente detto non da noi, ma dalla relazione medica esistente su di lei, che finora nessuno dei responsabili della Curia vescovile ha voluto leggere né esaminare.

E’ una cosa davvero incredibile. Il vescovo, ogni vescovo, visita di solito con regolare assiduità le sue chiese e le sue parrocchie. Sempre pronto all’ascolto dei propri fedeli e alle loro istanze e problematiche religiose. Il nostro presule invece per portarlo a Valle Orta ci vuole ogni volta la mano di Dio, come se la nostra chiesetta fosse meno importante delle altre, mentre invece essa è sempre piena di fedeli sinceramente affezionati e credenti dal cuore. Anzi direi quasi affezionatissimi se la maggior parte di essi viene da fuori e da lontano. A volte, riguardo alla Curia vescovile quasi c’è da rimpiangere il predecessore Montevecchi. Il quale almeno per venire a Valle Orta non si lasciava spingere come un macigno, bensì veniva volentieri al semplice invito. Non accenniamo più neanche per nominarlo al precedente Morgante, alla cui famiglia e suoi eredi io, se fossi un giudice, addebiterei tutti gli sperperi e le delapidazioni dei beni della Diocesi, con condanna di risarcimento. Ma ciò sia detto come uno sfogo per tante ingiustizie e colpe pregresse e commesse con la colpevole coscienza che nessuno li può giudicare. Perciò ogni vescovo in sostanza fa quello che vuole. E chi lo controlla? Per il Morgante poi sarebbe da chiamare in giudizio se fosse ancora in vita il cardinale Giacomo Lercaro, da Bologna per essere stato sponsor di chi, il Morgante, fu, mi pare, il più giovane o tra i più giovani vescovi d’Italia. E noi, senza colpe, ce lo siamo dovuti tenere per più di mezzo secolo, con tutti i danni che ha causato. Tralasciamo ora il fatto che ebbe il coraggio spudorato di apostrofare col termine “donnaccia”, (e non solo……)….la santa figura di Madre Maria, davanti alla quale non lei, bensì lui avrebbe dovuto inginocchiarsi per rispetto, se non altro proprio per quelle stigmate che il reietto vescovo conosceva benissimo, dato che direttamente a lui venne consegnata la relazione medica. E tralasciamo l’atto veramente schizofrenico del Morgante (che ripeteremo all’infinito) di farsi scolpire col titolo di “Pontefice” sul portale di una chiesa.

Lo so che sarebbe da metterci una pietra sopra come è uso dire. Ma se tutti facessimo così, senza vigilanza e senza ragionamento gli scandali ad opera del clero libero da critiche e da cosciente rilievo si moltiplicherebbero senza freno. Proprio come dice il cardinale americano Leo Burke, secondo il quale     …..il male spesso dilaga, perché i buoni se ne stanno da parte con colpevole indifferenza….Ed ha ragione. Se tutti tacciono, nessuno reagisce, i viziati e i corrotti fanno quello che vogliono, dentro e fuori la Chiesa. Per cui non so se questo porporato, Leo Burke, abbia ragione o torto nell’essere stato troppo critico con papa Bergoglio, per provvedimenti di facciata, ma senza atti concreti contro il male della pedofilia, che Burke ha detto ….. doversi estirpare alla radice… Sono parole sue. C’è da credergli poiché sarebbe opportuno tenere a mente le vicende del cardinale australiano Pell, Tesoriere della Santa Sede e n.3 della gerarchia ecclesiastica, subito dopo il papa e il segretario di Stato.

Ecco il resocondo giornalistico del quotidiano “Avvenire”, organo cattolico della Santa Sede:

“È durata circa un’ora la lettura della sentenza con cui ieri mattina – la mezzanotte in Italia – a Melbourne un giudice del tribunale dello Stato di Victoria, Peter Kidd, ha condannato il cardinale australiano George Pell a sei anni di reclusione, per aver commesso abusi sessuali su due tredicenni. Pell, che compirà 78 anni a giugno, dovrà scontare almeno 3 anni e otto mesi in carcere prima di poter chiedere di usufruire del regime di libertà condizionale”.

E ancora:

“Cinque i capi di accusa di cui è stato riconosciuto colpevole: uno stupro e quattro molestie sui due ragazzi. Tutto si sarebbe svolto nella Cattedrale di Melbourne nel 1996, quando Pell aveva 55 anni ed era pastore dell’arcidiocesi da un anno: al termine di una Messa domenicale, l’allora arcivescovo avrebbe abusato sessualmente in  sacrestia di due ragazzi del coro. Poi una violenza si sarebbe ripetuta su uno dei due, sempre in Cattedrale, al termine di un’altra Messa domenicale”.

Viene spontaneo chiedersi, questi raptus sessuali, chissà per quale motivo avvengono proprio al termine della messa, quando la stessa funzione religiosa con l’ostia consacrata dovrebbe predisporre l’animo del celebrante al pensiero dell’ultima cena di Gesù, (consustanziale presenza in quell’ostia)…in procinto della sua morte, di cui la messa è simbolo e sostanza eucaristica. Certo è che suscita ripugnanza il comportamento di questo tipo di uomini di Chiesa. (n.d.r).

E il giornale Avvenire prosegue poi:

“…Queste due vittime, rimaste anonime, una ha potuto testimoniare in tribunale, la seconda è morta di overdose nel 2014.”

 

A pensare che il cardinale Pell, incaricato direttamente dal papa Bergoglio, ai vertici della Chiesa, si ritrova con una condanna del Tribunale come un semplice ladro di polli, ma la cui colpa è terribilmente ripugnante, con l’aggravante di averlo fatto dentro la chiesa e con ancora indosso l’abito liturgico della messa. Ma ci sarebbe inoltre da fare una semplice considerazione. E cioè, visto che sono prima di tutto preti questi alti prelati, come hanno potuto fare carriere quarantennali, senza mai confessarsi e prendere la comunione. A meno che abbia assunto l’ostia consacrata senza confessare i propri peccati…. oppure dandosi da solo l’indispensabile assoluzione.

Oppure confessandosi da un confessore condiscendente che anziché penitenza gli dà un’approvazione di comportamento, il quale non ha voluto vedere gli abusi sessuali su dei ragazzini come peccati gravi, ma solo come innocenti passatempo. Qui c’è qualcosa che non torna secondo la morale cattolica ed il Vangelo. E noi dovremmo inginocchiarci davanti ad elementi del genere, per il perdono di qualche innocente mancanza, chiedendone l’assoluzione, pieni di pentimento e sincera contrizione, quando da parte loro si trascinano dietro, nella propria animaccia, per decenni, peccati grossi come macigni? Non so se mi spiego! Non considerando anche le prediche piene di ipocrisia, di tali prelati, contro peccatori, tra i quali, ai primi posti con l’anima sporca ci stanno proprio loro stessi.   

Riflettiamoci un attimo per capire che non si può fare finta di niente.

Non si tratta di voler giudicare, ma il rimanere indifferenti al peccato significa come è sempre stato detto che  pur non volendo si diventa complici del peccatore, come abbiamo dimostrato.

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P.S. Diverse copie di queste lettere sono a disposizione nella chiesetta, per chi ne cercasse qualcuna.

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  Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, per la Pasqua del mese di Aprile 2019. Presto in Internet, col nome di Maria Giacobetti.----------------------------------------------------------------------

 

 

LETTERA N. 38, DEL MESE DI APRILE 2019

 

AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:                                                                                    

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

 

OGGETTO: Le errate convinzioni dei protestanti; in particolare dei Testimoni di Geova sulla Bibbia. Il grave errore di credere tutto alla lettera. Nel primo libro di Samuele, si dice che Dio aveva ordinato di uccidere tutto il popolo degli Amaleciti, compresi donne, bambini, lattanti e anche tutti gli animali domestici. Cosa che il re Saul si rifiuta di fare. Perciò viene destituito, morendo nello stesso giorno. Un cenno ai meriti, valori, ma anche alle ipocrisie dei gesuiti, pure come persecutori degli ebrei. Le preghiere di Padre Pio e di Madre Maria che salvarono mio padre in Germania, durante la seconda guerra mondiale. Posso testimoniare che Maria sapeva diverse cose del destino personale di molte persone, come succedeva a Padre Pio. Ultimo tema, Il menefreghismo mostrato finora del nostro vescovo D’Ercole, sulla stessa via dei due suoi predecessori, riguardo alla nostra santa.

 

Cari amici e fedeli  di Madre Maria,

                                                           generalmente succede un po’ a tutti, in certi momenti, di trovarsi impelagati in una serie di discussioni e diatribe di natura politica, in cui ognuno crede di avere  personalmente ragione, in base alle proprie convinzioni.  Ciò viene complicato ogni giorno anche dal  bombardamento di notizie ed informazioni varie, tra una selva di annunci e messaggi pubblicitari, in cui è difficile  raccapezzarsi, pur avendo le idee chiare su quanto da noi pensato.

Le discussioni in cui mi trovo impelagato io non sono quasi mai di natura politica, bensì piuttosto di natura religiosa.

Il fatto che io scelsi, al tempo della mia giovinezza, di laurearmi  negli studi di filosofia delle religioni, mi porta a prediligere queste tematiche invece che altre, oggetto dei miei dibattiti.

 Da qui l’evento di trovarmi spesso a scontrarmi con convinzioni di fede protestante. ed in particolare coi Testimoni di Geova, per il loro fanatismo, perché non comprendono, negandola, la nostra venerazione dei santi. Non riconoscono la presenza delle stimmate in molti di questi  mistici che le hanno portate per un'intera vita. Sono capaci addirittura di negarne l'esistenza fisica, come se non ci fossero mai stati. Negare l'esistenza di San Francesco, Caterina da Siena,  Teresa d'Avila, Katarina Emmerich, Padre Pio, Maria Giacobetti ed altri santi  è come negare l’esistenza della propria vita, come se noi non fossimo mai nati. E’ una forma di pazzia umana, quella dei Testimoni, davvero inguaribile.

Un altro  comportamento assurdo  è quello di prendere tutto il libro della  Bibbia alla lettera, come se ogni parola fosse veramente, una per una,  dettata da Dio. Su questo bisogna prendere esempio dagli ebrei, che riconoscono  molta parte  di questo sacro testo come resoconto  della vita del proprio popolo nel corso dei secoli. Un excursus della propria storia con tutti i pregi e i difetti di ogni altro popolo  al mondo che ha dovuto  lottare strenuamente per la propria sopravvivenza.

Al contrario, i Testimoni di Geova  non  sanno, non vogliono e non riescono a capire che il termine di sacro testo non significa e non può significare che gli argomenti ivi narrati siano  costantemente dettati da Dio.

Voglio portare un esempio classico di quanto sia assurda quella credenza, riguardo a parole e concetti che sarebbero stati espressi, essi dicono, direttamente da Dio. Prendiamo dalla Bibbia il primo libro di Samuele, profeta e ultimo giudice di Israele, dopodiché fu, proprio dalle sue mani, unto il primo re nella persona di Saul, poi destituito, per  consegnare lo scettro a David.

In quel periodo c'era un popolo nemico acerrimo degli israeliti. Erano gli amaleciti (detti anche amalekiti o anche agaghiti dal nome del loro re Agag), insieme ai madianiti e altri duri avversari degli ebrei.

Samuele predicò discorsi di distruzione, sterminio e morte per questi nemici, con parole talmente crudeli che è impossibile credere che Dio possa aver pronunciato frasi del genere. Riporto qui testualmente le precise parole della Bibbia. …Samuele dice queste testuali parole:.....

Ora ascolta la voce del Signore. 2 Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall'Egitto. 3 Và dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini».

Una tale spietatezza, di uccidere anche i lattanti e tutti gli animali domestici, non si troverebbe neanche nella mente del peggiore dei criminali più incalliti, figuriamoci se nello spirito di Dio.

Il re Saul non obbedì a un tale ordine, ma fu destituito dal profeta, perdendo contemporaneamente anche la vita.

E tornando a noi, io mi rifiuto fermamente, come cristiano e cattolico, di credere che Dio possa aver dato un ordine del genere, indubbiamente nato nella testa di Samuele, pur con tutto il comprensibile odio verso un nemico altrettanto spietato. Non c’è altra spiegazione. Ma vai a farlo capire a questo tipo di protestanti tanto cocciuti. Ho voluto fare questo accenno a un passo della Bibbia perché nessuno di noi si lasci influenzare dalla propaganda protestante, nonostante gli enormi scandali che quasi ogni giorno balzano dall’interno del mondo cattolico, verso i quali siamo noi per primi a dovercene far carico con l’impegno di combatterli senza sosta.

 

Un altro tema che mi sono trovato a dibattere riguarda il ruolo dei gesuiti all’interno della Chiesa cattolica. E’ un argomento talmente complesso e complicato che è difficile esprimerlo con poche parole.

Se ci provo in poche righe è perché mi è stato richiesto da qualche amico che mi ha posto il quesito di dire due parole tra queste modeste lettere che  scriviamo per amore di Madre Maria. E forse anche perché il primo gesuita a diventare papa nella storia dei Pontefici è proprio questo che c'è adesso. Cioè papa Bergoglio, che si fa chiamare Francesco.

E perché la mia fede in Madre Maria è così piena anche di affetto personale che mi viene da piangere per commozione, al  pensiero che Maria conosceva moltissime cose pur non avendole mai lette o studiate. E’ quello che succedeva anche a Padre Pio e a Natuzza Evolo, sia in confessionale o privatamente. Parlava e comprendeva diverse lingue straniere, antiche e moderne. Un miracolo caratteristico di molti santi.

Ricordo come fosse adesso quando Maria, su sollecitazione di mamma, mi spronava  a studiare e a non abbandonare la scuola. Mi diceva spesso…..Vincenzo, ha ragione tua mamma, e ti raccomando anche io, studia, perché è e sarà importante per la tua vita.

Ho raccontato in una precedente lettera il particolare delle parole che una volta Maria disse a mia madre in un periodo che non volevo più andare a scuola. Le disse …..Vina, Vincenzo cambierà proprio all’interno di una scuola, non ti preoccupare!...... E così avvenne circa dieci anni dopo. E pochi sanno che oltre a questo,  cioè alle buone parole dette ai vivi, Maria parlava anche con le anime dei defunti, esattamente come faceva Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, in Calabria. Sempre al fine di redimere le persone, dando ottimi consigli a tutti.

E ora dovremmo far cenno al mondo dei gesuiti. A premessa diciamo subito che non è facile trattare un argomento così difficile. Dato che diversi pontefici ci hanno messo le mani, sia in senso positivo per farli nascere o rinascere, i gesuiti, sia in senso negativo per sopprimerli, come ordine sacerdotale.

Io, nel mio piccolo, non ho simpatia per i gesuiti. Non mi piacciono proprio, per i loro difetti, pur tra tanti pregi, soprattutto nelle missioni, intraprese  da un continente all’altro, dalle Americhe alla Cina e all’estremo oriente, dove molti di loro ci hanno lasciato la vita per diffondere il Vangelo.

Quando Ignazio di Loyola, (di origine basca, nel mondo ispanico), insieme ad alcuni compagni, dopo una vita di soldato combattente, e dopo che una palla di cannone gli fracassò la gamba destra, per cui rimase zoppo per tutta la vita….fondò quell’ordine sacerdotale chiamato “Compagnia di Gesù”, nel 1534, all’interno della Chiesa cattolica c’erano fortissimi contrasti col mondo delle monarchie, ma soprattutto tra l’autorità del papa e quella dei cardinali, per questioni liturgiche….. ecc….ecc…...In queste rivalità lottavano tra loro i frati francescani, i domenicani, gli agostiniani ed altri, tanto che troppo spesso il papa di turno non sapeva che pesci prendere. Ignazio allora (poi fatto santo) sentì il bisogno di fondare un ordine, in cui si cancellasse ogni contrasto, mettendosi agli ordini del papa, come fosse personalmente Gesù Cristo in persona. Infatti, io spero di riuscire a sintetizzare in poche parole l’intenzione di Ignazio….Egli diceva che mentre gli altri ordini religiosi potevano eccellere, cioè primeggiare, in tante qualità e virtù, i gesuiti invece dovevano eccellere in una sola qualità; l'obbedienza piena, totale, esclusiva, indiscussa e irreversibile, alla persona del papa. Perinde ac cadaver….cioè passivo come un cadavere che non reagisce minimamente. Anzi, porto un esempio del come ragionava Ignazio riguardo a questo tema. Se io vedo una cosa di colore bianco, mentre il papa mi dice che quella cosa è invece di colore nero, io devo fermamente convincermi che i miei occhi mi ingannano, ed è vero che la cosa è nera come dice il papa e non come dico io.

Purtroppo, però per questa via sono state predicate dai gesuiti cose assurde, contro il progresso e a favore delle vecchie e corrotte monarchie, come quando affermavano che ogni monarca aveva ricevuto il potere direttamente da Dio. Minacciando scomuniche e l’inferno per chi non la pensava in quel modo. Furono anche quelli, i gesuiti, che si scagliarono violentemente contro gli ideali della rivoluzione francese. Cioè a dire contro ogni forma di stato moderno, e cioè contro la democrazia e il suo motto di…... egalité, fraternitè, Libertè.

Questo perché la rivoluzione francese aveva cancellato ogni privilegio dei nobili e del clero, che sfruttavano ogni goccia di sudore del popolo, succhiandone il sangue giorno dopo giorno, fino a quando si ribellò per la fame e le privazioni e anche alla faccia degli odiosi gesuiti.

Insomma, le buone e sante intenzioni di Ignazio di Loyola alla fine vennero completamente rovesciate, mettendosi la “Compagnia” al servizio dei ricchi e dei potenti. Anche se molti missionari diedero la vita per il Vangelo, come avevamo detto.

 Riassumendo quindi, tutti quelli che ne fanno parte sono sacerdoti che hanno aderito a un determinato programma di comportamento e di vita in cui si distingue l’impegno già detto dell’assoluta obbedienza al papa.

Alcuni pontefici li hanno riconosciuti, sostenuti e promossi. Altri no.

La crisi con la reale corte cattolica dei Borboni stava venendo a capo: espulsione dei gesuiti dal Portogallo, prima dell’elezione di Clemente XIV); dalla Francia nel 1764; dalla Spagna e da Napoli nel 1767; dal ducato di Parma nel 1768.

Dopo la sua elezione Clemente XIV prese decisioni forti ed umilianti nei confronti della Compagnia, con lo scopo di placare i suoi nemici. Ma le pressioni politiche erano incessanti ed alla fine il Papa soppresse l'Ordine, con la bolla….Dominus ac Redemptor…. del 21 luglio 1773, per ragioni che non rese pubbliche. Ma le espulsioni da tutti questi stati dimostrano che i gesuiti erano diventati troppo potenti ovunque, minacciando gli stessi regnanti.

Riepilogando, Papa Paolo III, all’inizio, li mise in vita formalmente con la Bolla ….Regimini militantis. Poi, il papa Clemente XIV soppresse l’ordine nel 1773, con la Bolla ...Dominus ac Redemptor. Successivamente Pio VII, nel 1814, li riportò in vita, con la Bolla…. Sollicitudo omnium ecclesiarum.

Io, come cristiano cattolico, non ho simpatia per i gesuiti. Ma tutti devono riconoscere lo straordinario valore e dedizione che hanno mostrato come missionari in ogni parte del mondo, pagando alcuni anche con la vita.

Non bisogna però dimenticare che furono parecchi gli stati che li cacciarono via fuori del proprio territorio, compreso il papa che ne sciolse l’Organizzazione. Ricordando anche il particolare della frase che il preposito generale della Compagnia, Lorenzo Ricci, disse al pontefice, riguardo all’esistenza o meno dei gesuiti:.......sint ut sunt, aut non sint.

Cioè a dire….siano come sono, altrimenti non ci siano. Nel senso che la Regola che li ha generati è quella che è, non riformabile.

Un’altra pecca dei gesuiti per me odiosa e ripugnante è quella di aver perseguitato gli ebrei con ogni forma di calunnia. Con terribili articoli e vari scritti. Specialmente durante e dopo la rivoluzione francese, come se a ribellarsi ai nobili e al clero non fosse stato il popolo francese, bensì per colpa degli ebrei. Questo odio contro gli ebrei sappiamo bene cosa ha portato con gli accordi tra la Chiesa e il fascismo, e, indirettamente, anche col nazismo, per il gioco delle alleanze, fino a quando in accordo con Hitler, Mussolini (insieme a quel nano del re Vittorio Emanuele che le approvò) promulgò le nefaste leggi razziali, nel 1938. Sorvoliamo qui su quanto poi successe con il cosiddetto olocausto. Mio padre in quel tempo era andato a lavorare in Germania. Con la caduta di Mussolini poi gli italiani diventarono tutti nemici. Il mio babbo si salvò, tornando miracolosamente vivo, per le preghiere di Padre Pio, che Madre Maria più di una volta confermò anche a mia mamma, col sorriso e fede nel Santo. Maria che portava le stimmate anche lei, quando parlava di Padre Pio si commuoveva, facendosi il segno della croce.

E a voler raccontare questi fatti così vivi e veri ai preti e a questi nostri vescovi è tempo sprecato perché non vogliono neanche starti a sentire, come diverse volte è capitato a me. Ma che ne sanno (voglio dire apertamente quello che penso) ….che ne sanno ….questi minorati mentali…della storia di Madre Maria e dei santi. Ed è vero quando io dico che sono dei miscredenti. Quante volte ho notato una specie di avversione in diversi preti al solo accenno al nome di Padre Pio. Ma questi sono elementi che anziché convertire la gente, in realtà fanno perdere la fede, con il loro menefreghismo.

Così è. E noi restiamo in attesa di una risposta dal vescovo D’Ercole …sulla via di Damasco….Una risposta che non verrà mai, neanche come gesto di cortesia verso degli sconosciuti; da lui, poi, che è il nostro pastore coi suoi preti. E dicono essi che ci vogliono bene come vogliono bene al prossimo. Ma piuttosto che siano meno ridicoli, che è meglio.

Sarebbe da rispondere a loro, preti e vescovi, col motto dei gesuiti……si sunt ut sunt, melius non sint….. Se sono come sono, è meglio che non ci siano.

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  Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Aprile 2019. Presto in Internet, col nome di

Maria Giacobetti.

 

 

 

LETTERA N. 37, DEI MESI DI FEBBRAIO-MARZO 2019

 

AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:                                                                                    

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

 

OGGETTO: Qualche domanda a sua Eccellenza – Il triste caso di due malcapitati.

 

Cari amici e fedeli di Madre Maria,

                                                       una delle frasi più incisive che io ho usato nella precedente lettera numero 36, sempre in riferimento all’amorosa venerazione che abbiamo verso i santi, particolarmente stigmatizzati……. come Padre Pio  e Madre Maria………. è la seguente:……. Dio ce ne liberi dei preti (riguardo ovviamente alla finora mancata beatificazione della nostra mistica)......perché si comportano come i nostri peggiori nemici.

Ma è la verità! Perché ad eccezione di Don Basilio e Don Alessio, avete mai visto qualche altro sacerdote farsi vivo a Valle Orta, anche solo per una breve visita, presso la nostra chiesetta?

E’ la triste eredità di quel beffardo, miscredente del Morgante ….. passata direttamente a Montevecchi e poi a D’Ercole …..come fosse un timbro di irreligiosità e di menefreghismo. E‘ un’abiura che si perpetua da un vescovo all’altro. E sono pure convinti di decidere loro su tutto …. gli illusi; senza di dover fare i conti con Dio Padre, Gesù e la Madonna che alla fine decidono dei nostri destini………...Ma non certo queste bugiarde marionette in tonaca paludata.

Assumere una veste sacerdotale dà maggiori responsabilità di vita e di comportamento, ma non perché diventi un rifugio ai propri vizi e riprovevoli tendenze.

Sulla incomprensione ed avversione verso i santi…...abbiamo sempre come esempio Padre Pio.

Nei primi tempi, quando risultarono visibili quelle sue ferite …... nell’alto clero del Vaticano si pensò subito ad un allontanamento del santo  frate, poiché temevano sorgessero scandali, quando gli scandali erano veramente essi stessi …..i vertici del clero Vaticano. Sappiamo bene com'è andata a finire tutte le cattive intenzioni dei nemici di Padre Pio,  …...perché sono stati sconfitti….. lasciando di loro stessi  un ricordo odioso e deplorevole.  Succederà così anche per Madre Maria. La nullità delle persone che l’hanno sempre avversata (già opportunamente segnalata a Roma, comprese alcune notizie su un ambiguo e screditato prete dei d’intorni)..... resterà stampata con timbro indelebile nella storia di questo  suolo Piceno. Non servirà a nulla segnalare cose a Roma? Forse! Intanto noi lo facciamo presente. Succede anche ad alcuni che i loro vizi prima o poi li tradiscono, facendoli finire incriminati, o addirittura direttamente in galera, se prima essi stessi non gettino la tonaca alle ortiche.

L’importanza per noi è comunque frequentare la chiesetta……………………...

Abbiamo  posto  semplici domande a sua Eccellenza Giovanni D’Ercole, che riportiamo qui dalla lettera numero 36. E cioè:

1°) Ha mai letto lui la relazione medica su Madre Maria?,

2° Se si, che cosa ha pensato di farne? E se non l’ha letta perché finora non lo ha fatto?

3° Vuole, oppure no, darci una risposta al riguardo? Vuole fare qualcosa oppure no in risposta a queste domande? Insomma, si o no. Ormai è bene che finisca questo totale silenzio con qualche paroletta di convenienza.

E senza alcuna risposta ripeteremo la domanda all’infinito.

 

 Presumibilmente ora ci attenderemmo una risposta. Sarebbe cosa normale, ma non è così, perché questa non è gente normale, essendo piena di astuzia e di diffidenza nel Prossimo. Infatti essi (cioè preti e vescovi …… (generalmente del nostro territorio…) praticano esattamente l’opposto di ciò che predicano.

Per questo vi anticipo io la risposta del vescovo …...Non ci darà nessuna risposta. E’ una tecnica antica: fare finta che l’interlocutore non esista, fino a quando si stanca e non chiede più nulla. Però, fino a quando non arriva la morte o l’oscurità mentale….io, con tutti gli amici di Madre Maria, che le vogliono veramente bene …. siamo sempre qui. Il vescovo può usare tutto il silenzio che vuole. Un silenzio che alla fine gli si ritorcerà contro. Perché un qualsiasi vescovo che non rispondesse a temi religiosi, non sarebbe un vescovo, bensì un ipocrita ciarlatano, che fa carriera per interessi materiali.

Sarebbe questa la missione sacerdotale e l’amore del Prossimo in questi individui?

Ai tempi della mia adolescenza siamo stati davvero fortunati in Ascoli ad avere come guide spirituali tre sacerdoti santi: Don Laerte, Don Vittorio e Don Virginio Cognoli. Oltre ad aver preso la mia prima comunione dalle mani di Padre Pio, con la presenza costante di Madre Maria nella mia famiglia.

 

Ed ora riflettiamo su un punto. Se si ha la necessità, allora la roba fatta da Maria, come il palazzo, torna utile per qualunque attività. Di Don Ciabattoni, della Curia, dell’Unitalsi. Altrimenti Maria è come non esistesse o non fosse mai esistita, come figura umana e mistica.

E circa il quesito delle stimmate dovrebbe essere il clero a venirci a sostenere e ispirarci nella fede tutti noi. Invece è esattamente il contrario. Siamo noi che corriamo dietro a dei preti e vescovi totem, che sono sempre impicciati in altri affari. Ma è mai concepibile un comportamento tanto irreligioso in questa gente in tonaca. Volete un esempio? Guardate Padre Pio! Mentre convertiva alla fede migliaia e migliaia di persone, il clero vaticano anziché sostenerlo nell’opera di evangelizzazione………lo rinchiuse prigioniero in una stanza per qualche anno, impedendogli perfino di dire messa e soprattutto di svolgere la santa missione per la quale Gesù ce lo aveva mandato: convertire i peccatori. A Madre Maria è successo la stessa cosa. Vescovi e preti ignobili, impegnati a regalare palazzi della Diocesi e in altri loschi affari, moralmente proibiti e peccaminosi l’hanno perseguitata e seguitano ancora a perseguitarla, anche da parte di qualche prete vile ed apostata. Che provasse qualcuno a dire che tutto questo non è vero, compreso l’ultimo grande furto a danno di due poveri malcapitati che hanno ceduto (ad un astuto prete, dietro false promesse, poi puntualmente non matenute), soldi liquidi pari a centinaia di migliaia di euro. Non sto scherzando, perché sono persone da me conosciute col più anziano, esattamente 65 anni fa. Se mi avessero detto qualcosa li avrei sconsigliati e quindi salvati.

Ora, affinché non vi sembri un’esagerazione vi dico che un tecnico ha valutato quella somma ceduta al prete, del valore di 5 (dico cinque) appartamenti di media grandezza, all’interno della città di Ascoli Piceno, nel cui centro opera questo infame prete.

Questi due malcapitati, come potevano disporre (ci si può chiedere….) di tanta liquidità nelle mani? Essa fu data da un risarcimento statale per cause di morte. E il fiuto di quella volpe in tonaca è stato infallibile. E quando mai gli sarebbe più capitata una tale occasione, di trovare due polli così grossi?          Comunque il fatto è recente, di poco tempo fa.

I due soggetti truffati, svegliatisi subito, dopo le false promesse, sono andati di corsa in Curia vescovile per cercare di recuperare almeno qualcosa. Viaggio inutile. Praticamente sono stati due agnellini andati a chiedere giustizia nella tana del lupo. Mi dispiace che io non possa riferire alcune precise parole. Ma posso tranquillamente dire che sono stati pure presi in giro. E mi assumo ogni responsabilità per quanto narrato nella presente lettera.

Mi fermo qui in questo breve scritto, perché risalti meglio in quali mani clericali siamo caduti. Ed è come vedere in televisione fatti incredibili, quali il caso di un derubato che finisce in galera, mentre i ladri sono totalmente liberi. Qui invece il prete ingannatore è beneamato, mentre le vittime sono danneggiate e sbeffeggiate. Dato forse il proverbio ….. che se non ci fossero i fessi, come potrebbero vivere i truffatori…….?  

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  Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nei mesi di Febbraio-Marzo 2019. Presto in Internet, sempre col nome Maria Giacobetti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LETTERA N. 36, DEL MESE DI GENNAIO 2019

 

AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:                                                                                    

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

 

OGGETTO: L’assurda volontà  del Papa e di alcuni cardinali di riformare la preghiera del Pater Noster, che Gesù ci ha insegnato, e tramandato particolarmente col Vangelo di San Matteo. Anche noi vogliamo dimostrare la stupidità di una tale iniziativa che per fortuna pare stia tornando indietro per la giusta e forte opposizione di molti……

La grande delusione che ci giunge dal vescovado di Ascoli Piceno, riguardo alla figura di Madre Maria. Imprevedibilmente dalle nostre speranze per un ufficiale riconoscimento di beatificazione della nostra mistica, portatrice di stimmate, il vescovo Giovanni D’Ercole ha scelto la via peggiore davanti al problema: quella di Ponzio Pilato. Se ne lava semplicemente le mani e non gliene frega niente delle stigmate. Dopo ben 36 lettere dove abbiamo raccontato di tutto sulla vita di Maria e i suoi miracoli,(compreso il contributo delle pubblicazioni di Don Igino Ciabattoni) il vescovo è rimasto completamente indifferente. Non si sa se ha letto la relazione medica relativa. E tra un prete Barabba e una stigmatizzata amatissima ha scelto la posizione dell’ignavia e del silenzio. Io, nel mio piccolo, l’ho sempre difeso e seguiterò a farlo. Però la stima verso di lui è morta e sepolta. So anche che non gliene frega niente. Ma come me la pensano in molti. Sappiamo anche che col menefreghismo e non con la verità si fa carriera più velocemente. E’ venuta anche l’ora di dire la verità sulla indifferenza, ignavia e menefreghismo della Curia vescovile ascolana nei riguardi della figura della nostra cara mistica Madre Maria. Si cita spesso l'Unitalsi. Ma l’Unitalsi fa quanto previsto nei redditizi viaggi del suo mestiere………. contando soldi in continuazione, tra numeri di ammalati, accompagnatori, assistenti sul piano medico. inservienti vari, guide spirituali, tutti pieni di buona volontà. Ma tutti con la necessità di nutrirsi, dormire, viaggiare……Basterebbe chiedere all’Unitalsi quanto costa portare un malato a Lourdes, per rendersene conto.  

Ciò non vuole essere una critica, ma una constatazione. All’Unitalsi non gliene frega nulla di Madre Maria e della sua ufficiale beatificazione. Nessuno ha mai speso una sola positiva parola in favore. Riguardo a ciò Dio ce ne liberi dei preti, perché, fatta qualche eccezione, sono  i nostri peggiori nemici. Pensiamo un attimo alla persona tanto amata di Padre Pio. Ebbene, nonostante avesse già le stimmate visibili e sanguinanti (dopo un certo periodo in cui esse erano invisibili), per un lungo periodo lo hanno perseguitato a morte. Proprio da vescovi (Gagliardi e Bortignon) e da diversi monsignori (Maccari, Gemelli, Capovilla e altri…..). A Madre Maria è successo la medesima situazione. Figuriamoci se questi santi non avessero avuto le stimmate visibili. Li avrebbero massacrati senza pietà. E a questa pessima gente in tonaca dovrebbe apparire la Madonna? Ma siamo diventati matti?

Ma tanti a Valle Orta però hanno utilizzato per un certo periodo l’edificio vicino alla chiesa. A parte ora i drogati di Don Igino Ciabattoni, va bene utilizzarlo e non lasciarlo morto, ma la riconoscenza per Madre Maria non viene manifestata da nessuno, fatta eccezione di noi che le vogliamo immensamente bene.

Lucrosi affari del clero, dopo le promesse di riforma di papa Bergoglio della Banca vaticana IOR, rimasta invece tale e quale al passato, sia per sua natura che per illecite operazioni valutarie e riciclaggio. Inoltre, riceviamo ogni giorno prediche di antipedofilia, ma anche qui è tutto come prima. Mai nessun provvedimento drastico.

D’altronde, la scelta stessa del nome Francesco nasconde a malapena la volontà di mettersi una veste di fede e di  umiltà le cui azioni invece scaturiscono sempre dallo stesso quadro di potere politico-finanziario vaticano.

 

Cari amici e fedeli di Madre Maria,

.                                                    dopo la festa del 23 settembre scorso, in cui abbiamo avuto anche la presenza di Sua Eccellenza il vescovo, stavo personalmente componendo la presente epistola numero 36, quando è venuto a mancare……..morendo all'improvviso, all’età di 55 anni, il più valido dei miei collaboratori: Maurizio Mancini. Un infarto lo ha stroncato di colpo.. Purtroppo, nessuna cura è stata possibile. E’ morto tra il 5 e il 6 di Ottobre all'età di 55 anni per un aneurisma dell’arteria aorta. Purtroppo, nonostante la celerità dell'intervento è giunto cadavere al pronto soccorso dell'ospedale di Ascoli Piceno. I suoi funerali si sono svolti il giorno di lunedì  8 Ottobre. Che la nostra Maria interceda per lui presso il Signore, per la sua salvezza.

Per me è stata non solo la perdita di un amico ma anche  un danno enorme  in considerazione del fatto che io ultimamente mi sono ammalato di Parkinson e non riesco a camminare. Per questo Maurizio si occupava di tante cosette pratiche. Mi aiutava sistematicamente a distribuire le lettere davanti alla chiesa e per tutti gli spostamenti.

Che i santi intercedano sempre per i nostri bisogni. Preghino per il nostro bene, ma certamente i santi non possono modificare il nostro destino e la volontà del Signore che ha tracciato la strada nel cammino di ognuno di noi. A volte le stesse malattie (che sono state un vero calvario per tutti gli eletti, compresa la nostra Maria) segnano un itinerario di vita diverso da quello che ci immaginavamo per noi stessi. Molti giovani muoiono precocemente anche in giovanissima età, mentre altri raggiungono il traguardo dell’estrema vecchiaia. La nostra umana mente non potrà mai spiegare nulla riguardo la fine della vita che ci è stata donata.

Comunque, in ogni caso di morte c'è sempre una causa concomitante o scatenante che la determina. Maurizio, come tanti, compreso mio padre, (anche lui scomparso a 55 anni)  era un grande fumatore. In anni addietro, anche se in modo un po’ più attenuato al presente si parlava addirittura di un paio di pacchetti al giorno.

Un possibile aneurisma (e anche l’ictus) se non ci sono troppe incidenze familiari, trova nel fumo forse la causa principale  di parecchi eventi di morte. E non hanno mai voluto ascoltare l’esortazione a smettere. Il fumo è tra le dipendenze peggiori.

E’ vero che i nostri  vecchi di un tempo come nonni, bisnonni, trisavoli fumavano sigari toscani e durante la guerra anche foglie tritate di alcune piante. Ma la differenza è notevole con la vita di oggi, nel senso che molti lavoravano nei campi  zappando tutto il giorno, ossigenandosi ampiamente i polmoni. Se poi la sera, tra una partita a carte e l'altra …...tra un bicchiere di vino e l'altro….. fumavano poi un paio di sigari, ciò pare non causasse grossi danni….alla…salute.
Ma un impiegato d’ufficio….a titolo di esempio fuma in continuazione molte sigarette nel corso della giornata riceve un danno devastante per la propria salute. Forse sarò anche un po’ ridicolo nel voler dare consigli a chi non ne ha bisogno.

Ma per i giovani l’esortazione è preziosa. Non fumare!

Ed ora passiamo ad un argomento straordinario unico e veramente eccezionale che ormai come tutti sappiamo riguarda la preghiera del Padre Nostro che Gesù ci ha direttamente insegnato. Una testimonianza palese la troviamo nel Vangelo di Matteo……….. La tradizione liturgica della Chiesa ha sempre usato questo testo canonico (Mt 6,9-13). La questione riguarda una delle frasi finali dell’implorazione a Dio……e non ci indurre in tentazione….. perché il Signore non ha bisogno di prove per conoscere il nostro comportamento, essendo Lui il creatore di tutte le cose e di tutti i destini. E se lo fa è solo per far conoscere a noi stessi la nostra coscienza nella perenne scelta in ogni azione umana tra il bene e il male.

Indurre in tentazione……. significa mettere alla prova, ma non significa che Dio spinge verso il male e la caduta, soprattutto per i più deboli. Sarebbe un assurdo. Anche San Girolamo sbaglia. Ci sono due mila anni di dibattiti e discussioni sul significato originale ebraico. Il testo fu poi tradotto in greco. È vero che la preghiera di Gesù è rimasta sempre la stessa, nonostante tutti i tentativi di riformarla   Adesso arriva questo papa argentino, che di lingua italiana ne sa poco e niente ed impone una sua revisione del testo ebraico in piedi già da 20 secoli…………(fortunatamente pare si torni indietro da questa scemenza del cambiamento e della riforma). Qui il greco ed il latino non c’entrano nulla, perché Gesù parlava l’aramaico, una lingua semidialettale nel seno del giudaico classico della Legge e dei profeti.

A un dato momento insomma, insieme al papa, arriva qualche vecchio cardinale che crede di capire tutto e si mette a sentenziare su alcune questioni che non hanno rispondenza con la realtà. Si aggiunga anche il fatto che questo nuovo papa Francesco (esistente nella realtà come Jorge Mario Bergoglio), e 266° pontefice della Chiesa Cattolica, per quanto simpatico possa essere a molte persone,  troppo spesso ci lascia piuttosto perplessi su alcune sue uscite estemporanee e sorprendenti,  sia in tema teologico che liturgico. 

Non conosce bene né l’italiano né il greco né il latino e a fondo neanche lo spagnolo, in senso filologico. Dire la verità su di lui non è certamente peccato, Si pensi a  qualche evento, del tipo secondo cui i veggenti di Medjugorje sono dei “delinquenti” (ha detto questo Bergoglio )…….e che nel Vaticano esistono  Lobby di “invertiti”, e che la Madonna non fa la postina, riguardo alle apparizioni…...stante poi la mancanza totale di provvedimenti capaci di raddrizzare alcune storture  troppo evidenti, ci fa capire che al di là di alcune frasi di convenienza non fa assolutamente niente. Come completamente niente fa la Curia di Ascoli Piceno per una beatificazione ufficiale di Madre Maria.    

La tecnica nel clero è sempre la stessa: l’annuncio.  Cioè a dire su un argomento si dicono alcune frasi e tutto resta come prima. E’ la stessa arte dei politici.……..L'ho sperimentato anche io tempo fa. Fui convocato presso la Curia vescovile dove mi fu domandato che cosa io desiderassi con quelle lettere scritte per Madre Maria. Io risposi che la nostra aspettativa era quella di un provvedimento ufficiale di beatificazione della nostra mistica. Intanto nell’animo mio si accese subito una luce di speranza che significasse  il raggiungimento del nostro amorevole  traguardo. Anche qui è intervenuta la stessa furberia: dare un annuncio e poi non fare assolutamente niente. Ormai non c'è molto per illudersi. Questi preti sono autoreferenti a sé stessi e credono essi di personificare la Chiesa, la religione e la Fede. Forse è da questa presunzione che troviamo un riferimento continuo ai pastori di anime bisognosi di preghiere, negli annunci della Madonna a Medjugorje. Sono gente da sostenere perché alcuni mostrano tendenze al tradimento, collusi col nemico, deviando verso le strade degli affari e di Mammona.

Elementi (grazie a Dio pochi…) entrati in seminario non per vera fede religiosa, ma solo per coprire sotto la nera tonaca le turpi tendenze di cui sono portatori.

 

Comunque, io penso anche che il papa e i cardinali del concistoro siano fortemente indispettiti del comportamento della Madonna, circa le sue apparizioni. Sono profondamente delusi. Il motivo è presto detto. La Mamma celeste si mostra alle persone più sprovvedute: adolescenti in generale, o persone pulite come cristalli. E nei luoghi più disparati: Guadalupe, Lourdes, Fatima …ecc….ecc… Ma questo perché? Perché la Madonna si fa vedere a delle persone che hanno l'anima immacolata. Eppure, il papa e tutte quelle volpi cardinalizie che ci stanno a fare? Sono astuti amministratori? Ma fanno anche miracoli. Molto denaro  di dubbia provenienza a volte esce pulito e terso dalle loro mani..

Insomma, la Madonna dovrebbe apparire direttamente al pontefice, in Vaticano. E non stiamo a pensare al detto popolare che il pesce comincia a puzzare dalla testa. Si eviterebbero così tante scettiche, spiacevoli incomprensioni. Ma come si fa a convincere la Madonna a cambiare atteggiamento? Questo è il punto. Per primo dovrebbe provarci il papa stesso. Ma pare che non giovino neanche tante messe solenni. E noi siamo pienamente felici nella nostra chiesetta di Madre Maria. Perché la sua costruzione (pur nel rispetto di tutte le altre) è stata davvero ispirata direttamente da Gesù e la Madonna, ci creda o non ci creda la Curia vescovile.

E tornando proprio alla Curia ascolana, nel susseguirsi, da noi, dei tre ultimi vescovi (uno “persecutore”, il Morgante e gli altri due pienamente ignavi e indifferenti, come muri di pietra), tutto è rimasto come sempre. E’ la verità!

Sembrava che D’Ercole (ad ispirazione del suo stesso nome….) fosse un uomo forte, deciso e soprattutto di ferma volontà. Macché! si è rivelato il contrario. Diventato vescovo è caduto nelle mani di tre o quattro preti affaristici, tra cui uno che opera coi soldi provenienti da un miserabile e spudorato raggiro attuato dal prete nei riguardi di due sprovveduti, ai quali ha fatto credere….lucciola per lanterna ……Per la qualcosa, appena arraffato i soldi…..quel prete, che ama tanto la truffa verso il prossimo, ha fatto sparire promesse e progetti.                                                                                                                                                                     

E invece proprio nelle mani di pochi preti intrallazzatori è caduto il vescovo, non proprio come una “mammoletta”, ma lì vicino. Anche se, dal suo racconto, veniamo a sapere che in passato adottò un bambino, cresciuto poi come un figlio. Ciò gli fa onore.

Ma adesso voglio porre pubblicamente un paio di domande al vescovo D’Ercole:

1°) Ha mai letto lui la relazione medica su Madre Maria?,

2° Se si, che cosa ha pensato di farne? E se non l’ha letta perché finora non lo ha fatto?

3° Vuole, oppure no, darci una risposta al riguardo? Vuole fare qualcosa oppure no in risposta a queste domande? Insomma, si o no. Ormai è bene che finisca questo totale silenzio con qualche paroletta di convenienza.

E senza alcuna risposta ripeteremo la domanda all’infinito.

 

E ora tornando ad alcuni imbrogli pretigni, a parte le ripugnanti tendenze di qualche raro soggetto, nello specifico caso di questo raggiro, se i due malcapitati fossero stati miei parenti stretti, un tale pretaccio infame e truffaldino (che io non conosco personalmente, ma so che opera nel centro città) …..avrebbe trovato il pane veramente adatto ai suoi denti. Sembrerebbe che i due si fossero poi recati presso la Curia vescovile, sperando in un recupero dei soldi. Non so chi li abbia ricevuti. Pare che siano stati pure presi in giro.

La Chiesa del clero ha altri più concreti interessi. Sotto un manto di ipocrita fratellanza e di retorica, umana cristianità hanno messo le mani sul più grande affare del secolo: i finanziamenti europei per gli emigranti, che gli incriminati…..quelli dell’inchiesta mafiosa di “Roma capitale”, definirono più redditizi della droga. Conventi, canoniche, monasteri, strutture ricettive in mano al clero (sfiorando quasi il tradimento dei luoghi di clausura) si sono gettati a capofitto sull’affare. E se non fosse intervenuto un qualche ministro “laico”, per frenare l’afflusso, avrebbero riempito l’Italia di alcuni milioni di profughi, con la benedizione interessata delle altre nazioni cattoliche, contente di vedere affossato e strangolato il nostro paese. L’Italia aperta e recettiva come una cloaca massima, ma il Vaticano chiuso e sbarrato a catenaccio a quel fraterno “prossimo” tanto invocato e invitato sul nostro suolo. Non è mica fesso il papa. Vale anche per lui il detto mussoliniano…..armiamoci e partite !!….

Ed ora esaminiamo la differenza tra quello che c’è sempre stato nella preghiera…..(… non ci indurre in tentazione….. e la correzione che questa gente vuole apportare nelle parole di Gesù dicendo……. non abbandonarci nella tentazione…….). Non considerano che le parole di Gesù fanno riferimento a tutta una serie di invocazioni e preghiere esistenti nell’antico mondo ebraico,  poi tradotto il tutto in latino e greco, dato anche il fatto che il latino era la lingua comune del mondo intero. La motivazione della riforma starebbe nel fatto che il Signore Dio non può indurci quasi indirizzando l'uomo nel precipizio del peccato, perché, lo abbiamo detto ……. il Signore conosce già il passato, il presente, il futuro e le azioni umane dagli esseri da lui creati, ma serve unicamente a mettere un uomo davanti alla sua coscienza. Quindi, il significato del comportamento di Dio è proprio quello di “indurre” l'uomo verso la tentazione perché se ne fugga e segua la strada diritta indicataci dal creatore, anche proprio attraverso i suoi dieci Comandamenti.

 

Volete un esempio lampante di questa verità?  Andiamo al libro della Genesi (22, 1-18), Quando appunto Dio sa bene come andrà a finire la faccenda del possibile sacrificio di Isacco. Ma deve dimostrarlo alla coscienza di Abramo con la convinzione che Dio è più importante dei propri stessi figli. Così Abramo si rende conto di aver superato brillantemente la prova sacrificando un ariete, cioè un animale al posto del ragazzo.

Ma si deve ammettere che Dio ha proprio indotto l'uomo a mostrare a sé stesso la profondità della sua fede. E tutto ciò non serve a Dio, bensì a noi peccatori.

Non capire questo significa essere un po' deficiente mentalmente, perché è giusto il testo che dice …...non ci indurre ……. e non …….non abbandonarci…

­___________________

  Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scscritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Gennaio 2019. Presto in Internet.

 

 

 

LETTERA N. 35, DEI MESI DI AGOSTO-SETTEMBRE 2018

AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI
e, per conoscenza:
A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

Cari amici e fedeli di Madre Maria,

dall’interno della Chiesa cattolica ci giungono purtroppo brutte
notizie (a cui abbiamo accennato nelle precedenti lettere)  che ci
causano una profonda delusione. E mi trovo in grande disagio a
trattare tali argomenti in queste lettere amorevoli ed affettuose per
la nostra mistica Madre Maria, per me tra le sante più umane, dolci,
pulite e caritatevoli di tutta la storia del cristianesimo. E noi,
nella mia famiglia, l'abbiamo conosciuta bene, per l’affetto reciproco
e le grazie che ci ha concesso sia in vita, che in morte.
E parlando di lei con un ottimo sacerdote, ebbi a ricevere dei
positivi e preziosi consigli. Cioè a dire, in queste lettere che io
scrivo è bene trattare tutti gli argomenti presenti nella nostra vita.
Perché, se noi annotassimo soltanto  le buone notizie sarebbe come
entrare in un mondo di fiabe dove tutti vissero felici e contenti,
senza nessun problema. Ma questa non sarebbe la realtà.
In secondo luogo parlare di questi argomenti significa anche difendere
attentamente i nostri figli e nipoti da  ogni tipo di pericolo. Che
può nascere nei momenti e nei luoghi più impensabili.
Un tempo, ad  esempio, mandare i propri bambini in parrocchia era una
garanzia di buona educazione e di luogo sicuro. Al giorno d'oggi
bisogna fare molta attenzione e conoscere bene le persone del posto.
Sono cambiati i tempi!, che ci possiamo fare?.

Anche Maria aveva a che fare con grandi peccatori, quale fu il caso di
quella donna (come raccontai in una precedente lettera) che Maria non
volle ricevere. E non l’aveva mai vista e mai conosciuta. Alla domanda
di mia mamma del perché Maria non volle parlarci, la nostra Santa
rispose che era la Madonna a non volerlo, perché quella disgraziata
aveva partorito un bambino e lo aveva subito strozzato con le sue
mani. Poi probabilmente si era pentita.
Ma ci sono molte altre cose che dobbiamo trattare, dove, al cospetto
di tante brutture che si sentono e si leggono….. rifulge ancora di più
la santità di Madre Maria, alla faccia di chi (riguardo a  certi
individui)……dice messa senza vergogna, non facendo schifo a se stesso
di un particolare difetto che ripugna ad ogni uomo sano e di vera
fede. Col pericolo costante che prima o poi inciampi in qualche
intoppo che ci riveli pubblicamente la sua abiezione e la sua
malattia, come è già accaduto ad alti monsignori del Vaticano, a
vederli ieratici e benedicenti, in un alone di santità, ma finiti poi
sotto processo e anche condannati a pene detentive, come delinquenti
comuni.
E i nostri preti, qui da noi, restino pure ciechi, sordi e muti, per
ciò che hanno appreso dalla Curia ascolana. E cioè, profonda
indifferenza e ostilità totale verso la nostra Santa. Poiché, a parte
le mie lettere di affetto e di stima, ormai si dovrebbero muovere
anche i sassi e non per le lettere, ma per tutte le messe dette nella
chiesetta ed i rosari recitati tutte le sere nel mese di Maggio. Oltre
alle feste in onore di Maria.
Questi soggetti con l’abito talare credono di auto assolversi perché
hanno la  tonaca. Mentre invece la loro colpa è doppia. Sarebbe da
chiedersi, per quale motivo non vogliono leggere la relazione medica
che li aspetta ormai da più di mezzo secolo? Da ciò pende sulle loro
teste un anatema che parte proprio dalle stigmate di Maria. Ma non lo
capiscono, perché credono di essere come clero i padroni della
religione. Invece è proprio quella che li condanna.
Ormai anche i sassi conoscono tutta questa faccenda. Ma non è un
nostro problema. Noi lo segnaliamo soltanto. E’ un problema loro,
perché gli ecclesiastici responsabili o irresponsabili sono loro.
Molti, chiamiamoli confratelli, hanno ostinatamente odiato Padre Pio,
come hanno odiato Madre Maria. Questa è la realtà!
Padre Amorth ha sempre parlato di possessioni, (e non solo demoniache,
ma anche di brutte tendenze personali) in alcuni casi a cui non
sfuggono né preti, né vescovi, né cardinali. Lasciando ora da parte
proprio tali vizi, che spinsero alcuni soggetti ad entrare in
seminario (per cercare lì un rifugio di vita)…. ma non certo per
vocazione religiosa. E la gente sa tutto.
Si resta sconcertati perché si ha a che fare con una specie di gente
indifferente e refrattaria, nel cui centro d’interesse la religione è
all’ultimo posto. Davanti e prima di essa il clero pensa a se stesso e
ai capitali e risorse finanziarie da gestire ed amministrare.
Un'attività che assorbe ogni ora del giorno e non basterebbe neanche
per seguire il tutto metodicamente.
Sappiamo tutti che gli argomenti della religione sono innumerevoli,
praticamente inesauribili. Ma a noi interessa principalmente tutto ciò
che riguarda la nostra Santa, nel ricordo della quale esistono tuttora
(della sua corrispondenza in vita) centinaia e centinaia di lettere,
appunti, ringraziamenti, per richieste di miracoli, grazie ottenute, e
bisogni di comprensione e di consolazione, per tanti tipi di umane
sofferenze. Ma queste carte purtroppo, in maggiore quantità, sono
ancora nelle mani del frate Don Igino Ciabattoni, il quale non sente
ragioni a restituirle, perché se n'è impossessato nel periodo in cui
gestiva l'edificio, diventato in quel tempo il palazzo della baldoria,
con quei gruppi di drogati, che lasciarono danni di ogni tipo. Mentre
Don Igino incassava moneta a tutto spiano, sulla pseudo ed illusoria
educazione di quei degenerati.  Ma nessuno però aveva concesso a Don
Igino il possesso delle carte di Madre Maria, indipendentemente da
tutto il resto.
In quel periodo, il nostro solerte frate, gestiva, insieme all’enorme
guadagno sui drogati, anche le funzioni religiose della chiesetta.
Stampava anche un buon giornalino sulle corrispondenze di Maria in
vita. Organizzava anche lungo la strada dei piccoli tragitti di
processione, tanto da sembrare che volesse santificare lui
personalmente tutto quanto il territorio stesso, compresa la strada.
Così sembrava!
Ma poi ha gettato la maschera. Ha mostrato subito quello che gli
interessava realmente. Impossessarsi non certo della chiesa, che a lui
non importava nulla, bensì voleva mettere le mani sull’edificio e i
terreni lasciati da Madre Maria.
E c’era quasi riuscito, con un accordo segreto col vescovo Morgante,
il quale, messo in pensione, non ha più potuto, per fortuna (una volta
perduto il comando) dare esecuzione a quel disgraziato accordo. Col
nuovo vescovo Montevecchi la Curia ascolana (per niente incline a
regalare la roba) gli rispose picche. Cioè, (scusate
l’espressione!).... una bella pernacchia......E almeno qui la Curia
fece bene, tanto che il fratacchione si imbestialì a tal punto che se
ne andò via senza salutare nessuno.
Ma che necessità aveva l’affamato frate di avere altri terreni ed
altri edifici, oltre a quelli che già possedeva a San Severino
Marche?? E’ una bella domanda.
A volte ci si chiede, ma che necessità ci sarebbe per un solo
cardinale avere a disposizione per una sola persona quattro o
cinquecento metri quadrati di abitazione??  I grossi guadagni di
denaro, il possesso dei beni sono le linee di una grande febbre umana.
Non bastano mai. Un tipo di sete in cui più si beve e si conquista e
più la sete aumenta. È un tipo di malattia caratteristica degli
ecclesiastici in particolare. Dicono di aver rinunciato al mondo, ma
forse per il fatto che il loro mondo era troppo piccolo e stretto, per
i loro desideri. Ma ora chiediamoci un attimo: a quale titolo Don
Igino si è impossessato delle carte di Madre Maria?
E non le vuole restituire. Aveva ragione Padre Gabriele Amorth,
secondo il quale, prima o poi dal volto delle persone false cade la
maschera  dei falsi mistici e falsi religiosi. In poche parole una
persona normale non si approfitterebbe mai di ciò che non è suo.
Mentre questo frate lo ha fatto e seguita a farlo. E mentre la veste
di prete o di  frate (sia detto come esempio, in generale) dovrebbe
costituire nel comportamento un maggior rigore morale, con alcune
persone l'abito talare diventa come lo scudo refrattario inattaccabile
a copertura di ogni azione immorale. Alla faccia dell’amor del
prossimo e delle prediche ipocrite che neanche il trovarsi in cima
all'altare fa sorgere il più piccolo rimorso, in un certo tipo di
chierici.
La via di una denuncia penale non si può neanche prendere, perché
mancano gli elementi probanti.
Ma io mi chiedo…….. quando  questi tipi di preti confessano le
persone, come possono assolvere il peccato di un furto, se
contemporaneamente lo commettono loro stessi?
A parte altri scandali. In questi giorni Il cardinale George Pell,
prefetto della Segreteria dell'Economia di papa Bergoglio è stato
rinviato a giudizio per presunti abusi sessuali nei confronti di
minori. E anche questo cardinale nascondeva per anni ciò che fu il suo
lurido comportamento.
A volte penso che sarebbe bello che qualcuno mi denunciasse! Così ci
faremmo davvero quattro risate.
La banca dello IOR (che il Papa aveva dichiarato di riformare……) sta
sempre lì e fa quello che ha sempre fatto: tassi usurai e riciclo di
denaro occulto.
Forse è anche per questo che la Madonna in un ultimo messaggio a
Medjugorje ha messo tutti in guardia, riguardo al male.

E noi, davanti a questa corruzione dilagante e anche contro il totale
menefreghismo e completa indifferenza, diciamo…….Madonnina bella
salvaci Tu!
Il grave errore umano comunque sarebbe quello  di attribuire valori
morali e di bontà non in base al comportamento della persona, bensì
all’abito che uno porta. Ecco perché c'è l'antico detto che…...
l'abito non fa il monaco…. perché lo fa il comportamento. Infatti il
grave errore della gente sta proprio qui davanti all’abito talare o
per capirci diciamo davanti alla tonaca nera, usata un tempo. Per esso
siamo quasi istintivamente portati a santificare ogni prete…...
particolarmente quando dice messa e le altre funzioni liturgiche.
Purtroppo, a volte la cronaca ci informa e non troppo raramente, che
sotto quell’abito sacro anziché un santo troviamo un poco di buono.
Cose che non vorremmo mai ascoltare, tanto brutte e obbrobriose sono
tali notizie.

Ovviamente gli ecclesiastici, come le altre persone, non sono tutti
uguali Ognuno ha il suo valore, merito o demerito personale. Così,
come in confessionale ognuno confessa i propri peccati; e dal
comportamento ci si distingue…… nella scala dei valori religiosi, è la
stessa cosa; così è anche per i preti, frati, vescovi, cardinali e i
vari monsignori, compreso il papa.

Aggiungiamo adesso che più volte abbiamo avuto occasione di citare la
beata tedesca Katharina Emmerick, vissuta tra il 1774 e il 1824. Fu
beatificata dal papa  polacco Wojtyla. Della sua vicenda si interessò
anche il poeta tedesco Clemens Brentano, che dal 1816 al 1824 prese
nota delle visioni che la mistica stigmatizzata ebbe per diverso
tempo. Ebbe  visioni della Madonna e di Gesù, come  Madre Maria e
Padre Pio. Oggi sappiamo dalla sua biografia che dovette sopportare
anche lei persecuzioni, sia in monastero che fuori. Si sa anche che
sei settimane dopo la morte il suo corpo fu trovato incorrotto, cioè
intatto.
Leggiamo anche che alcuni archeologi austriaci, tra il 1898 e il 1899,
basandosi sulle visioni della Emmerick, tracciarono una mappa
topografica, riportando alla luce, a 9 km da Efeso, alcuni resti (mura
perimetrali e focolare) di una casa che attribuirono al I° secolo d.C.
e che identificarono come l'antica abitazione nella quale la Vergine
Maria e Giovanni Evangelista avevano vissuto dopo la morte di Gesù. Il
sito si chiama oggi Meryem Ana.
Fa molta impressione in una visione di questa beata il riferimento al
matrimonio, secondo il rito ebraico, della Madonna e San Giuseppe.
L'impressione sta nel fatto che lei al momento aveva 14 anni.

Oggi un matrimonio così sarebbe proibito e da codice penale per laminore età della sposa.

Ma se è così che in quel tempo doveva nascere
il Redentore, noi diciamo sempre: sia fatta la volontà del Signore,
come per prima disse la Madonna.

Anche Maria Valtorta di Viareggio ebbe diverse visioni. Di cui parleremo.


¬___________________
  Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e
sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato
e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di
Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nei mesi di Agosto-Settembre 2018.

 

 

 

 

 

LETTERA N. 34, DEL MESE DI LUGLIO 2018


AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:                                                                                    

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE


OGGETTO: Un problema grammaticale dei nomi – Aspetti poco edificanti nelle alte sfere ecclesiastiche – I santi non possono parlare, esprimendo giudizi, ma noi si – Un ultimo aneddoto sul vescovo Morgante - Rispetto e comprensione per i sacerdoti sani, per alcuni problemi ed i loro sentimenti – Gli eventi di Medjugorje – Posizioni del Vaticano sui luoghi di culto – Invito per iscritto al vescovo di venire a Valle Orta.


Cari amici e fedeli di Madre Maria,  

da una conversazione telefonica e dietro una specifica domanda inizio questa lettera in un modo piuttosto strano, nel segno di una banale regola grammaticale. In due parole, si tratta del come si debbano scrivere i nomi e gli aggettivi, con o senza lettera maiuscola. Anche l’attributo è un aggettivo di qualunque tipo (qualificativo, possessivo ecc..) che specifica una qualità del nome a cui si accompagna. Poniamo l’esempio della nostra Santa, Madre Maria. Le parole …..santa… papa…pontefice….maestro….sono nomi generici che vanno scritti con lettera minuscola. Ma se si riferiscono ad una specifica persona, il cui riferimento è sottinteso allora occorre la maiuscola.

Ma c’è un uso promiscuo tra attributi, aggettivi, predicati, ecc. per cui è difficile a volte raccapezzarsi. Io ho scritto sempre madre Maria. C’è il nome espresso, per cui l’attributo…… madre… andrebbe in minuscolo. Ma se io dico….la nostra Madre di Valle Orta…… in cui il nome di Maria è sottinteso, ma mi riferisco ad una specifica persona, allora ci vuole la maiuscola. Ad esempio, anche i mesi dell’anno, unici e non confondibili con altri nomi, vanno scritti con lettera maiuscola.

Però, mi è stato fatto notare giustamente ……perché allora scriviamo sempre….Padre Pio…..e non…..padre Pio?

Per il fatto che ormai è talmente radicato l’uso di scrivere in questo modo che la regola grammaticale va a farsi benedire.

Alla fine vince sempre il popolo, perché poi la lingua nasce dal popolo. E anche io mi adeguo seguendo il popolo. E’ giusto così. Perciò, d’ora in poi, scriverò sempre Madre Maria, così come scriviamo ….Padre Pio.

Quindi, chi mi facesse osservazione è già servito anticipatamente.

Ringrazio chi mi ha fatto questa domanda, perché sentivo che era necessario prima o poi un chiarimento al riguardo.


E ora andiamo al tema di argomenti che ruotano sempre nell'ambito della religione e della fede, nonostante che ogni giorno sentiamo disgrazie di qualunque tipo. A volte verrebbe voglia di staccare la spina televisiva e stare un po’ in silenzio.

Diversi scandali ed avvenimenti obbrobriosi ci vengono purtroppo anche dall'interno della Chiesa.

Noi preferiremmo sempre trattare e occuparci di cose buone e positive, per amore di Gesù e della Madonna che hanno lasciato Il segno delle ferite per l’intera vita sul corpo dei nostri Santi, (in particolare Padre Pio e Madre Maria). A dispetto di tutti i miscredenti. E già che ci siamo pensiamo per un attimo a che tipo di sacerdoti ripugnanti esistono all'interno della nostra Chiesa cattolica, come quel pedofilo, Monsignor Carlo Capella, arrestato e processato come un comune bandito all'interno del Vaticano e condannato a diversi anni di prigione.

Non dimenticando quell’invertito di Monsignor Krzysztof Charamsa, addirittura membro della Commissione teologica internazionale ….. incallito a tal punto nel suo vizio che voleva addirittura “regolarizzare” la sua posizione di omosessuale, volendosi sposare col suo compagno e seguitando a fare il sacerdote. Si aggiunga pure che Papa Bergoglio in persona…… (stiamo parlando del Papa……mica di un campanaro qualsiasi….) ha affermato tranquillamente che in Vaticano, cioè ai vertici della Chiesa…. esiste una….lobby di invertiti…..E tu, come Papa, dico io, non vuoi scomunicarli immediatamente!!?? Permettendo a questi escrementi umani di salire sugli altari, dire messa e maneggiare le ostie consacrate?

Ma ci rendiamo conto che tipo di puzzolenti soggetti si annidano ai vertici della Chiesa?

I santi, per amor del prossimo, non possono aprire bocca né criticare nessuno. Ma ci sono anch’io, che non essendo santo, ma per amore della verità e di Madre Maria se c’è da dare qualche ulteriore calcio in culo a gente che è o è stata già sotto processo dei tribunali o della gente……io non mi tiro in dietro….perché io non ho paura di niente e di nessuno, fosse anche il Papa in persona. Questo perché la mia fede è al sopra di ogni cosa.

E agli uffici e dicasteri di questi disgustosi elementi suddetti noi dovremmo poi chiedere il riconoscimento ufficiale delle virtù cristiane dei nostri Santi?? Ma siamo impazziti? Sarebbe come spargere un profumo sopra un cadavere in putrefazione.

E dovremmo pure stare zitti, altrimenti si offendono. Ma alla fine mi chiedo …..chi ce li ha messi in questi alti posti, come….la Commissione teologica internazionale….? Chi li ha promossi a quel rango….se non quelle….lobby di dannati invertiti….sempre contro natura!? Ovviamente gli individui sani non fanno carriera perché non si prostituiscono!

I santi non hanno mai potuto dire mezza parola storta su nessuno, tacendo sempre. Ma ci siamo qua noi a dire …pane al pane e vino al vino….senza giri di parole…

E questi elementi (Capella, Charamsa e le lobby di invertiti) spendono quindi la propria vita non in meditazione e preghiera, bensì in atti ripugnanti contro natura su bambini, ignare creature vittime di questi orchi.

Ma hanno scritto anche che il Vaticano lo ha richiamato in casa, il Capella, …. più per proteggerlo che altro. In America e Canadà avrebbe rischiato condanne quattro volte superiori.

Lo hanno formalmente incriminato. Ma prima avrebbero dovuto ridurlo allo stato laicale, strappandogli di dosso quella veste sacra che ha profanato ormai da troppo tempo. Per me personalmente meriterebbe di essere fucilato, come chiunque faccia del male a dei bambini.

E non è escluso che prima o poi possa anche ottenere il perdono dal Papa, come è già successo con altri, ricadendo  probabilmente ancora nel suo orrendo vizio.

Riguardo invece ai sacerdoti sani….io ritengo che sul piano umano si debba avere la massima comprensione per un qualunque sacerdote che si innamorasse di una donna,  anche nel caso lei gli donasse un figlio. Da riconoscerlo legittimamente senza alcuna vergogna, purché frutto di un amore naturale e pulito, seguitando lui ad essere un ottimo prete nelle sue funzioni religiose. Tenendo presente che Gesù non ha mai imposto la castità a nessuno.

Ma nella pedofilia siamo in un altro mondo: quello infernale dell'oltraggio ai bambini.


Un altro tema religioso importante è dato dagli avvenimenti riguardanti le apparizioni di Medjugorje nei confronti delle quali Papa Bergoglio seguita a mostrare il massimo dello scetticismo. Nel senso di non poter credere a tutti quei messaggi della Mamma celeste, ossessivamente ripetitivi negli inviti alla preghiera, alla fede, alla conversione e alla meditazione.

L'avvenimento è unico nel suo genere e non si è mai verificato nella storia del cristianesimo un tale tipo di manifestazione celeste. Per la qual cosa si  resta sconcertati. D'altronde negare tutto risulta difficilissimo poiché non si capirebbe per quale motivo alcune persone ormai adulte e quasi anziane dovrebbero mensilmente inventarsi discorsi religiosi a ripetizione. Riproponendo insomma le stesse esortazioni e gli stessi concetti già annunciati innumerevoli volte. E così  il Papa non sapendo che pesci prendere ha optato per una mezza verità, nel senso di credere alle prime apparizioni, ma non credere a quelle successive.

Ma anche qui ci si pone in una inspiegabile condizione. Come si fa a dire che la Madonna questa volta è apparsa e quest’altra volta no!? Inoltre, come si può spiegare un luogo dove milioni di persone si recano in pellegrinaggio e vi avvengono anche diversi miracoli? Credere o non credere?

Una bella gatta da pelare! e così Papa Bergoglio per semplificare la cosa l'ha fatta invece diventare ancor più complicata.

Tempo fa disse che i veggenti sono dei delinquenti. Oggi mostra di credere alle prime apparizioni, ma non alle ultime. Poi manda un monsignore, Henryk Hoser, arcivescovo emerito di Varsavia-Praga…….(che è piuttosto credente ai fatti di Medjugorje ……) come fosse un supporto…..insomma un sostegno di fede alla gente che la fede ce l’ha già in abbondanza e che manca invece proprio a quelli del Vaticano, i soli che avrebbero bisogno di sostegno.

Nel contempo poi questo Papa, per scrollarsi di dosso qualche altro impiccio e per farsi odiare un po’ meno dai fedeli…..che cosa fa?? Toglie questa località delle apparizioni…..dalla giurisdizione dell’Arcivescovado di Mostar, governata fino alla morte (anno 2000) dal Monsignor Pavao Žanić ,...eternamente e ostinatamente contrario a credere a quegli eventi. E nemico giurato di ogni cosa riguardante quelle apparizioni. Aumentando così di fatto l’ostilità della Chiesa ufficiale slava, che ha sempre visto Medjugorje …..(pur volendola tenere sotto il proprio potere …..) come la più fastidiosa delle rogne. A tal punto che in altri tempi quei poveri frati sarebbero finiti bruciati sul rogo. Ma quale sarebbe il motivo di tanto odio pretigno?? Frati contro preti e preti contro frati?? E’ uno solo: i soldi.

Mentre l’Arcivescovado di Mostar rimaneva povero in canna, senza neanche i soldi per le candele, a Medjugorje i frati e i veggenti cominciavano ad arricchirsi, per il sempre più intenso traffico turistico dei pellegrinaggi. Da qui è venuto l’odio.

Ma non possiamo mica rammaricarci, dando pure la colpa alla Madonna se in qualche posto povero ogni tanto comincia a nascere un po’ di benessere!?

Ma l’odore dei soldi ha cominciato a far venire l’acquolino in bocca al Vaticano.

Al Papa….. della Madonna “postina” come lui l’ha definita perché porta i messaggi, insieme ai veggenti chiamati delinquenti…..non gliene frega niente. Ma quando cominciano le apparizioni ……dei soldi, le cose cambiano radicalmente. Ecco perché si sono ammorbiditi i toni davanti alle prime “apparizioni” delle carte da 500 euro.

In Ascoli, ad esempio, col vescovo Morgante non c’è mai stato bisogno di apparizioni perché lui si è venduto i palazzi della Diocesi.

E voglio raccontare un ultimo aneddoto su di lui……

Un giorno venne a far visita alla nostra parrocchia di Marino del Tronto. Stavamo tutti in chiesa. Presente il parroco Don Pietro Frastalli. Morgante, come al solito, teneva banco su tutto. Parlava sempre e solo lui. Non dava spazio a nessuno. Era proprio così di carattere. A un dato momento lo sguardo gli cadde sulla parete destra della chiesa (col viso rivolto verso l'altare). In una nicchia della parete c'è una statuetta  di Sant'Antonio Abate con accanto un maialino, come simbolo della protezione di questo santo verso gli animali domestici.

Ora, già dal catechismo, sappiamo tutti che ci sono due Sant'Antonio. Uno, Abate, protettore degli animali, che nacque nel 251 dopo Cristo, in Africa . E Sant'Antonio da Padova, nato a Lisbona, in Portogallo, circa mille anni dopo, nel 1195. Il quale venne a predicare a Padova.

Disse Morgante: chi rappresenta quella statua? Don Pietro rimase allibito. A pensare che questo vescovo si presentava sempre come un grande teologo. E devo pure aggiungere (anche se nessuno ci crede), che più tardi, Montevecchi, fece lo stesso identico errore dicendo che quello era S.Antonio da Padova.

Se fossimo stati in una scuola li avrei bocciati tutti e due, soprattutto in religione.

E tornando a Medjugorje, c’è anche il fatto che il Papa ha cominciato ad aver paura di uno scisma religioso, cominciando a fare  marcia indietro.

Guardate come però sono i preti e gli ecclesiastici in generale.

Da Lourdes, a Fatima, a Medjugorje non ci sono state persone con le stimmate. Però alla fine la Chiesa ufficiale ha ceduto e forse pure creduto.

Con i Santi come la Emmerick, Padre Pio, Madre Maria…...in presenza  delle stimmate di Gesù come sigillo di Dio sui loro corpi, allora si sono scatenati gli odi e le avversità. Valli un po’ a capire alcuni di questi miscredenti, duri avversari dei Santi, verso i quali non si vogliono covertire?!

Loro parlano di prudenza. Ma nella realtà è mancanza di fede. Anche Padre Agostino Gemelli, amico personale di Papa Roncalli e ai vertici vaticani, parlava di prudenza quando disse che  Padre Pio era un “isterico”. Guardiamoci attorno. A parte un paio di sacerdoti che vengono a dire messa nella nostra chiesetta, vedete voi qualcun altro che si avvicina a Valle Orta? Hanno il terrore che la gente li veda credenti in Maria. Perché credenti non sono, ma solo miscredenti. E’ vero quello che uno una volta mi disse: …..è più facile convertire un ateo che convertire un prete... Di alcuni aspetti delle gerarchie superiori poi è meglio non approfondire troppo, perché abbiamo già detto abbastanza.

Un tema importante è anche questo. Siamo riusciti ad  avere un input dalla Curia vescovile riguardo a una possibile visita di sua eccellenza il vescovo Giovanni  D’Ercole a noi di Valle Orta. I dettagli potremo fornirli dopo il 7 luglio, d’intesa con l’amico Mario Grelli.

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Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Luglio 2018. E presto in Internet.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LETTERA N. 33, DEL MESE DI GIUGNO 2018


AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:                                                                                    

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE


OGGETTO: Perenne ricordo di madre Maria, delle sue parole e delle sue previsioni sempre avveratesi. Avversità di alcuni ecclesiastici verso i santi. Alcuni casi di possessioni demoniache, nella esperienza di padre Gabriele Amorth. Finalità delle donazioni alla Chiesa. L’assenza dei giovani. Una previsione su di me di Maria avveratasi circa 8 anni dopo……... La grande delusione che per noi è stato Don Igino Ciabattoni. Breve excursus ai tempi di Gesù e della famiglia di Erode. Breve storia di un pontefice del passato: papa Formoso. Il ripetuto invito al nostro vescovo di farci visita.


Cari amici e fedeli di madre Maria,  

qualcuno comincia a chiedere sempre con spirito amichevole e con personale simpatia….. quanto tempo ancora potranno durare d’ora in avanti queste lettere in difesa della nostra Santa. Lettere semplici e modeste ma piene di affetto per madre Maria….. come pieni di affetto sono i suoi parenti più stretti, con tanti altri amici e fedeli che frequentano la nostra chiesetta o ci vengono in pellegrinaggio anche da lontano.

Certo è che Maria non ha bisogno di noi, ma siamo noi che abbiamo bisogno di lei.

Tempo addietro qualcosa si pubblicava in suo ricordo. E anche l’Unitalsi ha fatto scrivere alcune paginette, ma soltanto in rapporto ai viaggi a Lourdes, che sono il loro massimo interesse. Per il resto non c'è più niente che tenga viva la fiammella del ricordo della nostra Santa. Dato che ormai sono morti tutti quelli che l’hanno conosciuta. Anche se ciò che veramente conta è la presenza della gente alla messa, al rosario di Maggio e a tutte le ricorrenze stabilite.

Io aggiungo anche che sarebbe sufficiente al meraviglioso ricordo di lei la sola presenza della sua tomba e della chiesetta da lei costruita. E non dimentichiamoci mai, per amore della verità, che furono i vertici della Chiesa a perseguitare l’altro Santo a noi tanto caro: Padre Pio. E ciò, fino all’arrivo del papa polacco. Così come fu il vertice della Chiesa ascolana a perseguitare per mezzo secolo la nostra Maria.

Questi elementi persecutori, tutti uomini di Chiesa, sono rimasti pieni di odio, anche dopo la morte dei nostri Santi. Segno intangibile che sono posseduti dal Maligno. Dicono messa ed altre funzioni con l’abito che dovrebbe rappresentare Gesù, ma sono nelle mani di Satana. Non ci inganni il fatto che possano anche recitare qualche preghiera. La cosa non disturba più di tanto le forze infernali. Quante volte il demonio si è presentato con abito ecclesiastico, fingendosi anche papa! Non sono io a dirlo che occorrerebbe un vero e proprio esorcismo da parte di sacerdoti sani ed appositamente dediti al rito. Lo ha detto anche Padre Gabriele Amorth, scomparso nel 2016, che nella sua vita operò circa settantamila esorcismi. Per capire che il demonio possa diventare il grande seduttore anche di alcuni ecclesiastici basti riflettere sulle parole della Madonna a Medjugorje che invita sempre a pregare per i sacerdoti. Questo, anche nelle ultime parole del messaggio del 2 Giugno scorso, 2018.

E chiediamoci anche per quale motivo nella maggior parte i giovani non vanno in chiesa? Perché non vedono spiritualità nelle folle abitudinarie delle cattedrali. Vedono dappertutto interessi finanziari……

Donare alla Chiesa è sempre cosa buona. Ma occorrerebbe fare ciò che fecero i primi apostoli a Gerusalemme: incaricare persone apposite alla gestione dei beni e dei bisogni, per l’assistenza ai malati, ai bisognosi, alle vedove, ecc…lasciando liberi gli apostoli per la predicazione e l’evangelizzazione. Ma soprattutto ridistribuire

quei beni, coi loro frutti. Invece non è così.


Le Curie e gli apparati ecclesiastici, compreso il papa, diventano dei condomìni da amministrare. Poi ci sono vecchi, vecchiette e gente in solitudine che morendo lasciano ogni tipo di bene al clero, per cui i possedimenti si accumulano e bisogna amministrarli e farli rendere economicamente. E così, più si trovano impelagati nella finanza delle rendite, più si allontanano ….a divinis…..cioè dalle cose di religione a cui si sarebbero votati per la vita. E quell’aratro che impugnarono con decisione, in un primo momento, resta poi per sempre fermo e abbandonato.

A pensare che Gesù aveva detto…..le fiere hanno le loro tane…e gli uccelli i loro nidi….mentre il figlio dell’uomo non ha di dove posare il capo….


Riguardo poi al famoso Don Igino Ciabattoni ……ci piange il cuore al pensiero che a lui interessava soltanto accaparrarsi la terra con l’edificio, come da sua richiesta alla Curia, (la quale lo liquidò con poche parole in lettera scritta). Perché se non fosse così, coi suoi occhi addosso alla roba…. ogni tanto lo avremmo rivisto a qualche messa nella chiesetta, dopo la sua partenza. Mentre invece è volato via senza ritorno….. invischiandosi della Santa e di tutti noi. E avrebbe soprattutto restituito tutte le carte di Maria che lui portò via e adesso non vuole darle indietro. Ma è mai possibile che ci si possa a volte fidare di gente comune, ma non puoi assolutamente fidarti di alcuni preti, frati o vescovi??

Perché quelle carte dovrebbero andare nelle mani dei nipoti di lei, quali parenti più stretti, e anche insieme ai terreni e alla costruzione. Dato che la Curia ascolana non sa che farsene di quelle proprietà.

Donare alla Chiesa, abbiamo detto, è cosa buona. Ma occorrerebbe che la Chiesa poi ridistribuisse ai malati, ai poveri e ai bisognosi tutti quei beni, appunto come ai tempi degli apostoli. Invece non è così. Inglobano tutto, denaro, case, terreni, oggetti di valore…. e salvo qualche pasto caldo, insieme a un gelato offerto dal papa ai barboni di Roma (che hanno ben altri bisogni)…….. le ricchezze, i flussi finanziari, il denaro nelle banche…..aumentano sempre più…..Pensiamo a quando il simpatico papa Bergoglio sembrava facesse una grande rivoluzione. Macché! A parte il consiglio ai cardinali di avere un automobile ed un alloggio più modesti…… dei grandi metri quadrati di qualcuno……la banca dello IOR…..(Isituto opere religione) sta sempre al suo posto dai tempi di Marcinkus e peggio di prima, (dei Sindona, Calvi, Banco ambrosiano). Non pare proprio che questi tipi si occupassero dei bisognosi. Lo IOR fa quello che hanno sempre fatto le banche: prestare e riciclare soldi a usura. A pensare che la Bibbia proibisce severamente l’usura o prestito a interesse che è la stessa cosa.

Così come operava l’altra banca, chiamata spudoratamente…. “Santo Spirito”, che nel 1992 si è fusa col Banco di Roma. Cambia il nome ma i padroni sono sempre gli stessi.

In riferimento a un'altra nota del simpatico papa Bergoglio egli è solito a fine predica dire alla folla: “Buon appetito”. Qualcuno ha detto esplicitamente che quelle parole possono suonare ridicole. Per chi ha da mangiare è un augurio che va bene. Ma per chi non ha niente da mettere sotto i denti, dirgli ……Buon appetito!..... significa prenderlo per i fondelli. Sia detto con simpatia e senza offesa.

E tornando a Don Igino Ciabattoni, e alla gestione dei drogati (che da noi devastarono l’edificio e i bussolotti della chiesa)….oggi sappiamo tutti che colossale “business” è quello, che pare renda più della droga. Lo hanno detto esplicitamente (come tutti sanno) i soggetti di quella che viene chiamata “mafia capitale”.

Perciò, presentarsi a noi in veste di missionari, raccontandoci frottole, (mentre incassano fior di denaro) …..è tempo perso. E sono tanti quelli che vorrebbero passare per santi, ma sono però di ben altra natura. Elementi assetati e rapaci.

Comunque, come Martino V fu un grande papa nei tempi suoi, così

per molti di noi papa Ratzinger è stato uno dei più grandi papi del nostro tempo.... Per quello che ha scritto, che ha vissuto e che ha insegnato. Lo può capire …..( se lo capisce…?!) solo chi ha letto attentamente le sue encicliche. Ed essendo il primo papa nella storia del cristianesimo che ha dato le dimissioni a beneficio della Chiesa, per…….ingravescentem aetatem….. ciò ha un valore incommensurabile.

Di Maria ci sarebbe tanto ancora da raccontare. Peccato che Don Igino Ciabattoni non voglia ridarci le carte e copie di lettere in mano sua.

Però, desidero riferire ora nella presente un breve incontro con Maria a cui se ricordo accennai in una precedente lettera. E’ un semplice saluto di un giorno, all’età di ragazzetto, in cui andai a trovare mamma che era andata da lei, in Via Niccolò IV, presso la Signora Marini. Niente di particolare. Però ricordo quell’atmosfera di affettuoso senso materno con cui sapeva avvolgerti ogni volta che la incontravi di persona, sempre con un’aria bonaria e sorridente.

Dopo essere entrato in casa stavo fermo su di un pianerottolo

interno, quando da una porta si affacciò Maria. Mentre le dicevo semplicemente….scusa Maria, volevo dire una cosa a mamma…lei mi saluta…..ciao Vincenzo, dimmi un po’ come vai a scuola… Risposi….insomma! Ma in realtà andavo malissimo. La media dei voti era 4 su tutte le materie. Era l’età difficile dell’adolescenza. A scuola non ci andavo quasi mai. Sempre a zonzo. Mettevo sempre la firma falsa di mio padre sul libretto delle assenze. Mamma si raccomandava a Maria di rimproverarmi. Dalla quale ogni volta ricevevo invece calorosi sorrisi di amicizia. Mamma era preoccupata. Ma Maria più di una volta le diceva…..Vina, stai tranquilla, vedrai che Vincenzo cambierà. E cambierà proprio dentro una scuola. …....Ma allora non capivamo il senso di quelle frasi. E mentre stavamo scambiando ancora qualche parola Maria per un attimo si fece piuttosto seria. Ma torna subito a sorridere, dicendomi ……..Vincenzo, non avere paura!.....stai calmo e non avere paura!

In quel momento rimasi un poco frastornato, perché non capivo che volesse dire….non avere paura. A me della scuola non me ne fregava proprio niente, figuriamoci se potesse farmi paura. Anzi avevo proprio in mente di lasciarla la scuola, (contro il parere di Maria) per andare a lavorare con mio padre, anche se fare il calzolaio non è che mi entusiasmasse molto.

Stavo per rispondere…….Maria, la scuola non mi piace, sono sincero… quando in un attimo arriva una scossa di terremoto veramente forte. Mamma tremava, pensando a casa e alle mie sorelle, ma Maria ci rassicurò che per quella volta tutto era finito. In seguito abbiamo più volte ricordato quella paura, sorridendo. Ma solo più tardi capii le parole…non avere paura. Si riferiva al terremoto che stava arrivando e non alla scuola. Comunque, c’è il piccolo particolare che lei sapeva prima ciò che sarebbe accaduto.

Questo è sicuro. Ma c’è un altro particolare per me importante.

Maria aveva detto……Vincenzo cambierà proprio dentro una scuola…..Ma per quanto rimuginassi non riuscivo a capire il significato di quelle parole, sapendo bene che Maria non parlava mai a vanvera. Passarono così degli anni, alla fine per non fare il calzolaio, mi arruolai nella Guardia di Finanza. Ma la vita militare mi pesava più della scuola.

Un giorno a Roma, all’età di ventitre anni, ricevemmo l’ordine di indagare sul bilancio di una scuola. Dovevamo essere in due. Il mio collega tardava. Per non annoiarmi seduto in un corridoio, entrai in un’aula piena di alunni. Una giovane professoressa stava facendo lezione di filosofia. Vedendo me in divisa, rimase un momento muta. Ma io le dissi subito…….mi scusi professoressa, non volevo disturbarla. Le dispiace se assisto anche io alla lezione?....Mi rispose…..no anzi mi fa piacere! E riprese a parlare. L’argomento era su Platone e le leggi, senza le quali la vita sarebbe un caos di violenze. E anche il mito di Er, il soldato morto in battaglia, ma che resta vivo col permesso degli Dei, per un periodo, onde poter raccontare cosa c‘è nell’altra vita.

In pochi secondi rimasi talmente affascinato, talmente ipnotizzato da quelle parole che dissi a me stesso …..che cosa ho perduto in tutti questi anni……Così, tra tanti pensieri e ricordi, mi venne un moto di commozione che confesso mi cominciarono a uscire delle lacrime. Ma la professoressa, (era appena finita la lezione) mi venne vicino emozionata perché pensava io mi sentissi male. Ma le spiegai che era stata la sua meravigliosa lezione a farmi piangere.

Mi guardò meravigliata e molto commossa, prese un suo fazzoletto dalla borsetta e cominciò a piangere anche lei. Mentre stavo pensando di poterla rivedere, arrivò l’altro mio collega che vedendoci piangere esclamò

.ma che “cavolo” succede….?, rovinando quell’incanto. Ma la parola era quella più pesante di “cavolo”. Così il giorno dopo andai a iscrivermi all’università, periodo in cui, morto mio padre all’età di 54 anni, lo studio col lavoro mi divennero poi un calvario.

Mi ricordai allora le parole di Maria diversi anni prima……Vincenzo cambierà proprio dentro una scuola…..Ecco perché ho raccontato questo mio episodio. In seguito mi laureai col massimo dei voti, 110 e lode. Nel frattempo però mi ritrovai a lavorare alla Mondadori di Verona, rompendosi, per la lontananza da Ascoli, l’incanto per un’altra ragazza, (poi sposatasi intorno al 1968)….. per me più bella e attraente di quella professoressa romana. Alla fine, col cuore rivolto sempre a Maria e a Padre Pio, misi su famiglia con una ragazza ungherese. Ma la fede in questi due santi mi ha sempre salvato da pericoli mortali, quando facevo servizio in alta montagna in Valtellina.


Da un altro punto di vista, qualcuno, telefonandomi, mi ha detto che pur consultando l’enciclopedia on line in Internet (per chi è un po’ più curioso sul periodo storico di Gesù) non è facile ricaparsi con tanti personaggi chiamati Erode, tra tutti i re, gli etnarca, i tetrarca che governarono, su licenza di Roma, quei luoghi storici così famosi. Particolarmente la Galilea a Nord (con le cittadine di Nazareth e Naim) e la Giudea a Sud (con Gerusalemme, Betlemme, ecc.). Il motivo sta nel fatto che ognuno di questi governanti aveva un numero imprecisato di mogli, amanti, concubine ed avventure occasionali, tanto che i figli che ne scaturivano erano ancor più numerosi. Proviamo a pensare che il re Salomone (secoli prima) pare avesse un harem pieno di più di mille concubine.

E succedeva che ognuno al tempo di Gesù rivendicava per sé eredità di territori, città, imposte, concessioni e possedimenti vari, in uno scontro continuo, senza esclusione di colpi, tra corruzioni, tradimenti, uccisioni, delitti, torture ed avvelenamenti di ogni tipo. Tanto che qualunque monarca a cui piacesse una donna se la prendeva d’autorità e basta. Non importava la parentela, se fosse sposata, divorziata, ecc….. Ma la legge ebraica di Mosè era severissima. Ma i re facevano quello che volevano. Perfino a Roma erano meno spregiudicati degli Erodi. Ed ecco tra essi i più famigerati personaggi di quel tempo;

Erode il grande, che terminò la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme e morì nel 4 a.C., lasciando tre figli eredi dei notevoli suoi possedimenti.

Ma bisogna tener presente che gli Erodi non ebbero più il titolo di re, come piena autonomia di potere, in presenza dei superiori procuratori romani, per cui ebbero solo i titoli di etnarca (governo di quattro parti di territorio……) e tetrarca (su tre parti di territorio).

A Erode il grande successero tre figli: Archelao, Filippo ed Antipa (che processò Gesù insieme a Pilato).

-Erode Archelao, (2 a.C.- 6.d.C.) che governò appena 8 anni, ebbe i territori di Idumea, Samaria, Giudea (con Gerusalemme), a Sud.

-Erode Filippo (4 a.C. – 34 d.C.) ebbe i territori di Iturea, Batanea, ecc…

-Erode Antipa (20 a.C. – 39 d.C.) ebbe la Galilea e la Perea.

Ma Roma desiderava avere dei territori calmi e non turbolenti, per una tranquilla riscossione di imposte e redditizia amministrazione. Così Archelao, a causa di molte stragi repressive di suoi connazionali, (in cui si ebbero più di tremila morti nella repressione di una sola manifestazione di piazza)……….dopo un po' fu rimosso dalla sua carica di etnarca ed esiliato in Gallia. La qualcosa toccò più tardi anche ad Erode Antipa, insieme alla sua concubina moglie Erodiade (in precedenza moglie di suo fratello Filippo e che in aggiunta era anche sua nipote )….. fu mandato in esilio anche lui in Gallia, a Lugdinum (oggi Lione), dove morì, insieme alla moglie, ex cognata. Antipa fu pugnalato dai romani. E il suo posto di Tetrarca fu preso da Erode Agrippa II, a partire dal 39 d.C. Ma al di sopra c’erano sempre i procuratori romani.

Questo animale di re fece uccidere in diverse occasioni…… una moglie, tre cognati, una suocera, tre figli e alcune migliaia di oppositori. I suoi figli Alessandro e Aristobulo erano conosciuti molto bene dallo stesso Augusto, il quale ebbe dire: «È meglio essere il maiale di Erode piuttosto che uno dei suoi figli»; infatti Erode, essendo giudaizzato, non mangiava carne di maiale, per dovere religioso e nello stesso tempo non esitò ad uccidere i suoi stessi figli. Anche la “strage degli innocenti”, citata nel Vangelo secondo Matteo, è opera di questo Erode. Ancor prima fece affogare in una specie di piscina questi due figli più cari, accennati sopra, che poverini  gli volevano bene. E solo perché ebbe paura che tramassero per rubargli il trono. Anche lo storico ebreo Giuseppe Flavio usa parole di grande disprezzo per un re definito “il Grande”. Tanto che l’imperatore usò su di lui quelle sprezzanti parole.

Ebbe l’intento quindi di uccidere Gesù, annunciato come re di Israele. Ma per le date storiche i conti non tornano. Erode morì (dice Flavio ….mangiato dai vermi….) nell’anno 4 a.C.

E se Gesù non era nato, quando lui moriva, come poteva ordinarne l’uccisione? Quindi….o Gesù era nato prima, o la notizia di Matteo fu un falso storico. Ma per me c’è una terza ipotesi. Considerato che il “Bambino” era nato a Betlemme, nel Sud della Giudea. per quale motivo, durante il censimento del governatore Quirino la sacra famiglia si recò al Nord, a Nazareth di Galilea, (località di loro provenienza?) a centinaia di chilometri di distanza, che dati i tempi occorrevano giorni e giorni di viaggio a piedi, con la divina Creatura in braccio, nata da poco. Ma ciò è possibile (come per la fuga in Egitto) data la paura che incuteva anche il nuovo etnarca, Erode Archelao, forse ancor più crudele del padre. Mentre in Galilea governava il più mite Erode Antipa. Comunque, non c’era molto da scegliere. Forse il meno peggio, tra questi tre fratelli era Erode Filippo, della confinante Iturea, Batanea ecc.

Ma la terza ipotesi, a cui accennavo è questa. Considerando il fatto che era da tempo immemorabile che in tutta Israele (Nord e Sud) si attendeva un Messia, quale re di tutti gli ebrei, ogni regnante di conseguenza nutriva il timore di essere estromesso per cedere il posto al Messia. E l’attaccamento al potere era una cosa talmente maniacale da spingere Erode il grande a uccidere i propri figli, per il solo timore di perdere il trono. Così, questo monarca, (morto poi quattro anni prima che il Messia apparisse), non potendo prevedere il preciso tempo di nascita di questo annunciato da secoli come eterno re, sembrava invece certo il luogo citato dai profeti: il villaggio di Betlemme. Così tentò la sorte, nella speranza di eliminare il Bambino. Forse influenzato dal colloquio con dei visitatori di prestigio, potenti scriba o capi rabbinici in viaggio, (come qualche anno dopo furono chiamati i Re Magi), dando ordine di uccidere quelle poche creature di quel villaggio.

Tutto ciò non è certo, ma solo possibile. Dato il fatto che solo Matteo accenna a questa strage. E perché gli altri tre evangelisti, particolarmente Luca, non ne parlano? Solo il ritrovamento di qualche altro antico papiro potrebbe aiutarci, poiché i santi, i veggenti e stigmatizzati tacciono totalmente, pur sapendone, compresa Katharina Emmerick. E’ la stessa storia della sindone. Alcuni sanno, ma non parlano. In questo mistero restano tutti muti.

Comunque, per uno che aveva freddamente ucciso, in diverse occasioni, tre figli, una moglie, tre cognati, una suocera, e molti oppositori…gli veniva da ridere a ordinare la morte di alcuni neonati.

In seguito, il figlio Archelao fu così rimosso e mandato in esilio. Come il fratello Erode Antipa, che fece uccidere Giovanni Battista. La crudeltà umana a volte non ha limiti.

Ma voglio aggiungere anche un episodio che accadde a Roma, nel nono secolo d.C., da parte di un papa di quel tempo.

Siamo a Roma, precisamente nell'anno 897 d.C., regnante il papa Stefano VI, amico dei francesi. In un periodo in cui le lotte politiche erano tremende. Il papa precedente era stato un chierico di nome Formoso, che parteggiava per i tedeschi. L'odio tra le due fazioni era arrivato a un punto inimmaginabile. Fatto sta che per questo odio inestinguibile il papa Stefano VI ordinò la riesumazione del corpo in putrefazione del suo predecessore, appunto papa Formoso. Nonostante il terribile fetore, il cadavere fu posto su un trono, rivestito dei paramenti sacri, processato e accusato di ogni nefandezza. Poi venne fustigato, spandendo intorno pezzi di carne in decomposizione a ogni colpo di frusta. Fu poi legato ad una corda e trascinato per le strade di Roma. Dopodiché quello che rimaneva di quel cadavere fu gettato senza pietà nel Tevere, per evitare che i parenti potessero pregare sulla sua tomba. E’ passato del tempo, ma la pietà cristiana di quel papa Stefano VI è stata davvero eccezionale, (sic!). Quell’evento è passato alla storia come…….Sinodo cadaverico….


Un altro problema però ci preme. Aspettiamo una visita del vescovo D’Ercole a Valle Orta, quale nostra guida e nostro Pastore. Sappiamo che è molto impegnato. Ma certamente troverà qualche minuto per stare un po’ con noi. Per questo restiamo in attesa di questa sua venuta. Deo gratias!

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Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Giugno 2018. E presto in Internet.



 

 

LETTERA N. 32, DEL MESE DI MAGGIO 2018


AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:                                                                                    

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE


OGGETTO: Vita e sofferenza dei santi – Verità o menzogna nel racconto dei fatti. Santità dei luoghi delle apparizioni. La personalità di alcuni santi. I luoghi dove visse Gesù e tragedia storica della Giudea. Il potere effettivo dei Prefetti, Procuratori e Governatori romani, sotto il regno di Tiberio e Claudio. Strapotere del Governatore di Siria come nota storica.

Il vescovo e noi in attesa di una sua visita.


Cari amici di madre Maria,

                                         nelle nostre più recenti lettere abbiamo voluto non tanto rivangare antiche cattiverie ed ingiuste prepotenze perpetrate contro la nostra santa donna, ma piuttosto abbiamo voluto comprendere meglio il perché di tante vicende ed atteggiamenti che sono venuti dipanandosi nel corso degli anni attorno alla figura di Maria.

Cose che avrebbero dovuto  portare ad un chiarimento e al rasserenamento dell’intera situazione, nel clima di amorevoli rapporti in cui viveva la mistica, nelle numerose relazioni sociali che la donna aveva quotidianamente con molte persone sempre  in fila, impetrando senza sosta grazie e preghiere. Tutto questo donarsi ai problemi dei tanti fedeli, dimenticando quasi i propri dolori fu sempre un atto d’amore verso il prossimo, ma sempre disturbato dal cattivo comportamento della Curia vescovile di quel tempo.

Abbiamo notato che  le cose sono nella realtà maggiormente complicate, tra pene e speranze, tra preghiere e concessioni di grazie.

Alcuni fatti apparentemente molto strani erano frutto invece di estenuanti lotte contro forze demoniache, come accadeva anche a Padre Pio, ma incomprensibili per la maggior parte della gente.

Ma è come se la presenza dello Spirito Santo, di Gesù e la Madonna, in certi luoghi delle mistiche apparizioni anziché creare pace e distensione creasse invece turbolenza e tensione. Anziché creare serenità e amorevolezza creasse invece rivalità e opposizione. Proprio questo si trova nella vita dei santi, dove sono maggiormente pungenti l'odio e l'amore, le gelosie e i tormenti.

Prendiamo l’esempio emblematico della vita, morte e resurrezione di Gesù. Nell'immaginario comune tutto viene idealizzato nella nostra mente. Ma la realtà è molto diversa.

Proprio quei luoghi in cui duemila anni or sono si accese la luce del nostro Redentore avremmo dovuto e voluto vederli riappacificati e sgombri di odi e di vendette, per la presenza appunto della sua Persona, dello Spirito divino, dei miracoli di guarigioni e della concessione di grazie. Ove regnassero insomma serenità e pace.

Invece accadde ed accade tutt’ora esattamente il contrario, nel senso che nel corso di quei duemila anni tali territori tutt'oggi sono devastati da guerre e rivalità insopprimibili e di cui non se ne vede mai la fine.

La presenza dei santi causa ovunque gli stessi effetti. Cioè a dire, dove sorge lo Spirito di Santità le forze del male si coalizzano per tormentare ed attuare tentazioni contro i mistici e gli stigmatizzati.

In altre parole la vita sulla terra non è un'oasi di serenità e di pace, bensì un terreno di lotta e di esasperazione, proprio come Gesù aveva annunciato.

Ora, anche se la storia è affascinante, non possiamo certo riassemblare complessi periodi del passato, con particolare riferimento alle regioni della evangelizzazione cristiana. Insomma dove visse Gesù.

Ma occorre almeno un cenno per comprendere meglio lo spirito di quei tempi. E cioè di quando cominciarono le vere disgrazie della Giudea, duemila anni fa.
Forse alcuni dati non corrispondono al confronto del giusto periodo storico vissuto da Gesù che subì il martirio sotto il regno di Tiberio, l’imperatore morto nel 37 dopo Cristo. In questo periodo era morto anche il re Erode Agrippa I° che governava un’estensione territoriale quasi fino all'odierno Libano.

Cominciano qui, come dicevamo, i guai profondi per la Giudea di quel periodo.

Siccome Agrippa II°, allevato e cresciuto a Roma era ancora troppo giovane, per governare, il nuovo imperatore Claudio, (subito dopo Caligola, assassinato dal pretoriano Cassio Cherea, come ben descrive Giuseppe Flavio, nelle sue….. “Antichità giudaiche”, giungendo al recente periodo romano)   …..volle (dicevamo di Claudio)......ricondurre le province di Giudea, Idumea e Samaria sotto il diretto controllo di Roma. Per la qual cosa dovette apportare delle modifiche amministrative nell'Impero. Affidando la gestione di quelle provincie (dopo la morte di Erode Agrippa I°) direttamente a un procuratore romano con più ampi poteri di quello di prefetto. Poteri, solitamente limitati fino ad allora al comando militare.

Ma, dicevamo che cominciano proprio qui i grandi guai della Giudea, fino alla distruzione totale di Gerusalemme ad opera di Vespasiano.

Claudio voleva, anche con la nuova nomina del primo Procuratore Cuspio Fado (Cuspius Fadus) nella Giudea…..limitare un poco, appunto con un altro Procuratore …..il potere incontrastato del Governatore di Siria, Vibio Marso, che aveva il comando supremo di tutti i militari e le legioni del Medio Oriente.

Con la morte di Claudio e l’ascesa di Nerone cominciarono anche le persecuzioni e le stragi dei cristiani.

 

Tornando ai nostri santi sappiamo bene che per la loro presenza e per il loro Spirito di santità le forze del male si coalizzano, avevamo detto, per tormentare con l’odio e le  tentazioni proprio queste persone stigmatizzate, inviateci dal Signore per la nostra fede e la nostra salvezza.

Vale anche a dire che la vita sulla terra non è certo un’oasi di serenità e di pace, bensì un territorio di lotta e di esasperazione.

San Francesco dovette lottare contro i suoi stessi genitori per vivere la sua vita ascetica dopo il duro carcere della prigionia militare subìto a Perugia. Il quale è stato poi il primo santo con le stimmate nel cristianesimo.

Rita da Cascia dovette sopportare il dolore della morte dei figli e quella ferita sulla fronte che non le diede mai pace fino alla morte.

Caterina da Siena dovette lottare con tutte le forze per convincere il papa a ritornare a Roma dalla città di Avignone in Francia. Considerando che Caterina scrisse tante lettere pur essendo semianalfabeta.

E Padre Pio, finché visse dovette lottare contro lo stesso Vaticano dal quale avrebbero dovuto difenderlo, sostenerlo e proteggerlo anziché tormentarlo e perseguitarlo.

Maria Giacobetti  per un intero mezzo secolo dovette sopportare le angherie e le umiliazioni ad opera della triste Curia vescovile di quel tempo. Ma come si può negare la verità, sottacere fatti realmente accaduti e conosciuti in così lungo tempo.

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Nel periodo in cui la donna soffriva queste angherie il miscredente Morgante banchettava a tutto spiano con i maggiorenti della città in periodi in cui la corruzione della Democrazia Cristiana regnava sovrana e incontrastata. Anche se bisogna ammettere che in quel tempo molti posti di lavoro furono creati a beneficio della classe operaia.

E nella Curia, tra una cena e l'altra si promettevano appoggi e voti a destra e a manca, in un intreccio di interessi inestricabile.


Ma il nostro discorso va in un'altra e diversa direzione.


Mi sento di riferire che qualcuno ha voluto gentilmente consigliarmi e suggerirmi di essere prudente nella trattazione degli argomenti di queste lettere. Insomma, sarebbe utile essere un po’ più politico, più prudente ed astuto, per non suscitare inutili malumori.

Ma il problema invece è uno solo: dire o non dire la verità delle cose. Su questo non si può sgarrare. Perché se non dici la verità o la nascondi cadi inevitabilmente nella menzogna. Qui siamo davanti a un quadro di vita di persone sante e non davanti ad un qualche problema comune della nostra quotidianità, per cui si è alla ricerca di una  semplice raccomandazione per ottenere qualcosa a cui si aspira.

Il bivio è uno solo. O verso la verità, anche se scomoda, o verso la menzogna. Non c’è una terza via….. Tertium non datur...anche se io comprendo tutte le buone intenzioni degli amici, nel voler consigliarmi.


Vorrei fare solo un cenno, come una forma di esempio, ad un argomento di cui non amo parlare perché mi ripugna troppo:……. la pedofilia nel clero. Però, se tutti cercassero di nascondere, di occultare, di negare ciò che succede nella realtà, cosa diventerebbe alla fine la Chiesa?: una fogna, un lupanare….

Ecco che cosa significa la verità. Se non la scegli sei automaticamente sulla via della menzogna. E ciò vale per tutti, anche per il papa.


E tornando a Maria, la sua vita è uno specchio talmente terso di  fede e di preghiera che chi non volesse esaminare e riconoscere le sue virtù cristiane abiurebbe direttamente Gesù che l’ha segnata. Scorciatoie non esistono. O è o non è. E se è santa, traccheggiare perdendo tempo equivarrebbe al caso di una chiamata di Gesù che ti dice: seguimi!, a cui il chiamato rispondesse: adesso non posso perché sono impegnato in altre faccende. Ma che grande fede!!

Infatti, ci sono diaconi e preti che pensano che l’essere stati in seminario li ha santificati. Invece è esattamente il contrario. Hanno posto mano ad un aratro troppo pesante per loro, da cui non ci sarà aratura.

Alcuni mi chiedono di quando io pensi che sua Eccellenza D’Ercole verrà a farci ogni tanto visita. Io rispondo che verrà anche da noi. Ne sono certo! Speriamo presto!

Qualcuno un giorno  mi ha detto, suscitando la mia grande curiosità e meraviglia, che è proprio la piccola chiesetta di madre Maria che un giorno segnerà il destino di vita del vescovo D’Ercole, e non viceversa.

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Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Maggio 2018.



 

 

 

 

NUOVA LETTERA N. 31,

DEL MESE DI FEBBRAIO 2018


AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE


OGGETTO: In una precedente lettera avevamo dato allora indicazioni di non disperdere i beni di madre Maria, la cui conservazione può essere finalizzata ad opere di bene, come non sempre è stato fatto in passato da parte di alcuni lupi vestiti da agnelli che sotto quel manto belante di buoni pastori hanno in realtà divorato pecore e agnelli con tutta la lana. E non si sono salvati neanche i cani a guardia del gregge. Tra cui qualcuno che ha tentato di ribellarsi è stato spedito lontano, senza più far ritorno. E questo perché il capo branco era insediato dentro la Curia vescovile. Proprio così. Le prove? Le citeremo ogni volta.

Ma è mai possibile che si debba assistere ad operazioni illecite senza che nessuno possa fare nulla, come se la Diocesi, con le sue dotazioni, non fosse cosa di tutti i fedeli donatori di beni, bensì una esclusiva proprietà del clero, spesso con falsi voti di povertà. Come quando i frati cappuccini …. negli anni ’60 …..perdettero molti milioni con lo scandalo Giuffrè. Una storia che conobbi direttamente, quando l’indagine investigativa era nelle mani della Polizia tributaria, dove proprio in quel periodo facevo servizio, in Via dell’Olmata, a Roma.

Per cui oggi, dato il groviglio di leggi e regolamenti ancora esistenti, tra diritto civile e diritto canonico si entrerebbe in un labirinto di Dedalo, nel quale neanche Teseo oserebbe avventurarsi.


Queste cose però le abbiamo dette, le diciamo e le diremo ancora come un “mantra”. un “refrain ossessivo per tutte le teste dure degli indifferenti, che sono i peggiori, perché essi non amano la verità, ma soltanto ciò che interessa loro e che sia politicamente conveniente.

E se non fosse stato il superiore destino ad interrompere il fraudolento commercio di questi trafficanti del tempio e signori del Sinedrio, oggi non avremmo neanche più trovato la chiesa del Duomo, perché se per ipotesi ce ne fosse stata la possibilità sarebbe stata anch’essa alienata e ceduta.

E seguiteremo a ricordare questi fatti per l’’amore e la fedeltà degli amici di madre Maria. E fino a quando uno spiraglio di luce ripristinerà un po' di giustizia e chiarezza sull'intera faccenda di Valle Orta.

Ma se nel trattare tali argomenti in queste lettere venissero commessi o formulati errori  di qualsiasi genere ……si sappia fin da adesso che c’è un unico responsabile …che sono soltanto io.


Perciò, ecco l’elenco di almeno una decina di “porcate” commesse dalla Curia “morgantiana....... con enormi danni milionari, tralasciando altre questioni di pubblica conoscenza.

1°)- autopromozione a “Pontefice” nella scultura sul portale della chiesa di via 3 Ottobre;

2°)-alienazione e cessione di beni della Diocesi, di un valore enorme, sia in lire che in euro;

3°)-falsificazione del testamento di madre Maria;

4°)-svendita truffaldina di alcuni beni, ricevuti dalla santa donna in riconoscenza per grazie d’intercessione, per cui un pretonzolo di campagna che non aveva i soldi per comprare una candela, si ritrova nel giro di pochissimo tempo, circa 12 (dodici) appartamenti intestati a sé stesso o a suoi parenti;       
Alcune di queste abitazioni io le visitai personalmente, con la  scusa di volerne una in affitto……...E chi stava sopra di lui?  Che cosa abbia potuto mettersi in tasca nelle proporzioni  molto ma molto maggiori del prete campagnolo?
Pensate che carità cristiana hanno fatto a sé stessi questi tonacati approfittatori!!

5°)-asportazione dalla chiesetta (per un personale dispetto alla odiata Maria) e trasporto notturno (per paura di qualche ribellione?…..) di una pregevole statua  della Madonna, commissionata da Maria presso uno scultore di fuori, per delle particolari fattezze da lei indicate e costata molti soldi e sacrifici, nel lungo giro di questua a cui faticosamente partecipò anche mia mamma.

Sarà pure vero che una statua vale l’altra…..(come quella che fu messa nella chiesetta in sostituzione di quella originale) …Ma perché quel dispetto? E perché di notte? …….Era forse incline il falso Pontefice ………..a delle escursioni notturne, col buio amico??

Mi riferirono poi un curioso particolare. Trovandosi davanti alla statua della Madonna, il finto Papa, anziché mostrare un gesto di rispetto e riverenza verso l’immagine della Vergine, si rabbuiò ed ebbe come un moto di stizza. Quel gesto per me la dice lunga. In aggiunta c’è un altro particolare molto significativo. Un altro prete che per molti anni gli fu molto vicino (e che io conoscevo bene perché mio ex professore di religione a scuola…..) un giorno …..(raccontando ciò fece anche il gesto di un segno di croce)……disse che ciò che infastidiva e rabbuiava il Morgante era il sentir parlare di stigmate. Si ricollega forse a questo atteggiamento l’espressione ironica sulla figura di Padre Pio che riferisco al punto 7?Ma questo perché? Casomai sarebbe dovuto accadere il contrario davanti alle ferite di Gesù. Che dovrebbero ispirare meraviglia e soprattutto fede profonda. Le stigmate ad una persona è cosa rarissima, non certo evento di tutti i giorni.Mi viene così un pensiero lecito e non assurdo. Chi avrebbe la facoltà o il coraggio di far sottoporre un vescovo ad un esorcismo contro il Maligno? Neanche un papa lo potrebbe fare. Considerando il fatto che neanche i cardinali sono più importanti di un sinodo dei vescovi, come istituzione permanente operata da Paolo VI. Perciò, o matto o sano che sia o lo diventi un vescovo è intoccabile, inamovibile ed ha, una volta eletto dall’alto, un potere assoluto, sul quale nessuno può intervenire dall’esterno….

6°)-continua, perenne persecuzione contro la santa donna  compreso  un calcio nel petto, mentre era inginocchiata  davanti a lui. Era presente Ottavio, fratello di Maria, come testimone;.

7°)-ironia sulla figura di Padre Pio nel 1957, presso la clinica San Marco, in Via 3 Ottobre, in cui ero ricoverato in quei giorni;

8°)-disprezzo verso il clero piceno da lui governato ed ispirato espresso a un membro della organizzazione cattolica “Opus Dei”, con le precise parole: “…clero pettegolo e calunniatore, delineando così con quelle parole la propria lunga influenza esercitata su di esso per un intero mezzo secolo;

9°)-mancato pagamento per lavori di stampa presso una   tipografia;

10°)-una promessa non mantenuta al muratore Gabriele Virgulti.


Mi si dica se individui tonacati di questo genere non meritano davvero …. con queste credenziali….una giusta “damnatio memoriae”!? Per l’enorme danno economico e morale arrecato alla Diocesi e a tutta la Chiesa, per tutto quello che la gente sa e per la scia di danni che ha lasciato. E ciò non significa che noi vogliamo ergerci a giustizieri o vendicatori, ma sempre come servitori della verità, nella sua interezza e non ad una verità mutilata. Perché spesso la realtà è peggiore di quanto noi ci aspettassimo e non per colpa nostra, ma per l’altrui dolo.


Abbiamo ricordato più volte che madre Maria raccoglieva  attorno a sè le ragazze abbandonate bisognose di tutto.

Ed esse, accanto a lei, (come abbiamo sempre ripetuto …..) trovavano un tetto, un letto e il cibo necessario al più elementare sostentamento.

Ed è quello che faceva anche il santo Curato d’Ars, Jean Baptiste Vianney. Per questo abbiamo sempre detto ….quale merito più grande poteva avere questa buona donna, oltre al segno delle sue stigmate? E sappiamo molto bene che visse miseramente col suo lavoro di domestica, avendo solo un poco di collaborazione da alcuni buoni amici e le loro famiglie. Ma con l’avversità persecutoria di quel vescovo, un vero Caifa….. a capo di quello squalificato e torbido Sinedrio. Una vicenda tanto ingiusta che indigna anche dopo molti anni.



Certo è che l’assegnazione di quel grosso edificio in uso a comunità di drogati, come è stato in passato, a conduzione di Don Igino Ciabattoni, su licenza Morgante, si è rivelato disastroso sotto tutti gli aspetti. Eccetto però per le loro tasche riempite di soldi col “business-drogati”. I quali rovinarono completamente la costruzione, con pareti, soffitti e pavimenti devastati. Senza contare i disegni satanici alle pareti, i furti nei bussolotti delle elemosine e le continue bestemmie all’interno della chiesa, per il magro bottino di spiccioli delle offerte dei ceri.

E adesso sarebbe ora di richiedere indietro il possesso del terreno a fianco alla chiesa se ancora di proprietà dei beni di madre Maria, che il frate o prete che sia Igino Ciabattoni volle concedere credo in via più verbale che scritta al contadino confinante e prima che scatti una specie di usucapione come ulteriore danno di alienazione a questi beni della nostra Santa …….Perché in quell'area recintata situata alla parte sinistra della chiesa col viso rivolto verso l'altare….se non è andata pure questa perduta potrebbe essere adeguatamente sistemata per diventare un buon parcheggio per gli autobus in pellegrinaggio verso la nostra chiesetta e la tomba di Maria.

E non è neanche giusto che per le ripicche del frate-prete (il Ciabattoni) che non riuscì ad impadronirsi di tutto il complesso promessogli dal Morgante, (poi decaduto e defunto quest’ultimo per “ingravescentem aetatem) ……non si debba riavere le carte di madre Maria che non sono mai appartenute di proprietà al Ciabattoni.

Insomma, pur mettendo da parte quest’ultimo ben remunerato “gestore di drogati (che tutti sanno che grosso affare che è sempre stato ……) siamo davanti a un furto dietro l’altro. Ma è mai possibile che gente in abito talare debba imbastire tante truffe ed imbrogli a danno di quel “prossimo”?, che dovrebbe amare e che invece tutti insieme mungono come una mucca da latte.

Perché molti di essi sono sacerdoti di “Mammona, cioè del Dio-denaro e nient’altro.

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Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Febbraio 2018. E presto in Internet.


 

 

 

 

 

LETTERA N. 30, DEL MESE DI GENNAIO 2018
AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI                          
e, per conoscenza:
A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE

OGGETTO: Ristampa di un argomento già in parte trattato nella lettera n. 5 ed attualmente richiestami, a causa di un fatto. Nel giorno di distribuzione, circa 5 anni orsono (2012), ci fu un grosso temporale, per cui in pochi la ricevettero; mancante quindi nella simpatica collezione di fede che alcuni fanno di queste mie epistole, sin dai tempi dell’insipido e purtroppo anche sordo Silvano Montevecchi. E perché questa ristampa avviene dopo 5 anni dalla sua prima apparizione? Il fatto è che mano a mano si sono aggiunti anche altri nella richiesta, tanto da non potere alla fine dire più di no agli amici richiedenti.

Cari fedeli di madre Maria,
Alcuni amici mi hanno insistentemente chiesto di ristampare la lettera numero 5, come detto in oggetto …. e a suo tempo distribuita come le altre. Per il motivo che in essa c'è la disamina, in chiave psicoanalitica, del ritratto scultoreo, nel portale della Chiesa dei Frati, In Via 3 Ottobre, che la pazzia documentata del Morgante…..autodefinitosi “Pontefice” …..ebbe a realizzare.
La distribuzione di tale lettera avvenne io ricordo in un tremendo giorno di pioggia, per cui pochissimi ebbero modo di averla. L'argomento però è talmente trito e consunto da togliere ormai il respiro, solo a trattarlo. Ma quando si tratta di verità la sua riproposizione è sempre opportuna.
Io tuttavia…. si pensi quello che si vuole…. non posso deludere gli amici. E provvedo alla bisogna, inviandone ovviamente copia, come da prassi, anche a sua Eccellenza Giovanni D’Ercole, il quale, secondo me, dev’essere doverosamente informato sempre, di ogni evento, buono o cattivo che sia e anche prima di qualsiasi altro. Dimodoché Egli abbia sempre, della realtà (e riguardo anche alle piccole nostre cose), una visione precisa e mai distorta da giudizi di parte, malevoli o non veritieri. Giacché il giudizio finale importante, etico e morale non è il nostro, bensì il suo. Noi dobbiamo dire i fatti semplicemente come sono, nella nuda realtà, anche se narrati con personale passione. Ma senza la pur minima invenzione….La conclusione poi, nella nostra vita diocesana, tocca solo a lui tirarla infine, in qualità di vescovo, sia verso i laici che gli ecclesiastici. Eccola la necessità, “sine qua non”....della gerarchia nella Chiesa cattolica, che dura da duemila anni,.
Una delle tante questioni comunque fa anche riferimento ad un discorso che un servizievole e ruffiano ex sindaco di Ascoli ebbe a tenere davanti al pasciuto e gongolante Morgante, tutto soddisfatto e condiscendente dei salamelecchi di quei scodinzolanti lecchini..
E tutto ciò come se gli astanti ….(io non c’ero……) fossero tutti degli imbecilli collaudati, non a conoscenza di certe “escursioni” …..(politiche….!!??) …. nelle altrui famiglie operate da quel presule, come ….un Dominus…. medioevale. Mentre invece quelle storie erano a conoscenza perfino dei cani randagi di quelle vie e dei piccioni svolazzanti fuori di quelle finestre, ove, tra un volo e l’altro un piccione …..“tubava” ben cosciente di ciò che faceva e…… senza un minimo di vergogna…..se l’atto fosse lecito o meno….

E ora, la questione di questa ristampa però non dipende dal fatto, come qualcuno può pensare, che ormai mi mancano gli argomenti per proseguire insistentemente nella compilazione di ulteriori epistole, ripiegando su vecchi argomenti. Perché non è così. E’ meglio dirlo chiaro e tondo. Giacché i temi di carattere religioso sono pressoché inesauribili.
Rileggendo alcuni appunti celebrativi e retorici di questo recente passato ….riguardo al certamente non rimpianto falso pontefice….. desidero anche io aggiungere degli opportuni ricordi che altri genuflessi adulatori vogliono di fatto ignorare di proposito, rendendo così un pessimo servizio alla verità, in tal modo mutilata. Non si tratta di raccontare delle finzioni o dei cattivi pensieri ….. bensì di sculture bugiardamente autocelebrative incancellabili, come una eterna auto condanna alla falsità e alla menzogna, incautamente emessa contro sé stesso..
Si premette che il Pontefice era anticamente un sacerdote della religione latina, risalente ai tempi della Roma di Numa Pompilio. Il quale doveva attivarsi affinché fosse salvaguardata la cosiddetta...pax deorum....(la pace degli dei).
La struttura ecclesiastica cattolica è invece organizzata secondo una gerarchia di livelli, a partire dal diacono (come diakonìa, cioè servizio) al sacerdote, al vescovo, al papa. Un cardinale quando celebra una messa lo fa come sacerdote o vescovo. E così appunto anche il papa.

Nel corso del tempo, dato il numero elevato dei vescovi nel mondo, una cerchia ristretta, come rappresentante degli apostoli, ha assunto in qualità di cardinali () (vescovo-cardine) determinati incarichi, compreso il più importante, cioè quello di eleggere il successore di Pietro, appunto il Pontefice, che poi diciamo anche Papa. (Dal greco ....papas, cioè padre). I due termini comunque nel cattolicesimo indicano come si sa la stessa persona.
E ora chiariamoci le idee su un punto. Non verrebbe mai in mente ad un cardinale, (figuriamoci ad un sacerdote o vescovo) di autodefinirsi pontefice, senza esserlo diventato. O anche ricorrere alla terminologia del mondo pagano per darsi un titolo cristiano non è certo un buon servizio reso al cristianesimo. Anzi sarebbe …..ed è …. un’abiura.
E’ come se, anziché pregare o celebrare messe per i nostri defunti, noi li affidassimo alla protezione dei Mani, che è una invenzione del mondo pagano, quali spiritelli protettori di tombe.
Ma ora andiamo al dunque.
Osservando con un poco di attenzione quelle figure in grosso rilievo, su quel portale, in parte viene da ridere e in parte si resta non poco perplessi, nel cercare di individuare il meccanismo mentale promotore di tale rappresentazione.
Il portale è quello centrale. Vi è un trittico rappresentativo. Nella formella a sinistra (che è la destra del complesso dalla visuale della colomba, simbolo dello Spirito Santo) c’è proprio il vescovo Morgante - come se impersonasse la mano destra di Dio......(sic!) -. E non si dica che possa essere qualcun altro poiché sotto l’immagine di papa Roncalli, Giovanni XXIII, è riportato chiaro il suo nome in latino, Ioannes XXIII. Così come sotto l’immagine del vescovo-pontifex è scritto il suo nome, Marcellus Morgante. Ma c’è un particolare strano che non si nota nelle altre due formelle, ove sono scolpite le rassomiglianti immagini appunto di papa Roncalli, al centro e sotto la colomba, mentre a destra di chi guarda (cioè alla sinistra dell’ala sinistra della colomba c’è papa Pacelli (Pio XII). Non ci vuole molto a capire che nel trittico sono rappresentati idealmente tre papi, due veri ed uno falso. Infatti, nella realtà sono due papi ed un vescovo. L’evento strano è che soltanto al di sotto del vescovo c’è scritto “Pontifex”. Mentre per gli altri due, i papi veri, non c’è tale connotazione. Ma un altro particolare importante non deve sfuggire ad un’attenta osservazione.
Mentre nelle tre formelle vi sono anch’esse in rilievo alcune figure oranti inginocchiate e di spalle, come immagini di vescovi nei loro caratteristici paludamenti, nella testa di tutte e tre le figure pontificali c’è la caratteristica tiara. Copricapo esclusivo dei papi. La tiara papale o triregno (in latino: thiara o triregnum) è una particolare corona utilizzata dai Papi a partire dal medioevo sino alla seconda metà del secolo XX, come simbolo di sovranità. E senza la “tiara” non potrebbe esserci scritto Pontifex Marcellus Morgante. E per di più ……prudens et sapiens….. Ciò per fugare ogni dubbio per chi volesse a difesa di quell’esaltato, disviare il senso di un tale quadro.
In psicologia (ma sarebbe da dire in “psichiatria”) si tratta di una.... mitopoiesi da proiezione onirica. Cioè a dire la rappresentazione di un sogno, però non di quelli notturni, bensì di una situazione fortemente vagheggiata e desiderata, ad occhi aperti come forgiatura di un mito pulsante nella mente. Secondo cui, lì, sarebbero rappresentati tre pontefici, in un’estrema psicosi auto idealizzante, nel caso si fosse realizzato questo spasmodico sogno qui vissuto e volutamente rappresentato.
Un altro particolare molto strano è che solo verso il volto del vescovo “pontefice” scendono dei raggi dal cielo, simbolo dell’illuminazione di Dio, mentre verso il volto di papa Pacelli non c’è niente. Neanche il nome. E sopra Roncalli ci sono sei semplici linee, come simbolo di protezione dello Spirito Santo, impersonato dalla colomba. Ma i raggi di Dio sono soltanto verso il volto del vescovo-pontefice. Quindi, il particolare più assurdo (lo ripetiamo....) è che al di sotto delle tre figure rappresentate …. l’unica persona indicata con la definizione “Pontefice” è solo quella del vescovo. Insomma, vi è un completo rovesciamento della realtà. Il vero per falso ed il falso per vero.
E’ cosa incredibile, comunque si voglia interpretare tali raffigurazioni sul piano razionale. Ma una spiegazione di natura psicogena e psicoanalitica esiste. La esponiamo al termine di questo commento figurativo.
Quei raggi divini (a parte la figura della Vergine, scolpita in alto a sinistra) se si pone attenzione, sono identici a quelli stilati nelle tombe dei faraoni, come illuminazione di “RA”, anima di Osiride, verso il figlio, in questo caso il “Morgante-Horus”, suo unico rappresentante in terra. Ma un ulteriore particolare mi colpisce. Al di sopra di queste figure ci sono altri simboli. Nella formella del vescovo-pontefice, i raggi di Dio che partendo dall’alto (cioè simbolicamente dal cielo) vanno verso il volto dell’unico “illuminato”... appunto il Morgante.....significante il prediletto, il prescelto …. dalla divinità. Non importa poi di quale divinità si tratti…se cristiana, latina, o addirittura egiziana. Lì c’è una sola figura esaltata, (sia pur con falsi titoli)…Marcellus Morgante.
Si può minimizzare quanto si vuole ma l’intera scena parla da sola. C’è un papa, “Pontifex”, in mezzo a due altri papi. Punto.
E ciò alla faccia di papa Pio XII senza neanche la fioca luce di una candeletta....
In realtà poi quei raggi partono …..cosa davvero ridicola ….dai piedi di Adamo ed Eva, reprobi, nel momento in cui vengono cacciati dal paradiso terrestre. Forse è una questione di spazio o di errore di prospettiva delle figure. Tant’è che viene da ridere al pensiero che tanta illuminazione possa partire proprio dai piedi dei due peccatori. Chissà che non sia un .....”lapsus cogitationis uti coniectio veritatis”.
Ma riflettiamo un momento su quel moto psichico ideatore anche delle didascalie.
A premessa devo dire che non intendo assumere un’usurpata veste di psicologo (come il vescovo quella di pontefice). A distanza di anni però ho voluto rispolverare tanti appunti e letture per quegli esami di psicologia (anche questo biennale) ……..che ebbi ventura di sostenere in quel tempo giovanile alla “Sapienza” di Roma, durante la fine del mio corso di laurea, iniziato, tempo prima, all’università di Padova.
Ciò sempre al fine di capire (in riferimento a Freud, Jung, Adler, Janet... ecc... ecc....) con un poco di riconquistata cognizione di causa questo assurdo quadro bronzeo. E cioè, per quale impulso psichico, se non per quello autocelebrativo, esso è nato? Chiediamoci ancora …… perché viene a determinarsi una rappresentazione tanto scultorea di sé. E’ una bella contraddizione davvero, che fa scintille di contrasto col più elementare, mancante senso di umiltà, dove abbonda invece il falso e la menzogna.
E ora poniamo l’ipotesi che in tutte e tre le persone fosse stato riportato scolpito il titolo appropriato. Per i due papi sarebbe stato normale, ma un semplice vescovo accanto a loro sarebbe scaduto di importanza e relegato in futuro nella memoria di altri vescovi che si sono succeduti nel corso del tempo in questa nostra cittadina picena. Quindi, la prima cosa nasce dal bisogno di lasciare traccia di sé, per non confondersi con quel ....clero ascolano pettegolo e calunniatore...da lui a suo tempo governato, e da lui (per diretta testimonianza) così definito, con connotazioni tanto negative. Quindi, come semplice vescovo sarebbe destinato a scomparire, in capo a pochi anni, nel ricordo della gente. Nella prospettiva ovviamente di quel suo miserabile ragionamento. D’altronde, nel settore ecclesiastico, sappiamo bene che, eccetto i grandi santi, non è facile lasciare traccia di sé, al di fuori di qualche scritto di grande importanza, oppure delle lapidi appropriate per eventi straordinari, naturalmente anche per chi persegue insistentemente la ....gloria mundi. Ma ciò non può dipendere dalle normali celebrazioni liturgiche, comuni a tutti i vescovi e a tutti i sacerdoti. Infatti, queste sculture servono alla memoria degli uomini. Non certo per ricordare al Signore la nostra presenza. Agli occhi di Dio i nostri monumenti non hanno alcun valore, eccetto l’amore ispiratore delle nostre opere. Ogni prete dovrebbe saperlo, figuriamoci un vescovo.
Si arguiva quindi che in questo quadro scultoreo un semplice vescovo sarebbe passato inosservato per il detto latino ..ubi maior minor cessat..... Invece, facendo sparire, o meglio, obnubilando il titolo pontificale degli altri due papi (semplicemente sottacendoli) avrebbe messo in maggior risalto la propria immagine, col titolo altisonante (com’è scritto) di “Pontifex prudens et sapiens” solo per lui.

Nei tempi futuri, agli occhi della gente, sarebbe da presumere che il “Pontifex Morgante” avrebbe potuto legarsi, in quella scultura (per fare un esempio), nella memoria populi asculani a Girolamo Masci, vero papa, col nome di Niccolò IV, dal 22 Febbraio 1288 al 4 Aprile 1292. Era nato a Lixiano, l’odierno paesino di Lisciano, vicino a Piagge, sotto il pianoro di San Marco, di Ascoli Piceno.
Una rappresentazione di sé, però, vicino a questo personaggio, nostro papa piceno del passato, così lontano nel tempo…… pur vagheggiata ed anche accennata ad alcune persone, era poi apparsa inopportuna. Legarsi nel ventesimo secolo alla figura di un papa di quasi mille anni prima sarebbe stata una cosa troppo fuori luogo. Opportunissima invece nel tempo del progetto scultoreo era la sua figura accanto agli ultimi due papi, in quel momento, Pacelli e Roncalli. Perché papa Montini (Paolo VI), nominato nel 1963, al momento della decisione dell’opera, non c’era ancora. E inoltre tra la nascita dell’idea e la finale realizzazione di quel portale, passarono alcuni anni.
Quindi, è come se dicesse esplicitamente ...ecco come sarei potuto essere rappresentato...nel caso io fossi giunto al soglio pontificio. Lascio quest’aspirazione come ricordo di me.....
E la frase lapidaria di Gesù nell’ultima cena……
……… fate questo in memoria di me……… lui la trasforma in……
……….faccio questo in memoria di me……….. come una forma di autotransverberazione.
E’ questa l’unica interpretazione verbale di quel pressante pensiero.
Ed è tanta la propria prosopopea che non si accorge o non vuole accorgersi che il ridicolo in cui è caduto è ineliminabile e perennemente legato al suo nome. Per sempre. Ha reso a sé stesso la peggior memoria che potesse essere prodotta da chicchessia. E’ come se il destino (come volontà di Dio ovviamente) avesse usato proprio la sua megalomania al fine di porre un esempio negativo in cui nessuno potesse più cadere. Infatti, non è ipotizzabile che qualche altro vescovo (del Piceno o altrove) possa più autoscolpirsi pontefice senza esserlo diventato. D’altronde, se disprezzava il suo clero come ebbe a dire, (e che era poi la sua sacra famiglia) figuriamoci come tenesse in poco conto l’opinione della gente comune. Passibile nel tempo di credere a lucciole per lanterne….. e quindi di poter essere ingannata in qualunque modo. Ma che perla di vescovo che è stato! Che umiltà! Che amor di verità! E che amor del prossimo! Un essere così, in fatto di fede..... dà molto a pensare......Ognuno rifletta a modo suo....Comunque, al mondo sono in tanti a perdersi per strada, di qualsiasi titolo e natura........ E davanti a quel portale, diciamo pure, in latino, che..... : “Ubi quicumque certior factus de veritate rerum….”.
Mi fu riferito che alcuni preti sarebbero stati dell’idea di cancellare quel portale bronzeo, o almeno modificarlo (come penso anch’io pur da laico) poiché la sua esistenza mette in ridicolo tutta la Chiesa e il pregevole clero piceno. Come se un matto al vertice della Curia li avesse rappresentati per mezzo secolo senza che nessuno mostrasse mai un cenno di critica o di dissenso. Ma è proprio così.
Occorre considerare che quel trittico teatrale non è posto su di un privato edificio ove potrebbe essere rappresentata anche la pseudo storia della ….papessa Giovanna.....una donna che sotto mentite spoglie pare giungesse in passato ad essere eletta papa. Qui siamo invece in un pubblico tempio, in gestione al clero è vero, ma che è di tutti i fedeli perché realizzato col loro aiuto e contributo. Ove nella quale chiesa, a capriccio di un qualunque prelato, si possa rappresentare il vero e il falso a proprio piacimento, senza che nessuno possa fiatare? Ma dove siamo arrivati? Sono queste le nuove strade della religione cattolica? Le vie per convertire i giovani? Ma siamo matti?
E oltre alla stupidità della scultura che davanti ad un atto di palese demenza senile sembra che ogni prete ne subisca passivamente il ridicolo senza poter far nulla, c’è anche la cessione di ingenti beni della Diocesi, attuata con la costrizione di altri membri di quel Consiglio. Ma è possibile che davanti a un atto talmente irresponsabile tutti ne rimangano paralizzati? Se un vescovo può trascinare tutti nella ridicolaggine, che potrebbe fare allora un papa con altrettanto ……“ictus delirii”??…..
Provammo ad inviare qualche lettera a Roma. Ma su ciò ebbi una buffa risposta da un caro amico (che però io non condivido). E cioè……In Vaticano i cardinali a gruppi pare siano talmente impegnati nella lotta contro papa Bergoglio che per loro se tutti nel piceno finissimo in manicomio la cosa non fregherebbe niente a nessuno. Davvero un pensiero incoraggiante, se ciò fosse.


Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Gennaio 2018.

 

 

 

 

 

LETTERA N. 29, DEL MESE DI GENNAIO 2018

AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE


OGGETTO: Omaggio a Don Luigi Giussani e ad un altro personaggio importante, Fritz Wunderlich, già citato in un precedente mio scritto, ammirato da tutti come il più grande tenore e il più grande interprete dell’Ave Maria di Gounod. Ma devo aggiungere un pensiero. Mentre questa mattina, del 2 Gennaio, stavo terminando di correggere la presente ho sentito una pubblicità che mi ha dapprima sorpreso ma poi anche indignato, perché sponsorizzavano dei prodotti in un accostamento di soggetti davvero incomprensibile e senza senso. Da un lato citavano il filosofo Platone come sponsor del vino “Brunello” e Aristotele sponsor del “Barolo”…….Ma si può sentire una cosa tanto strampalata?? Mi è venuta spontanea una classica frase da vecchio brontolone….. che cerco sempre di evitare…..Ai tempi miei sarebbe stato inconcepibile dire una cosa del genere…... Per una simile banalità infatti un collega fu cacciato subito dall’università di Padova!! Ma ormai oggi è tutto tollerato e non ci meravigliamo più di niente.

Ma il pensiero più importante in questa lettera è quello a cui accenniamo ora e che sviluppiamo anche più avanti nella presente. Riguarda il rapporto tra noi (io con diversi altri) ed il nostro vescovo D’Ercole.

A discapito di male lingue, noi affermiamo in modo chiaro, definitivo ed inequivocabile …..che la nostra stima e la nostra devozione verso sua Eccellenza sono granitiche ed incrollabili, qualunque (dico qualunque) cosa succeda in merito alle nostre aspettative, che sua Eccellenza conosce perfettamente. Per la qualcosa alla fine sappiamo bene che chi decide è su ispirazione di Gesù, donatore di tutte le stigmate.


E noi non siamo dei voltagabbana in fatto di fede e di fedeltà, una volta dichiarata. Diciamo ciò perché qualche elemento sornione pensa che noi siamo impulsivi e poco affidabili. Ma sbaglia totalmente. Il tempo lo dirà. Vogliamo però chiarire un altro punto. Eccetto la persona di Sua Eccellenza D’Ercole, che per noi è sacra e intoccabile, (a differenza di quanto ci fu in passato in quella Curia…..) qualunque stortura dovessimo notare in qualsiasi altra persona e con qualsiasi abito ……..noi la criticheremo moralmente senza alcun ritegno. E non per fare i giudici, ma per non esserne complici, e contrastandone gli illeciti. Perché quante male azioni taciute e coperte si sono poi riprodotte ulteriormente nel tempo!?

Così come facciamo nella prossima lettera, riguardo al Morgante, quale testimonianza di verità, piaccia o non piaccia, e come accenniamo nelle ultime righe della presente.




Cari amici e fedeli di madre Maria,

è vero che in onore della nostra santa donna noi tocchiamo in queste lettere diversi argomenti, ma tutti positivi e sempre nell’ambito della religione e della fede. Come è giusto che sia. Perché Maria era semplice come donna e come ambiente familiare, ma guai a confondere i suoi pensieri. Quante volte, durante gli anni della mia scuola media…….(come una volta fece anche Padre Pio quand’ero ancora bambino) …….Maria mi ripeteva….Vincenzo, mi raccomando …studia…te lo ritroverai da grande…quello che impari adesso….

Perciò, solo un cretino può pensare che un contadino possa dire a suo figlio……non studiare!….resta ignorante! ….Proprio in campagna, dove sono nato e cresciuto, quante volte ho sentito dire……studiate, altrimenti vi aspetta la zappa!…


A tal proposito voglio stampare in una delle prossime lettere proprio alcune esortazioni che quasi scherzosamente, con diversi sorrisi Maria ebbe a suggerirmi, in merito allo studio. Proprio lei che aveva dovuto trascorrere l’adolescenza e la giovinezza nel duro lavoro dei campi e nel servizio domestico. Ma queste conversazioni con me vengono dopo alcuni fatti, durante un mio esame scolastico, di cui fu sempre testimone mia mamma, e che ho riferito in un precedente mio scritto. Ciò dimostra quanto intelligente fosse Maria, pur nella sua semplicità. Servisse la cosa almeno a quei preti saputi e sussiegosi che si credono colti, questi odierni scribi, completamente diversi, anzi oserei dire, in alcuni casi, all’opposto del tipo di gente scelta da Gesù come discepoli. E ove allora ci fosse stato il “seminario”, non pare che oggi esso immunizzi più di tanto dagli umani difetti. Per questo molti preti monopolizzano la fede, come fosse una faccenda detta …...”cosa nostra”.


E ora, in una di queste ultime epistole, la numero 28, abbiamo parlato di alcune festività religiose tra cattolicesimo ed ebraismo e particolarmente della data del 5 Ottobre, giorno di nascita di sua Eccellenza Giovanni D'Ercole.

Non avevamo dimenticato tuttavia una data vicina a questa, che è quella del 15 Ottobre, riferita all'anno 1922, quale nascita di Monsignor Luigi Giovanni Giussani, fondatore del famosissimo Movimento ecclesiale “Comunione e Liberazione”.

Però non abbiamo voluto fare un doppio riferimento alle due date, perché ci premeva maggiormente riferirci a quella del nostro  Presule D’Ercole.

Ma è bene ricordare, in riferimento a quel particolare mese di Ottobre, anche Don Giussani, per tutto quello che ha fatto anche lui per il movimento giovanile e per la diffusione proprio tra i giovani del sentimento religioso cattolico. Di lui ricordiamo particolarmente due aspetti di culturale passione, oltre alla sua vocazione religiosa di farsi sacerdote.

La prima di queste due passioni era per la poesia e la letteratura, in particolare per il nostro poeta recanatese Giacomo Leopardi, di cui Don Giussani conosceva a memoria tutte le poesie e vari suoi componimenti, compresa la profonda problematica del pensiero filosofico leopardiano.

Una seconda passione era per la musica ed il bel canto, che, secondo Don Luigi, avvicinano il sentimento umano a Dio creatore.

Io ho sempre molto ammirato questi due aspetti del sentimento culturale del grande sacerdote. Riferendoci a questi due personaggi tanto famosi, quali appunto Wunderlich e Don Luigi, ci troviamo sempre in un ambito religioso profondissimo. E alla faccia di chi pensa che divaghiamo! Perché ci sono alcuni che vedono la cultura come fosse orticaria…..

Nel sacerdote, ci fu anche per lui la vocazione….. in primis …di prendere i voti, per dedicarsi tutta la vita a Cristo. Nel giovane, grandissimo tenore ci fu la predilezione affettiva verso la santa Vergine. Gli intenditori e i più famosi critici musicali hanno lasciato scritto che quando il cantante intonava l’Ave Maria di Gounod, la voce gli si modulava al punto da sembrare di trovarsi sulla porta del Paradiso.

Madre Maria, pur se da semplice contadinella, amava tanto andare ad ascoltare al Duomo i canti religiosi in alcune funzioni liturgiche. Per lei ogni forma espressiva coincideva con la preghiera. Per questo, anche in suo onore ed in memoria di Don Giussani …….(che non pare fosse tanto amato da qualche cardinale “progressista”) …… ripropongo per i nostri amici alcune brevi notizie sul sacerdote da una parte e sul grande tenore tedesco dall’altra.

Don Luigi nacque 8 anni prima di Wunderlich, Ma il destino portò via il tenore alla giovane età di 36 anni. Mentre Don Giussani è morto nel 2005, all'età di 83 anni.

Del grande tenore tedesco, è stato scritto ciò che ebbi già a notare. E cioè che…….il riflesso della sonorità dell’eco, lo smalto purissimo della voce negli acuti, la perfetta tonalità della scala cromatica ne fanno a giudizio di tutti gli esperti della musica e del bel canto il più grande tenore di tutti i tempi. Potrebbe esistere un paragone con Del Monaco, Di Stefano, Lanza, Gigli e soprattutto Enrico Caruso, per la potenza delle alte note. Ma i mezzi di registrazione del sonoro ai tempi di Caruso erano tali ed ancora così poco sviluppati da non darci l’esatta dimensione del fenomeno vocale dell’altrettanto grande tenore napoletano, il quale era costretto per quei primi tempi della registrazione sonora a cantare dentro un tubo per cui la voce troppo spesso ci viene tramandata in tono scuro e poco fedele della chiarezza modulativa degli accenti vocalici e della tonalità del suono.

Per comprendere la perfezione e la potenza vocale di Fritz Wunderlich è sufficiente ascoltarlo nel canto di due celeberrimi brani: l’Ave Maria di Gounod e Granada.

La sua morte precoce è un fatto definito, sul piano dell’arte, una tragedia per l’intera umanità……,Già agli inizi della sua carriera fu considerato ….one of the most important tenors of all times.

(Uno dei più importanti tenori di tutti i tempi). Egli morì prematuramente, per le conseguenze di un banale incidente occorso in uno chalet di caccia. Mentre scendeva le scale inciampò nelle stringhe dei suoi scarponi male allacciati e perse l'equilibrio. Il violento impatto col suolo gli provocò una grave frattura del cranio. Si spense il 17 settembre 1966, il giorno dopo essere stato ricoverato d'urgenza presso l’ospedale di Heidelberg. Stava per compiere il suo 36º compleanno.

Voglio anche dire che il nome di questa città tedesca mi è particolarmente caro, perché il mio lontano prozio Guglielmo Allevi insegnava letteratura italiana proprio all’università di Heidelberg ….. Mit Liebe und Leidenschaft.

Qualcuno, in omaggio alla persona del tenore, e alla sua voce divina ha voluto poeticamente figurare quella morte nel pieno della giovinezza come un subitaneo invito ad entrare in Paradiso anzitempo, da quando la Madonna, ascoltandolo nel canto dell’Ave Maria, si era commossa al punto da volerlo subito accanto a sé nel mondo celeste e tra gli angeli cantori.


Il poeta Garcìa Lorca …. forse in un presagio di morte….scriveva: ….lasciatemi dormire un secolo, un anno, un minuto …. perché io sono l’immensa ombra delle mie lacrime……

E Neoz scriveva: Chi si ricorderà... del mio dolore e delle mie speranze... delle promesse avute e delle attese... della mia solitudine infinita.....là, sotto quelle stelle … lontane e tremule...


Fritz Wunderlich resta comunque un fenomeno umano di eccezionale grandezza. La sua voce fa pensare ai fatti salienti della storia e soprattutto alla fede, data la magistrale interpretazione canora appunto proprio dell’“Ave Maria”. Da ciò mi rivengono in mente i versi di Giosuè Carducci, nel suo “Canto dell’amore” …… che avevo riportato già in una precedente lettera e che amo di cuore riproporre nella presente anche per la bellezza di quei versi. Componimento sia pur riferito ad altro evento, che fu l’abbattimento della Rocca di Perugia.

Io provo ad immaginare invece il senso di questi versi in riferimento alla fede religiosa.

Ell'è un'altra Madonna, ell'è un'idea

fulgente di giustizia e di pietà:

Io benedico chi per lei cadea,

Io benedico chi per lei vivrà.

Riguardo comunque alla grandezza umana e alla celestiale bellezza e virtù della figura femminile, anche come ideale immagine …..al primo posto troviamo ovviamente la Madonna, alla quale, come figura, segue il nobile personaggio letterario di Alcesti …..(in Euripide). Una donna che sceglie la morte per l’amore e la salvezza del suo uomo……con l’atto straziante di dover salutare i figli prima del grande passo....

Queste sono le due figure femminili simbolo della grandezza umana. Dal lato infernale invece troviamo l’immagine di Lady Macbeth, l’orrenda donna che spinge, senza ritegno, al delitto e al sangue.


E ora, dopo il nostro omaggio a questi due grandi personaggi (Don Luigi e Fritz)….. torniamo alla non meno importante nostra quotidianità, nel senso di una riflessione su alcuni temi della fede e del rapporto tra fedeli laici verso gli ecclesiastici e viceversa …..

Alla fine, per le stesse funzioni religiose, si instaura un rapporto affettivo e di stima tra il prelato e la gente…Oppure esso rapporto viene meno per svariati motivi.

E su ciò ci sarebbe molto da dire. Per prima cosa il rapporto si forma nel tempo e non è come un interruttore ON OFF che si possa accendere e spegnere, a seconda del grado di gradimento o di accoglienza del nostro sentimento da parte del prelato. Perché l’affetto è come l’amore….. o c’è o non c’è. Ed è indipendente dalla condizione di reciprocità. Nel senso che si può voler bene anche se il sentimento non è corrisposto. Come, per fare un esempio, nel caso di un ottimo padre verso dei figli irrispettosi e debosciati……O, nella stessa ipotesi, riguardo a dei bravi figli verso un pessimo genitore sregolato, indegno o avvinazzato. La casistica è grande.

Diciamo questo come un senso di umana e generica riflessione. Perché riguardo ai nostri rapporti ……(quali amici di madre Maria)….con sua Eccellenza D’Ercole, sappiamo bene che Egli non ha certo bisogno di opinioni o variopinti pareri, né dei preti né dei laici. E sa anche ……di conseguenza e per farla breve…che noi….(a differenza di uno sgradevole recente passato….) seguiteremmo a volergli bene per le sue indubbie qualità ….. anche se ….per sola ipotesi ….non fossimo adeguatamente corrisposti, come molti già temono…


In riferimento a me e a queste lettere io naturalmente parlo con diverse persone. E come si sa ognuno ha la sua opinione in merito alle cose della vita.

A volte però trovo ….. al di fuori di Valle Orta, idee talmente radicate, che sono come macigni mentali che non si possono smuovere di un solo millimetro. Sul piano poi ……dell’anticlericalismo …. Incontro pareri e ragionamenti talmente strampalati che non sono solo frutto di alcune menti ignoranti e male informate….ma di cervelli tanto distorti da partorire le congetture più assurde. Come viene detto quando si fa di tutta l’erba un fascio. Dove si confondono papi, preti, frati, vescovi, cardinali, sagrestani …..ove un’eventuale mancanza di uno solo viene attribuita a tutti, in cui santi e reprobi vengono messi in un unico calderone….nel quale non si fa distinzione tra uno starnuto e un delitto.

E’ una cosa tanto inaccettabile quanto totalmente inutile a volerla controbattere, in certi elementi.

Purtroppo, si pone a questo livello il generale disprezzo verso i preti…….come fossero posti tutti indistintamente sullo stesso piano. Non vedo cosa tanto più assurda e riprovevole di questa. Non è possibile concepire che incontrando un raro frutto guasto si debba ritenere che tutti i frutti siano tali. Eppure molti ragionano così.

Parimenti però un qualunque parroco ……in generale…….anche al di là di vescovi e monsignori…. non può nella sua parrocchia farsi un quadro valoriale e virtuoso di alcune persone fors’anche più simpatiche, mentre altre non suscitano premura anche se per inferiori qualità oggettive. Quindi tenute in minor considerazione umana. Ma ciò creerebbe settori più amabili ed altri meno. Ed è come se nella parabola evangelica del buon pastore …..alcune pecorelle fossero più care ed altre meno. Anzi, al contrario…..le più sprovvedute e sperdute dovrebbero essere le più ricercate, difese ed amate….

E’ su questa scia che qualcuno comincia a dire …..sull’esempio ora citato …… che noi di Valle Orta siamo gente campagnola, di serie scadente e di poca considerazione, nei confronti ad esempio, della gente del Duomo e delle chiese ascolane più importanti. Ma questo è un’assurdità ……perché come abbiamo già mostrato …..ciò contrasterebbe con la carità cristiana, dal fatto che proprio per essere i più umili dovremmo appunto essere anche i più considerati.

E non sarebbe concepibile …...(in seno alla Curia) …..neanche un ostinato e lungo silenzio totale …..di settimane, mesi, mesi e mesi…….verso di noi ….. come se non esistessimo, perché ci sono terremotati, tanti poveri……ecc……ecc…. quando basterebbe una semplice parola di saluto o una semplice cartolina per rompere il silenzio totale che diventerebbe alla fine talmente rumoroso e assordante…… da portare la gente a domandarsi…..”Ma perché??...che abbiamo fatto di male……per essere sgraditi e abbandonati??” ….Sono forse le stigmate di madre Maria…..a crearci avversità….come accadde anche a Padre Pio……. (e oltreché per interi decenni, anche alla nostra Mistica…..)….. da parte di importanti esponenti della Chiesa….?? Speriamo proprio di no….anche se le cose a volte si ripetono…..proseguendo su questa brutta strada…..”.

Ma io, personalmente, sono talmente convinto che non è così, da mettere la mano sul fuoco, come Muzio Scevola, tanto è ferma la mia fiducia in Giovanni D’Ercole e che voglio ribadire in ogni occasione scritta o verbale.

Pur se riporto fedelmente pareri ascoltati di ogni tipo, cercando anche di correggerli, ove possibile …..con tutta la mia buona volontà….

E ciò che ci nuoce comunque è questo limbo d’indecisione, che ci crea un’intima tensione nel non sapere minimamente come siamo e saremo qualificati noi amici di madre Maria….. se come sinceri e meritevoli fedeli, o dei semplici illusi. Nel qual caso l’avrebbero vinta alla fine quei preti nemici che pare non siano pochi in questo ambito……E a questi elementi con vari “compari” di quel tipo citato…(e senza offesa a nessuno)…… Capovilla, Maccari, Gemelli, Morgante …vorremmo insegnare una cosa per il fatto che ……non sanno quel che fanno…..E cioè che Gesù non è assente. Questa è l’unica certezza….

Ma si aggiunga a ciò che qualche disprezzato prete… tra costoro, le cui tendenze personali sono ben note a tutti …..e non mostra neanche un minimo di vergogna al riguardo….si è già espresso sulla chiesetta di Valle Orta. Ma ancora …...non rinnega… sé stesso e il suo comportamento.… …..per cui ci vuole una certa incoscienza a prendere nella comunione l’ostia da quelle mani impure…..


E nel merito, molti di questi elementi del tempio…..che non sanno quello che fanno…..nelle loro azioni….si rifarebbero a Cristo teoricamente, ma nella pratica sono solo protagonisti e rappresentanti di sé stessi, di solito al centro di qualsiasi manifestazione religiosa. Ricordo sempre, se non erro, alcune frasi di un anziano cardinale …che diceva ……noi ogni tanto ….dobbiamo scendere dalla croce …..con sacrificio……Come se …lo scendere dalla croce ……anziché starci inchiodato…...fosse una specie di seccatura…….

Ciò mentre sedeva su di una soffice poltrona rivestita di raso, coi piedi poggiati su morbidi cuscini, con scarpine rosse (se ricordo bene) ornate da fibbie d’argento….

Ma qui siamo davvero in pieno manicomio. E c’è da domandarsi…….quanto potrebbe durare il cattolicesimo per questa via? Se non ci venissero inviati qualche santa o santo stigmatizzati??

Perciò…..alcuni di costoro non sanno né quello che dicono né quello che fanno…..


Per questo, nella prossima lettera n. 30 ristamperemo (a richiesta di diversi amici) un opuscolo (il n. 5 ), che non fu adeguatamente distribuito a causa di un forte temporale.

Nel quale troviamo puntualmente descritta l’interpretazione psicoanalitica ..o meglio…psicopatica …..della scultura bronzea sul portale della chiesa dei frati, in Via 3 Ottobre, realizzata dal …….vescovo-pontefice …..Marcellus Morgante…..prudens et sapiens…..(sic!). Ciò a perenne memoria soprattutto di quei preti che non criticano la scultura, bensì criticano quelli che la guardano. Da ciò pensate un attimo in che pessime mani siamo (pur se in alcuni pochi casi) in fatto di clero, Chiesa e religione.

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Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Gennaio 2018.



 

 

 

 

 

 

 

 

 

LETTERA N. 28, DEL MESE DI DICEMBRE 2017


AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE


OGGETTO: Le mie lettere per madre Maria - Riflessioni e simbolismi nella Bibbia, nel quadro della grande verità di pensiero del concilio Vaticano II°. Forse il più grande concilio di tutti i tempi per l’eterna credibilità del cristianesimo – Le prime intuizioni di Platone sull’immortalità dell’anima espresse nelle opere del Fedone e del Critone, e il concetto dell’archetipo ……oltre alla geniale visione delle “idee”, come eterna divinità di un’Entità suprema – Alcune festività tra ebraismo e cristianesimo - Cenni su due grandissimi papi, per le loro encicliche: Montini e Ratzinger. Le verità religiose e della fede sono di noi cattolici e non dei protestanti.


Cari amici di madre Maria,

iniziando la presente lettera numero 28 ho avuto l'impressione che alcuni, anche se pochi, vedono in questa mia insistenza di comporre scritti per madre Maria, come una istintiva tendenza a voler fare ancora il professore, nonostante l’età e a comportarmi d’abitudine in questo modo. Ma non è così.

Ciò che scrivo, nel mio piccolo, non è solo un servizio alla verità, ma anche una gentilezza a chi è un po’ meno informato di me su tanti quesiti religiosi e morali, sempre nello spirito semplice ed amorevole di Maria.

Ho anche detto moltissime volte che mi sono dedicato con tutta l’anima affinché la persona di questa santa donna fosse conosciuta nelle giuste dimensioni, a partire dalle stigmate non certo inventate da me, ma portate fino alla morte e lapidariamente, incontrovertibilmente certificate, insieme ai miracoli per sue intercessioni che ella ha saputo elargire, tra tanti che da sempre la seguono anche adesso con amore.

Chi si ostinasse a chiudere gli occhi, a fare lo gnorri…. davanti alla sua tomba ….. per non vedere, a non voler conoscere, è pari a quei “negazionisti” che negano l’esistenza dei campi di concentramento tedeschi. Sono persone, secondo me dei poveracci, laici o ecclesiastici, sotto la triste influenza del Maligno, perché la loro comune caratteristica è di porsi contro la verità. Tra la luce e il buio scelgono il buio …… perché le loro azioni sono malvage……o almeno riprovevoli.

Penso di aver chiarito il mio proposito. Ognuno poi creda quello che vuole. Perché la cosa dipende anche dallo spirito da cui si è animati, tra fede o miscredenza….. Non c’è altra spiegazione….


In questi giorni poi in cui si avvicina il Natale stavo riflettendo sul significato di alcune ricorrenze religiose che sin dai tempi antichi partono dalla Bibbia e dagli eventi in essa narrati. Sono anche i periodi, nel nostro piccolo grande mondo, in cui madre Maria osservava un digiuno talmente rigoroso che a volte si privava perfino dell'acqua. Mia mamma, che la incontrava quasi ogni mattina, era terribilmente impressionata da quei cilici con le punte di ferro. Perché quando Maria se li toglieva, non solo quegli oggetti erano insanguinati, (in aggiunta alle stigmate), ma soprattutto le stoffe con cui si fasciava il petto erano inzuppate di sangue e che mamma aiutava poi a lavare.

Su tutto ciò, molti falsi e screditati “modernisti” (chiamiamoli così…..) insieme a diversi preti agnostici e soprattutto menefreghisti o propriamente cattivi, tra cui quel vescovo che fu il Morgante,... (con suoi dati certi di pessimo comportamento…..) la pratica dei cilici, (usati da che è mondo per la mortificazione del corpo e degli istinti), ……..l’hanno sempre vista come un deplorevole costume medioevale. Mentre essi che dileggiano i santi sono tutti pieni di modernità, come ricordavo in una precedente lettera…..Cioè a dire, questi gloriosi tipi …….la propria carne godereccia non solo non la  mortificano, ma la tengono sempre pronta ai piaceri della vita,  tra cui cibi raffinati, vesti paludate, abitazioni lussuose, e simili piacevolezze… (......a parte poi altri maggiori godimenti….. assiduamente ricercati). Al riguardo si è lamentato pubblicamente perfino Papa Francesco, per certi lussi e lo sfarzo. Figuriamoci che dovremmo dire noi, mendicanti d’amore per i nostri mistici !!

E oltre alle privazioni, portare quelle ferite per tutta la vita non è certo uno scherzo. Ecco perché Padre Pio parlava di uno stillicidio che non si può comprendere.

Una volta, mia mamma, conversando con madre Maria sui cilici, ebbe a dirle: ……..”o Maria, ma come fai a sopportare questo dolore? E perché lo fai?” Lei rispose che cercava ogni forza nella Madonna e in Gesù. E soprattutto questo dolore era la preghiera più profonda di qualunque altra orazione che potesse pronunciare, per mezzo della quale poi riusciva ad ottenere diverse grazie per molti sofferenti. Benché la Madonna, ella diceva, fosse piuttosto contraria a questo tipo di doloroso sacrificio. Il digiuno invece, insieme alla preghiera, erano meno gravosi e più accettabili, anche perché il Signore, al dolore, preferisce l'amore, in particolare verso il prossimo. Ma non dimentica certo che la sofferenza è la strada principale che conduce a Gesù. Il quale, come sappiamo,  scelse la croce quale dono di sé nel dolore, per la redenzione umana.

Mamma raccontava che quando Maria diceva queste cose, con parole semplici semplici……. il viso le si illuminava al punto che sembrava quasi un’altra persona, non sofferente com’era, ma piena di sorrisi e di gioia.       


E a proposito di cilici, mi torna sempre in mente la vicenda del poeta Jacopone da Todi, vissuto ai tempi di Dante. Un giorno Jacopone ebbe una fulminea conversione religiosa. Mentre stavano ballando durante una festa crollò il tetto della casa che gli uccise la giovane e bellissima moglie, di nome Vanna. La disgrazia lo sconvolse al punto da farlo diventare quasi matto. Ma il motivo della conversione religiosa (che lo portò poi tra i frati minori) fu il fatto che addosso, la donna, sotto il prezioso vestito, portava un cilicio doloroso, come un voto di fede in Gesù. Un atto davvero sconvolgente, tanto più perché a lui sconosciuto. In seguito Jacopone compose e ci tramandò delle stupende poesie religiose.


Qualcuno, in merito al discorso su certi squalificati preti e vescovi, ha voluto farmi osservare che è disdicevole parlare male dei morti, i quali non hanno la possibilità di difendersi... Io rispondo che ciò in alcuni casi potrebbe essere vero.

Ma c’è il fatto che io ebbi modo di scontrarmi col Morgante quando egli era in vita, anche in una discussione avvenuta all'interno di una tipografia, nella quale lasciò pure un debito che mi fu detto non pagò mai. In un altro caso, (quando stava per farsi costruire la tomba), promise solennemente al muratore Gabriele Virgulti un certo tipo di pagamento ……. una promessa che poi anche stavolta sistematicamente non mantenne nella forma…….. e pure con una certa strafottente ironia, in perfetta linea col suo carattere saccente. Perché, chi sceglie anche una sola volta la falsità e la menzogna, poi mentirà ad ogni occasione…….E proprio lui che aveva regalato edifici del valore di miliardi di lire……. di proprietà della Diocesi e non sua. Ma fermiamoci qui che è meglio….prima che mi venga anche a me la tentazione di autonominarmi pontefice.


Ma  dico semplicemente che quando si parla di verità essa è sempre viva, indipendentemente dal fatto se siamo o meno vivi noi. E porto un esempio banale. Noi tutti sappiamo che Giuda Iscariota tradì Gesù.  Per la qualcosa in seguito si suicidò. E allora……. forse che citando Giuda e parlando noi della sua obbrobriosa azione gli manchiamo forse di rispetto, a questo dannato reietto? Ci mancherebbe altro! E che rispetto potrebbe meritare chi commette azioni riprovevoli, da ipocriti….. “sepolcri imbiancati?”

Non ricordiamo più che le proprie cattive azioni sono quelle che contaminano l'uomo, vivo o morto che sia? E perché?.....regalare palazzi, o farsi scolpire il proprio nome da pontefice…sarebbero buone azioni?


E tornando alle ricorrenze, non è che a noi cattolici interessano tanto le festività ebraiche, pur così profondamente radicate in quel mondo, ove in esse si impegna l’anima di un intero popolo. Tuttavia è sempre grande l’eredità trasmessaci da quei costumi così profondamente religiosi, nella centralità per noi cristiani della figura di Gesù, salvatore dell’uomo di ogni tempo, il quale senza il Cristo sarebbe il vero “ebreo errante” di questa umanità in cammino.

In merito a ciò basti pensare all’importanza (insieme al Natale) della Pasqua, che gli ebrei chiamano…….”Pesach”.

Ovviamente sono diverse le ragioni del festeggiamento. Per noi è la resurrezione di nostro Signore, ma per gli ebrei riguarda l’esodo dall'Egitto in direzione della terra promessa.

Nell’arco di Dicembre noi abbiamo il Natale, quale nascita di Gesù. Per gli ebrei c’è la…… “Festa delle luci” (Hanukkà).

Rileggendo queste date votive attirava la mia attenzione la curiosa coincidenza di un preciso giorno: il 5 Ottobre. Questa particolare data del calendario ebraico (detta “Simchat Torà”.....Gioia della Torà)    corrisponde guardacaso sia alla data di nascita che a quella dell’ordinazione sacerdotale del nostro vescovo Giovanni D’Ercole. E’ solo una simpatica curiosità …….Parimenti a metà Dicembre, come sopra accennato, in questo parallelo, ricade la festa delle luci, (della durata di otto giorni) quale ricordo della riconsacrazione del Tempio, dopo la lotta dei Maccabei contro la dominazione straniera. Nel medesimo periodo si richiama….. (poco prima del nostro Natale), proprio nei giorni dell’hanukkàh, anche la “consacrazione” a vescovo di sua Eccellenza. Certo è che non voglio dare alcun riferimento astrologico a queste citate coincidenze.

Sono solo io che ho voluto curiosamente vederci un buon auspicio, nella presenza del nostro caro Pastore e guida spirituale. Il quale, quanto prima (e compatibilmente coi suoi impegni) penso sarà tra noi a Valle Orta. Mi sentirei di rassicurare gli amici, come per un impulso del cuore, pur senza una specifica promessa ricevuta…..

Ricordiamo anche che Egli ha come stemma il lapidario detto …….. IN MANUS TUAS …….. che corrisponderebbe alle ultime parole di Gesù sulla croce, che in latino sono……..In manus tuas, Pater, commendo spiritum meum. E cioè …….. Nelle tue mani o Padre raccomando il mio spirito.


E ora mi è opportuno tornare ad alcuni temi della Bibbia e alle motivazioni del perché non è possibile prendere alla lettera tutto quello che troviamo scritto nel sacro testo…….sempre sullo sfondo di antiche diatribe coi protestanti. Cose che fanno discutere da sempre…….anche cattolici ed ebrei.

Prendiamo ad esempio il primo quesito di come si sia sviluppata l'umanità. Cioè a dire da Adamo ed Eva sono poi discesi tutti gli uomini. Sorge così la prima domanda terribilmente imbarazzante di come si sono riprodotti da questa prima coppia poi tutti i discendenti.

Da ragazzi ci chiedevamo……ma come è mai possibile che il Signore nella sua infinita onnipotente sapienza e potenza non abbia potuto trovare un altro sistema per produrre l'umanità in alternativa all’orrendo, immorale e ripugnante sistema dei rapporti consanguinei e di incesto, tra fratelli e sorelle. Una cosa che fece perdere la fede a tanti compagni dell’adolescenza, lasciando anche me fortemente titubante, pur rimanendo credente. E in seguito, conobbi tanti che si sono poi rotta eticamente la testa su questo inspiegabile scoglio. Poiché al di là del tempo antico o moderno che sia, i figli di due genitori sono sempre fratelli e sorelle.

E dato che l’umanità sarebbe scaturita da questa prima coppia, fu certamente necessario che oltre a Caino e Abele (dentro o fuori il paradiso terrestre e prima che quest’ultimo morisse) …..nascessero inevitabilmente delle femmine, al di là di Eva e come figlie di Eva, ma sempre primigeni consanguinei, nel riprovevole atto appunto dell’inevitabile incesto.

Ma questa situazione sorge perché? Perché essa risiede nella mente dell’uomo antico e nella sua primitiva configurazione della nascita dell'umanità. Dio dettò, o, forse anche meglio, ispirò i dieci comandamenti a Mosè. Ma non risulta che il Signore si sia messo a fare il correttore di bozze di tutti gli antichi scritti e racconti, stilati (lo ripetiamo ancora) secondo la lingua, i caratteri e la mentalità degli scribi del tempo.

Quando non fu trovato di meglio come rappresentazione del creato…. di un rassomigliante criterio scaturito in un mondo distante come quello greco ….

E cioè, il simile immaginifico concetto di Platone, circa l’esistenza primordiale di un archetipo, secondo cui, per esempio, da un cavallo si risale a un altro cavallo, sempre più indietro, fino a giungere inevitabilmente all'archetipo del primo cavallo, come primigenia creatura …..(e per ogni altra cosa esistente) generata dalle idee immortali dell’iperuranio. Ma, per Platone, non idee come umano pensiero, bensì come divine entità a sé stanti, creatrici delle cose, del mondo, dell’uomo e della storia.

Insomma, divinità ….ante litteram …al di sopra degli stessi Dei pagani; un po’ com’era concepito lo stesso fato, come destino ineluttabile, a cui nulla può mai sfuggire, né uomini né Dei…….


Il concetto dell'evoluzione della specie, anche come idea di creazione e dell'opera di Dio era di là da venire come scoperta scientifica oggetto di eterna ricerca, come propugnava Teilhard de Chardin, (con la sua noosfera), il grande gesuita paleontologo, citato ormai anche dai pontefici. In quanto in perfetta linea con le odierne tesi del concilio Vaticano II.

In altre parole le figure di Adamo ed Eva sono proprio un archetipo anche come rappresentazione simbolica delle prime amebe aggregate in un continuum della vita, dai primi esseri viventi creati da Dio in un processo però aggregante della materia organica e biologica in continua evoluzione .....anziché come manuale impasto, dell’archetipo del primo uomo, dapprima impastato e poi animato con divino soffio vitale, come anticamente si era creduto e rappresentato. 

Adamo ed Eva quindi sono un simbolo rappresentativo dei primi esseri viventi che si muovevano in un ambiente ostile, popolato da mille ostacoli, col superamento dei quali ogni individuo ed ogni specie dell’intero mondo animale (e col nascente anello umanoide) ……si rafforzassero in un incessante sviluppo di lotta e di dominio. Dove alcuni si estinguono ed altri si impongono, nella norma fatale del nascere, del vivere e morire.

Qualunque rivalità e qualunque scontro trova qui quel primitivo istinto di vincita e di sopravvivenza. E’ legge della materia animata e organica, comunque la si rigiri, dai virus agli esseri più complessi. E anche ogni tipo di guerra trova qui il suo primordiale impulso. Con l’uomo superiore sono nate poi le leggi di comportamento etico e morale, e la coscienza della pace, col progressivo superamento della ferinità animale.

Pertanto l’etica è come la cultura, la quale (ci dice Hans Georg Gadamer), «…….è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande. »


Bisognerebbe ammettere però che in passato la Chiesa è stata piuttosto restia ad accettare il progresso  e lo sviluppo tecnologico. Ma il poeta Giosuè Carducci, col componimento “Inno a Satana” intendeva esaltare nella simbologia del treno proprio il progresso e non certo il demonio. Tanto che scrisse anche un “Inno a Geova”.


Si parlava dunque del grande studioso e scienziato Teilhard de Chardin. Le sue tesi biologiche e filosofiche, sulla base della sua grande fede cristiana, non sono forse ancora ben comprese. Ma sentiamo cosa dicono di lui due ultimi grandi papi, Montini e Ratzinger.

Paolo VI, in un discorso sui rapporti tra scienza e fede si riferì a Teilhard come ad uno scienziato che, proprio nello studio della materia, fosse riuscito a «trovare lo spirito», e come la sua spiegazione dell'universo manifestasse, anziché negare, «la presenza di Dio nell'universo quale Principio Intelligente e Creatore»[2]

Successivamente, Ratzinger, quando era ancora cardinale, nei …….Principi di Teologia cattolica, del 1987, ammise che uno dei documenti principali del Concilio Vaticano II°, la Gaudium et Spes, fosse fortemente permeata dal pensiero del gesuita francese. Benedetto XVI inoltre ha affermato che quella di Teilhard fu una grande visione per cui alla fine avremo una vera liturgia cosmica, e il cosmo diventerà ostia vivente[3]: è l'idea della noosfera. “Nella nostra coscienza, in ciascuno di noi, l'Evoluzione si rispecchia e scorge se stessa". Questa grande sintesi avviene mediante una prospettiva che si fonda sull'evidenza di un ininterrotto processo di complessificazione" degli elementi in evoluzione: dal Big Bang all'Uomo e da un'Umanità divisa ad un'Umanità che converge verso un punto futuro di completa unificazione (il "Punto Omega").

Sinteticamente è il suo modo di concepire l'intera evoluzione, cosmica, biologica e spirituale. Siamo così entrati in una visone “olistica” del mondo. Per questo Teilhard de Chardin è stato il primo a vedere l'intero universo coinvolto in un unitario processo evolutivo: «dalla materia allo spirito».

L'idea di un mondo, e non solo il mondo vivente, ma la terra e attorno a lei le galassie e l'universo sono coinvolti in un unico processo di trasformazione, in cui i vari cambiamenti sono interrelati dalle sue personali ricerche di paleontologia umana.


E per concludere, c’è un altro punto assurdo, ma comprensibile per la visione che allora si aveva del mondo …… perché la Bibbia non mente, ma interpreta la realtà, rappresentandola secondo la mentalità del tempo…. come più volte detto….

Questo episodio lo troviamo nel libro della Genesi (18), quando si parla di Abramo e dei dieci giusti che potrebbero trovarsi in Sòdoma e Gomorra, per la qual cosa non sarebbe lecito distruggere due grandi città con la morte di tutti gli abitanti, compresi loro. Anche nel caso vi si trovasse lì un solo giusto. E d’altronde poi i bambini non sono forse innocenti come i “giusti” perché non portatori di alcun peccato?


20 Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 21 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».

Ma perché? Secondo questa semplicistica descrizione (come ebbi ad obiettare una volta ad alcuni testimoni di Geova) ….. nella sua natura di Dio onnisciente e onnipotente non lo sa già!? Non conosce già tutte le cose?? Come è stato sempre insegnato?

Che significa……scendere....lo voglio sapere….voglio vedere??...

Se uno dice……lo voglio sapere….è perché ancora non lo sa ……se dice……lo voglio vedere …… è perché ancora non lo ha visto …..

Ma sono sempre caratteristiche e comportamenti umani, come fosse un re, perché Dio….per sapere e vedere ….. non ha bisogno né di scendere né di salire. Dio conosce già, perché da Lui stabilito, il destino di ogni uomo e della terra. Nel catechismo cristiano non abbiamo forse imparato che Egli è uno….spirito purissimo che si trova in cielo, in terra e in ogni luogo?……

Ecco perché la nostra Chiesa, nell’ultimo illuminato Concilio, ha saputo reinterpretare con sentimento religioso ancor più profondo la visione cattolica del mondo e anche dei sacri testi…. non più in contrasto e in rivalità con la scienza, bensì in collaborazione con essa, per il trionfo di ogni verità universale, etica e scientifica.

E potremmo anche dire che la verità di una scoperta scientifica o di un’invenzione non è meno valida perché proveniente da un eventuale soggetto non credente.


Ecco la straordinaria importanza anche di Teilhard de Chardin, secondo i due grandi papi citati. Ed ecco perché molti eretici e protestanti sono rimasti ancor oggi impantanati in un terreno appannato e caliginoso, ove tuttora non si vede chiaro e risulta bandita ogni logica umana e di pensiero, nell’irrisolta chiarificazione di un antico e complesso linguaggio, fatto di dubbiosi segni di diversi idiomi.


Tralasciamo poi qui, perché troppo scabrosa, la storia di Lot, (nipote di Abramo e figlio di suo fratello Aran). In un drammatico viaggio, dopo la distruzione di Sòdoma e Gomorra, costui con le sue due figlie andò ad abitare in una caverna di montagna. Le due ragazze, nella esasperata convinzione che non avrebbero più trovato dei maschi con cui procreare, presero …..dice la Bibbia…. la disperata decisione di stuprare il proprio padre, dopo averlo fatto adeguatamente ubriacare. Dopodiché si unirono sessualmente a lui, dando così inizio alla discendenza dei moabiti e degli ammoniti.

Come si può vedere la Bibbia però è molto veritiera sui vizi e le disgrazie umane, su cui non tergiversa, ma dice ….questo si … le cose come stanno.

L'altro punto assurdo è quando si dice che, dopo i 7 giorni di creazione…. Dio si riposò ….ovviamente perché stanco…..Ma sono sempre caratteristiche umane nel senso che si umanizza Dio come un qualunque lavoratore che dopo 7 giorni di duro lavoro si deve riposare. E siamo sempre, come già detto, in una situazione mitica dei vari accadimenti, in cui si descrive Dio in una immagine umana.


Nella coscienza di queste considerazioni, anche al di là dell’ultimo Concilio, tutti i protestanti hanno torto, nel non saper vedere la vera sostanza dell’uomo e degli eventi raccontata nel testo sacro. E noi cattolici abbiamo davvero ragione, perché siamo credenti, ma anche razionali. Punto.

 

Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Dicembre 2017.

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LETTERA N. 27, DEI MESI DI SETTEMBRE-OTTOBRE 2017


AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI              

e, per conoscenza:                                                                                    

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO GIOVANNI D’ERCOLE


OGGETTO: gli argomenti della presente lettera n. 27 sono sempre attinenti ai temi della fede, dato lo scopo per cui esse vengono compilate. Il tutto incentrato sempre sulla figura di madre Maria Giacobetti, ai fini del riconoscimento ufficiale delle sue virtù religiose – Grazie e miracoli nella mia famiglia per le sue intercessioni: a me, adolescente, dopo un grave incidente a scuola; l’annuncio di Maria della nascita di una mia sorella, prima ancora che fosse concepita; la guarigione istantanea di un’altra mia sorella all’età di quattro anni, da una grave malattia; - Tutti cenni dei ricordi di fatti (anche di altre persone) …..già narrati in precedenti lettere - Utilità o meno delle stesse, come testimonianza per la sua beatificazione – Le centinaia di visualizzazioni di tali scritti in Internet, come segno di un interesse mai sopito sulla figura della nostra santa – Il tema delle eresie delle varie sette protestanti – La Bibbia ed i testimoni di Geova in particolare, nelle loro predicazioni - Il grave errore dei protestanti nella interpretazione della Bibbia alla lettera e la sapiente visione cattolica tra mito e scienza non rinnegabile, dopo il Concilio Vaticano II.

La positiva presenza del caro nostro attuale vescovo Giovanni D’Ercole, come una luce tanto attesa, dopo il buio e lo squallore del recente passato curiale –

Il 5 ottobre è stato il suo compleanno, che coincide anche con la sua ordinazione sacerdotale. Per non intasare la sua e-mail pensavo di fargli gli auguri anche a nome di altri amici con la presente lettera numero 27. Ma poi ciò non mi è riuscito perché si sono allungati i tempi di compilazione e stampa. Ma ci sono altre sue ricorrenze ufficiali (a parte quelle intime e familiari) per chiunque volesse fargli gli auguri: quali …….Il 14 novembre, il 12 dicembre, il 12 Aprile e il 10 Maggio -


Cari amici di madre Maria,

a quei pochi che credono che le mie lettere forse non servono a nulla dico semplicemente che io non vado cercando fama per qualche mio interesse personale, ma seguo l'impulso del cuore che mi spinge a fare qualcosa per il buon nome di madre Maria. E nella considerazione che molte persone non hanno dimestichezza con Internet, distribuisco pure a mano le mie lettere. E posso riferire una cosa che mi dà gioia nel vedere il conto delle visualizzazioni in Internet dove queste mie epistole vengono esaminate con una certa assiduità nel sito di madre Maria, raggiungendo nell'arco di appena 20 giorni un numero di oltre 400 letture tra i nostri frequentatori che mi dicono essere presenti anche a Roma. E se pensiamo che ogni lettore riferisce l’argomento ad altre persone ……. si raggiunge un numero di conoscenti che per ora varca già la soglia del migliaio. E non è poca cosa, come inizio nel nostro piccolo mondo piceno. Poi ognuno apprezzando o non apprezzando si fa l’opinione che vuole.

E tutto ciò, secondo il sacro impegno che il nostro amato presule Giovanni D’Ercole ha veramente preso al riguardo della beatificazione di madre Maria. Con questo intendo anche rispondere alle domande e quesiti di numerosi amici che mi hanno interrogato in merito. Dicendo io subito a loro che nessuno di noi può mettere fretta a sua Eccellenza D'Ercole, stante non solo il gravoso impegno gestionale della Diocesi, ma in più vi è la pesante situazione dei terremotati, che tuttora attendono risposte ed aiuto nella loro sempre gravosa condizione umana, familiare, economica e spirituale.

E se molti di noi, lo so bene, vedrebbero con maggior simpatia e riconoscenza qualche sua presenza in più nella nostra chiesetta di Valle Orta, ciò non significa che il vescovo ci trascura. Giacché comprende benissimo che non sono tante le chiese costruite da una locale persona santa del nostro tempo. Poiché ce n’è una sola ……una soltanto……la chiesa di madre Maria………. Ma quanti, io mi chiedo, lo vogliono capire veramente? Affogati come siamo nell’indifferenza, qualunquismo e miscredenza….

E circa il riferimento al pensiero di alcuni che credono che il vescovo non venga a trovarci per non scontentare qualche squalificato, disprezzato e (quel che è peggio) ….. deviato prete, (che non dovrebbe non dico toccare, ma neanche avvicinarsi all’ostia consacrata)…… rispondo soltanto che ciò contrasterebbe con la forte personalità di sua Eccellenza, non disposto a farsi condizionare da nessuno, tanto meno da lingue viziate, corrotte ed inclini al male.

Riguardo a ciò, comunque, io posso dare la mia parola d’onore, davanti alla tomba della nostra santa, e per l'amore che mi distingue per lei, che il nostro vescovo non trascurerà la procedura di beatificazione nel modo più assoluto, nel comprensibile timore degli amici che egli possa rinviare l’intera faccenda a data da destinarsi, come spesso si fa quando su una cosa non si vuole agire. Ma questo non è e non avverrà sicuramente. Mi sento io di garantirlo. Dato che quelli che conoscono l'uomo,  prima che del vescovo, dicono tutti che Giovanni D'Ercole non ha mai trascurato nulla nei suoi impegni presi, figuriamoci se possa trascurare le cose di religione a cui ha dedicato totalmente la sua vita.

Quindi, in queste modeste righe mi sento di riporre tutta la mia fiducia e quella dei miei amici nella sua integerrima persona di sacerdote e di pastore di anime..

Egli ci dona così e quanto prima, con l'inizio di tale processo, il grande dono che aspettiamo ormai da quasi mezzo secolo. E nel merito ci dà grande gioia il fatto che il suo nome di prelato così atteso e diventato a noi tanto caro resterà non solo scolpito nella storia della nostra antichissima Diocesi, come una luce dicevamo maggiormente splendente (a fronte del precedente squallore)……ma anche e soprattutto resterà legato alla liturgia delle preghiere e delle sacre funzioni…….”in primis” certamente per le proprie qualità personali, ma anche e in aggiunta con l’acquisito merito, partito dalla modesta chiesetta di Valle Orta verso il corollario dei santi di nostro Signore Gesù, vissuti in tutti i secoli. Tra cui sono certo che anche Padre Pio (insieme a madre Maria, …….per quel seme di fede in più piantato nel suo nome di santo del Gargano)……sarà riconoscente con mille benedizioni al nostro amato episcopo, per ogni cosa che egli farà a beneficio della parola di fede.


Sono questi i temi della vita che interessavano tanto madre Maria, pur nella semplicità del mondo rurale della nostra gente e anche della sua persona, come per altri. Un mondo di duro lavoro, di quotidiana preghiera, di cilici e di sanguinanti ferite. E sono sempre questi i temi che vogliamo e dobbiamo ripetutamente trattare in tutte le nostre lettere …………….


Adesso vorrei dare ancora un piccolo cenno su quel tipo di eretici che sono i testimoni di Geova che troppo spesso bussano alla porta delle nostre case per convincerci e convertirci alle loro posizioni, con la pretesa, innanzitutto e per prima cosa di rinnegare il cattolicesimo.

Avendo io, in quei dialoghi, citato il nome di madre Maria…..a un certo punto il discorso cadde anche su due temi centrali del credo cristiano: la Bibbia ed i santi…..

La risposta che mi diedero su Maria, circa la loro visione delle cose religiose, fu davvero sconcertante. Perché denigratoria  non solo verso questa persona, come fanno anche certi preti, ma anche nei confronti di Padre Pio, ambedue a noi tanto cari, con tutti gli altri santi che i testimoni di Geova non riconoscono, vedendoli come false figure e falsi elementi della fede.

Roba da matti!  Se si pensa che il solo Padre Pio ha convertito persone a milioni si comprende che nella mente dei testimoni di Geova regna proprio la pazzia allo stato puro.


Ma il loro attaccamento alla Bibbia e particolarmente al vecchio Testamento a volte assume un aspetto quasi ridicolo, nel prendere tutto alla lettera, senza confronti e senza ragione. Ora noi sappiamo che ci sono tante mitizzazioni nel racconto biblico pur se di un popolo da comprendere e rispettare, quali nostri fratelli maggiori come sono stati definiti gli ebrei.

Comunque, i biblisti cristiani usualmente fanno riferimento ai primi cinque libri della Bibbia ebraica col titolo "Pentateuco" ("cinque astucci"), termine usato per la prima volta dall'ebraismo ellenistico di Alessandria d'Egitto, per indicare i contenitori dei rotoli di papiro su cui i cinque libri erano scritti e arrotolati. Nel nuovo Testamento i cinque libri sono chiamati semplicemente "la Legge", o Legge mosaica……………………………….

Esistono però varie correnti di pensiero religioso così come in passato. Anche oggi troviamo innumerevoli eresie nel credo cristiano.Tra tanti predicatori generalmente quelli che sono molto attivi nella propaganda religiosa sono proprio i testimoni di Geova.

Perché ritengono che noi siamo in errore come cattolici. Così come noi sappiamo benissimo che sono proprio loro in errore sia come protestanti e sia come cristiani. Tutto questo accade perché c'è una carenza di spiegazioni che è difficile attuare da parte dei nostri sacerdoti e dei nostri credenti. Anche se questi altri diversi cristiani quali sono i “testimoni” camminano anch’essi sulla strada del cristianesimo e della fede in Gesù Cristo. Tuttavia sono in errore. Su molte cose e non solo contro la stima e venerazione dei santi, ma ancor più grave contro la Madonna stessa. Al confronto perfino i musulmani superano i testimoni di Geova nel rispetto della Madonna, che spesso essi chiamano……”la tutta santa”. La quale per noi cattolici è aiutante  e coadiutrice della salvezza umana insieme al figlio Redentore.  


Stante però il mio discorso esso suona un po' strano  che mi occupi io come un qualsiasi laico….. dei temi così attinenti alla sacralità delle cose di religione, al posto proprio di alcuni uomini di Chiesa. Ma questa ormai è la mia vocazione e la mia totale dedizione alla nostra mistica Maria.

Assiduamente penso che nella mia famiglia ….. (lo voglio sempre ripetere) non solo l’abbiamo conosciuta bene, bensì l’abbiamo proprio frequentata quasi ogni giorno, come in particolare accadeva a mia mamma.


Una delle questioni più dibattute che vede da una parte la giusta corrente del pensiero cattolico ……dall'altro lato troviamo i temi delle varie sette che annoverano una miriade di convenzioni e convinzioni….di predicazione, di aspettative intorno alla figura di Gesù ……. Per cui ogni tanto sorge qualche nuovo profeta che parla di tante cose e particolarmente della seconda venuta del Cristo……

Ciò è accaduto in America come in Europa ….. Non solo riguardo ai testimoni di Geova, ma anche agli avventisti del settimo giorno e a tutti gli altri millenaristi (o chiliastici…)….o come si vogliano chiamare ………… ….
Ma non starò certo qui a trattare tali infinite eresie che si sono succedute nei secoli e gli scontri verbali e non verbali tra tutti gli eredi del cristianesimo…… perché ci vorrebbe un’intera enciclopedia per trattarli tutti. Ma alcune cose bisogna pur dirle per contrastare la propaganda di questi protestanti che sono sempre tra i piedi, e perché purtroppo nella realtà riescono ad irretire molte persone, soprattutto le più semplici e forse anche più sincere che ci sono tra il nostro popolo …………………….

In una precedente lettera ebbi modo di ricordare che è davvero strano che, a distanza di secoli, da Origene e Tertulliano, ci ritroviamo a trattare gli stessi quesiti. Non dobbiamo più controbattere Celso (feroce denigratore dei cristiani, in nome dei vecchi “Dei” pagani) come, ripeto ancora, dovette fare Origene. Ma, ora, la polemica è anche più insidiosa tra tante eresie cristologiche, nate in seguito, quali:…………

l’arianesimo di Ario, eppoi troviamo nel complesso, sia pur non in ordine cronologico: ….............. marcioniti, montanisti, nestoriani, pauliciani, messaliani, bogomiliani, luterani, giansenisti, anglicani, riformati, testimoni di Geova, evangelisti, calvinisti, anabattisti, muntzeriani, zwingliani, metodisti, quaccheri, ortodossi, pentecostali, carismatici, avventisti del settimo giorno, millenaristi (o chiliastici), mormoni, amishiani, patarini, catari (detti anche albigesi) ecc. ecc… I montanisti, per un particolare caso, riuscirono ad irretire anche il grande apologista cristiano che fu Tertulliano


Riguardo però alla figura di  Ario e alla sua eresia potremmo dire che l’arianesimo sopravvive ancora oggi proprio nelle tesi dei testimoni di Geova, che negano il dogma della Trinità e quindi la divinità di Cristo. Per costoro Dio è uno solo, come divinità, senza il figlio e lo Spirito Santo. Negano fortemente anche il culto di stima e di venerazione dei santi. Non riescono a capire che i santi sono persone più degne di noi, che hanno vissuto una vita di privazioni e di dolore per servire Gesù. Quindi diciamo che per costoro, San Francesco, Padre Pio, Maria Giacobetti, sono solo degli imbroglioni, che distraggono la mente dal culto verso Dio padre. E invece questi santi sono i veri sentieri di umano esempio che conducono verso Gesù. Proprio per questo vorrei dire che non ho mai conosciuto persone tanto ottuse e dure di testa come i testimoni di Geova. Non c’è proprio verso di farli ragionare. E purtroppo ci sono alcuni nostri preti che con il loro dubbioso comportamento non fanno altro che rafforzare ancor più questi ostinati avversari della nostra fede cattolica. E come  dicevamo anche in un altro nostro scritto i testimoni riescono a far proseliti ovunque, deviando tante persone, all'inizio sinceramente cattoliche. Per questo è bene tenerli presenti ed essere sempre pronti a confutare i loro argomenti.
Riguardo a ciò occorre porre sotto attenzione il fatto che al centro di tutte queste dispute religiose c'è sempre il libro della Bibbia, alla base di tutte queste correnti di pensiero cristiano, che tuttavia dobbiamo rifiutare …….tali correnti……. ma non necessariamente disprezzare. Perciò dobbiamo sempre ribadire che noi siamo cattolici e come tali dobbiamo avere una visione della Bibbia scientificamente razionale, logicamente comprensibile e concettualmente credibile, dopo tanti concilii, l’ultimo in particolare del Vaticano II…….

Un errore gravissimo sarebbe quello di cadere anche noi nell'assurdità di prendere alla lettera tutto il contenuto della Bibbia. Come se essa fosse stata dettata parola per parola personalmente da Dio, quasi che le “scritture”, (come gli ebrei definiscono il loro sacro testo) fossero solo storia di Dio, tra suoi interventi e guida, mentre invece è la storia umana (con tutti gli errori, le abiure e le guerre) ….. di un popolo come quello israelita che è stato il primo al mondo ad avere una visione monoteistica  della religione. Una eredità passata a noi della fede nell’unico Dio, insieme però a tutte le vicende drammatiche delle lotte e immolazioni nei percorsi del loro cammino. Pertanto era logico e naturale che tali antenati formulassero, dati quei tempi, dei concetti e delle spiegazioni mitiche e mitizzate per rappresentarsi il mondo, la creazione e l’origine della vita.                                                                    

Poniamo l’esempio di quando si tentò di calcolare l'età della creazione contando le generazioni di padre in figlio che si sono succedute nel mondo ebraico. Sappiamo bene che la cosa è un'assurdità. Ma dobbiamo renderci conto che questi nostri antenati cercavano di dare una risposta a tanti perché. Quindi, oggi la scienza ci fa sapere che l’era dei dinosauri risale a centinaia di milioni di anni fa e che la terra non ha 7 o 8 mila anni, bensì quattro miliardi di anni. Certo è che non si può dubitare della scienza e della catalogazione della vita secondo il carbonio 14. Ma ciò non significa che la Bibbia abbia mentito. In verità si è sempre soltanto cercato di immaginare e quindi dare una spiegazione all’esistenza delle cose.

Gesù (certamente fornito di conoscenza onnicomprensiva) non poteva ovviamente mettersi  a spiegare cosa fossero i dinosauri o le ere del tipo cretaceo. Sarebbe stato preso per pazzo e rinnegatore delle scritture……………….

Un altro elemento della mitizzazione sta nel racconto del serpente che parla ad Eva per corromperla ed indurla a disobbedire a Dio. E per quale motivo nel teatro della creazione  entra in scena il serpente?, con virtù affabulatorie e di parola? È chiaro che occorreva individuare un elemento animale istigatore per il gravoso compito della ribellione, dato che l'umanità è al momento in via nascente, col solo Adamo ancora senza Eva. Viene individuato il serpente per il semplice fatto che è l'essere più ripugnante uscito dalla creazione e quindi anche personificazione del male. E perché poi tutti gli animali sarebbero stati creati  ancora prima degli uomini è un dato irrazionale eternamente inspiegabile, se però non ci fosse ora l’ausilio delle scienze, circa l'evoluzione della vita e delle specie.

Un ulteriore elemento favolistico sta nell'idea che Adamo non se la sente di scegliere una compagna tra le femmine del mondo animale. Cio è sicuro perché non vedo come potrebbe essere al contrario, nella scelta tra una elefantessa, una giraffa o una coccodrilla. Dato ciò, nella formulazione del mito, il Signore fu costretto a togliergli una costola per impastargli Eva. Perché era proprio quella che ci voleva. Ma il Signore lo sapeva bene ancor prima d’impastare Adamo.

Sono però tutte figurazioni immaginifiche e di umana fantasia, altro che accettazione dei miti alla lettera,  secondo questi protestanti. E se noi cattolici ci ponessimo tutti sulla stessa strada dell'incomprensibile, dell'impossibile e della favolistica dei miti…..nel giro di poco tempo perderemmo completamente la  fede dei giovani. I quali tra l'altro non sono certo assidui frequentatori delle chiese, già adesso abbastanza vuote, sullo sfondo di un mondo ateo e miscredente. E con i giovani spariranno piano piano di conseguenza anche i sacerdoti. Ciò pure dal fatto di restare noi aggrappati alle fantasie delle storie ebraiche, in cui nessuno può credere più.

Ma come già detto prima non significa che la Bibbia abbia mentito. Ha solo cercato di spiegare le cose circa il grado di conoscenza proprio di quei tempi.

Altra cosa è il Talmud, come regole e consuetudini di vita, composto dallo studio e insegnamento, tra i dettami dello scritto gerosolomitano e quello babilonese.

Riguardo poi ai catari, al fine di estirparne l'eresia i papi indissero perfino delle crociate contro questi altri cristiani. Ma il tentativo di convertirli per via pacifica e persuasiva va al merito di San Domenico di Guzmán, che fondò l’Ordine domenicano.

Per i Catari la vittoria massima del Bene contro il Male era la morte, che liberava lo spirito dalla materia, e la perfezione per ogni càtaro era raggiunta quando egli si lasciava morire di fame…………………………….

Oggi ci sarebbe un altro atto di tipo eretico completamente stupido, come quello di mettersi in mezzo alle diatribe dei cosiddetti creazionisti ed evoluzionisti, perché ambedue sbagliano in tante loro tesi. I creazionisti perché prendono quasi tutto alla lettera nelle sacre Scritture……... mentre gli evoluzionisti escludono quasi a priori il necessario intervento di Dio. Da un altro lato ancora gli scettici e i miscredenti sanno fare solo una cosa…. negare tutto e non credere a niente. Così essi pensano di risolvere il problema della conoscenza negando la conoscenza stessa……. Così come uno che ha sete volesse negare l’esistenza e la vitale necessità dell'acqua.


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Il Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Ottobre 2017.

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  Se qualcuno vuole scrivermi: il mio indirizzi e-mail è:    vincenzo.allevi@gmail.com occorre ricordare pero’ che la presente lettera la si trova a breve in internet, al di sopra di quelle precedenti, col titolo  Maria Giacobetti,

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LETTERA N. 26 dei mesi di agosto-settembre 2017.

AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI

e, per conoscenza

AL VESCOVO DON GIOVANNI D’ERCOLE

 

 

Oggetto: Una particolare “svista” (tipo lapsus) nella benedizione del papa in latino e una breve e comune riflessione sul problema degli emigranti, perché il problema è sentito anche a Valle Orta.

Mentre la presente lettera andava in stampa abbiamo notato che nelle  benedizioni il papa si è corretto (o è stato corretto), non usando quasi più la formulazione in latino….. In nomine Patris….. ecc...ecc… (eccetto nell’Angelus del giorno 16.4.2017, in cui però pronuncia la dicitura in modo esatto….). Usa invece quasi sempre le due diverse formule …….Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito santo…...che in latino è ….Gloria Patri et Filio et Spiritui sancto……. Qui si che va bene la parola Spiritui…..perché siamo al dativo. Ma il pontefice usa anche la formula al nominativo dei nomi………(benedictio Domini.)...... Pater, Filius et Spiritus sanctus. E così il problemino su cui abbiamo discettato più avanti nella presente lettera è stato finalmente risolto, con buona pace di tutti, latinisti e non latinisti. Amen!

Un ultimo particolare. Nell’Angelus del giorno dell’ascensione della Madonna, martedì 15 Agosto c.a. 2017, il nostro pontefice ha commesso un altro piccolo perdonabile errore. Nella benedizione ha detto…..Pater, Filius et Spiritus sancto ……… mentre è corretto dire …..Pater Filius et Spiritus sanctus. Ma sono piccole quisquilie, o come diceva Totò…pinzellacchere……

E siamo anche contenti di aver chiarito l’argomento prima che il presente appunto venisse inserito in internet.


Cari amici e fedeli di madre Maria,

                                                   in tutte queste lettere e scritti di amicizia e di affetto  per la  nostra Santa abbiamo trovato sempre con la sua spirituale ispirazione mille motivi di fede, nella lunga battaglia condotta per il riconoscimento delle sue virtù religiose. Diversi amici e nostri lettori (insieme a molti critici ed avversari) hanno creduto che con un paio di lettere al massimo si sarebbero ben presto esaurite le nostre argomentazioni di sostegno apologetico a Maria, in mancanza delle quali sarebbe finito ogni scritto ed ogni appunto al riguardo.

Ma così non è stato perché le cose da dire sono sempre tante. Non si tratta di parlare sempre e soltanto della persona di Maria. Perché le argomentazioni  di natura religiosa e di umana professione sono sempre a portata di mano e ogni giorno se ne aggiungono di altre, Come ad esempio il problema degli emigranti che sta diventando una vera e propria tragedia, sia per loro che per noi, in quanto il fenomeno è ormai di fatto una vera invasione della nostra Italia. E si sta dividendo profondamente la coscienza non solo di noi cattolici ma di tutti gli italiani in generale.

Ma riaccenneremo più avanti al discorso sugli emigranti per parlare qui di un'altra cosa che mi sta particolarmente a cuore. Perché ora vorrei parlare di un argomento apparentemente futile e senza importanza. Ma il fatto…... riguardando papa Francesco …… acquista di per sè una naturale importanza. E inoltre ciò costituisce anche un piccolo arricchimento degli argomenti con cui rendiamo un buon servizio alla verità e anche meno noiosi gli argomenti di queste lettere  per madre Maria.

L’evento è attinente all'uso che si fa del latino, non solo nelle preghiere fino al recente passato del Concilio Vaticano II°, ma anche adesso in alcune costanti procedure liturgiche, come appunto nella domenicale benedizione in latino del pontefice alla folla raccolta sotto la sua finestra, in piazza San Pietro.

Pertanto, alla domenica generalmente io sono solito ascoltare qualche messa in TV e anche alcune omelie del cardinale Ravasi. Eravamo allora in una domenica di Aprile del 2014.

A un certo punto ascoltando proprio la benedizione del papa in latino mi accorgo che egli purtroppo commette un grossolano, vistoso errore che non farebbe neanche uno studente del primo liceo.

o ovviamente riferisco la cosa come un fatto curioso e anche un po' divertente, ma non per fare il saputo professore che sa tutto lui, perché capita a chiunque di sbagliare. Può succedere anche al papa. Ora noi sappiamo tutti che il latino è una lingua codificata e nel suo genere perfetta e immodificabile come lingua universale del passato, e anche madre delle 7 lingue neolatine e di chissà quanti dialetti.

Ma non è questo il punto, perché non si tratta di un'opera storica o di qualche famosa orazione, bensì si tratta puramente della semplice benedizione che il papa impartisce al popolo e che in italiano nella bocca di qualunque sacerdote è semplicemente…….Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo…...amen!  E che in latino è….In nomine Patris et Filii et Spiritus sancti …...amen!  E l’errore del papa dove sarebbe?.....Sta nella parola …….Spiritus…… che egli invece dice Spiritui…. cioè a dire dovrebbe pronunciare come sopra detto ……. In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti …...amen! …..Invece dice... In nomine Patris et Filii et Spiritui Sancti ……amen!  Insomma, comunque la parola “spirito” (che è un sostantivo, cioè a dire un nome) segue la quarta declinazione …...dove il nominativo e il genitivo sono uguali ….Spiritus, Spiritus …. (come currus currus……) e non segue assolutamente la seconda declinazione, com’è nelle parole del papa.

Ma a un dato momento ho pensato che forse ho capito male io, ed il lapsus, cioè l’errore può essere stato mio. Ma nel giro di pochi minuti mi telefona mio figlio che stava ascoltando per caso la radio …..che mi dice: …….”Lo sai babbo cosa ho sentito alla radio? Che il papa ha commesso un errore nella benedizione in latino……”. Rispondo:.... “guarda il caso l’ho notato anch’io che lo stavo ascoltando in diretta alla televisione……. Allora avevo capito bene……..”. Riguardo a ciò io dico che ovviamente chiunque può sbagliare. Penso anche a chissà quante volte ho sbagliato anch'io. L’importante è correggersi. Mi sono però anche chiesto…….ma è mai possibile che in un mondo di latinisti come il Vaticano non ci sia qualcuno che possa correggere il pontefice di quel piccolo errore, ma che sempre errore è? …..Considerando il fatto che anche in qualunque lingua siano composte le encicliche, ognuna di esse viene alla fine tradotta in latino e tramandata alla storia proprio in questa lingua…..(Anche se il centro mondiale più importante di tutti gli studi latini non è il Vaticano ma la Germania…..).............. Basti pensare al monumentale CIL, Corpus Inscriptionum Latinarum di Theodor Mommsen (1817-1903).

Ma questo particolare è ancor più importante perché è la benedizione formalmente unica per tutta la Chiesa. Non si tratta mica di un’enciclica che regolarmente viene appunto tradotta in latino.Passa poi qualche settimana che risento ancora il papa di domenica rifare lo stesso errore nella benedizione in latino….. Dice ancora “…..et Filii et Spiritui sancti …….Insomma, l’espressione corretta al genitivo…Spiritus non la vuole proprio intendere. Perché …...Spiritui  è dativo, ma non lo può usare nella benedizione perché col dativo “Spiritui” significa ….allo Spirito Santo…….Ma la benedizione viene data al popolo e non allo Spirito santo. E non è una questione di poco conto perché la parola è spirito e lo Spirito santo è la terza Persona della Trinità, cioè Dio. Per questo né in latino né in nessun’altra lingua si può storpiarne il nome. E non ci scordiamo quanto sta scritto………. ...che ….”In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio ed il Verbo stesso era Dio” …...E dopo questa opportuna riflessione dico che passano ancora due anni da quel mio primo ascolto nel 2014  che sia in tutto il 2015 che nel 2016 l’errore viene ripetuto costantemente da quando anche alla radio notarono quell’errore……Io credo che sarebbe stato un gesto di cortesia e di affetto e non di offesa far notare la cosa al santo Padre …….da meritarsi da lui anche una speciale benedizione, come ringraziamento. E sarebbe anche ridicolo che un Pinco Pallino di provincia come me  potesse permettersi di scavalcare tanti sapienti latinisti scrivendo direttamente al Pontefice. Così me ne sono stato buono buono, pur rammaricandomi di ascoltare sempre quell’inesattezza.Pensai allora di mandare due righe per email al biblista Cardinale Gianfranco Ravasi, (con cui avevo avuto un piccolo scambio di corrispondenza), usando le seguenti parole:......Caro Eminenza, Le sembrerà perfino ridicolo ch'io venga a Lei con un così banale motivo. Me ogni particolare, per quanto futile, riguardante la persona del Santo Padre (che noi tutti veneriamo) diventa importante, anzi, massimamente significativo. Si tratta di quel "lapsus" in latino che il Pontefice ripete spesso nelle benedizioni domenicali in cui dice….Spiritui sancti …..e non come sarebbe corretto…... In nomine……….Spiritus sancti…...

E se non è stato già fatto Lei saprà certamente comunicarlo a chi di dovere.......Voglia gradire i miei devoti ossequi.....Prof. Vincenzo Allevi….

Ora, a costo di diventare noioso voglio finire questo discorso. Così il giorno di domenica 4 giugno scorso del mese passato, come al solito ero davanti alla televisione quando ho sentito che nella benedizione il papa ripeteva (dopo ben tre anni da quando l’ho sentito io la prima volta e con la notizia alla radio) la stessa parola sbagliata….(che non può essere usata neanche nel tardo latino medioevale oltre che nel periodo classico) …….Per il semplice fatto che sia le declinazioni dei nomi sia le coniugazioni dei verbi sono immutabili. La vicenda quindi dimostra che né il cardinale né altri gli hanno fatto notare la cosa, al pontefice. Ma noi conoscendo ormai questo errore significa che cadiamo tutti nel peccato di omissione a non dirgli la verità. Certamente io non me la sento di scrivergli, perché tocca prima ai preti che ai laici assolvere a questo compito. E non staremo a ripetere che lo Spirito santo è Persona di Dio insieme al Figlio, per cui non c’è niente di più importante nel pronunciarne il nome, sia in latino che in altra lingua. Quindi ci sarà qualche anima buona al riguardo non troppo incline alle omissioni che lo faccia presente al pontefice? Deo gratias....... Amen!

E ora per finire il discorso sugli emigranti diciamo che se in teoria è giusto quanto ci dice il papa, secondo il quale bisogna accogliere ed aiutare tutti quelli che sbarcano sulle nostre coste, dall'altro lato bisogna subito porsi la domanda: e se mezza Africa si sposta da noi a milioni di individui dove li metteremo? …... se già tanti bisognosi italiani e compaesani non ricevono alcun aiuto, né alloggi né vitto (anzi molti vengono sfrattati) ….. perché scarseggiano i mezzi. D'altronde quelli che arrivano bisogna rifornirli di cibo, vestiario, alloggio e sistemazione sanitaria. E le altre cristianissime nazioni di Francia, Germania, Spagna, Austria ed altri paesi europei, perché hanno chiuso le frontiere? Perché hanno capito proprio il pericolo dell’invasione inarrestabile. Riguardo alla quale il papa stesso all'inizio non ha potuto prevedere il flusso migratorio di centinaia e centinaia di migliaia di individui, Per cui nessuna umana accoglienza può portare così una nazione al proprio suicidio. Pertanto c'è un solo modo per risolvere il problema, qualunque sia il tipo di governo in carica. Occorre bloccare questi flussi nei luoghi di partenza. Oltre a rispedire negli stessi paesi d’origine molti irregolari inidentificabili, non provenienti da zone di guerra. Qualunque cosa ne pensi la Francia. Perché chissà quanti avanzi di galera vengono a trovare qui da noi assistenza e placido mantenimento, mentre tanti nostri terremotati restano ancora abbandonati dopo tante promesse. Per non parlare dei totalmente poveri, senza stipendio e senza pensione. Ai quali, a parte la carità, a livello politico nessuno pensa.

Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Agosto 2017.

 Se qualcuno vuole scrivermi: il mio indirizzi e-mail è:  vincenzo.allevi@gmail.com.  occorre ricordare pero’ che questa lettera n.26 (insieme alle altre ultime) la si trova  a breve in internet, col titolo Maria Giacobetti.

 

 

 

 

LETTERA N.25 - mesi di Giugno-Luglio 2017    

                                                                                                                                     

AGLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI

e per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO DI ASCOLI PICENO DON GIOVANNI D’ERCOLE

 

Oggetto: Cenni sui contenuti della presente lettera numero 25….. Reperimento della completa relazione medica del dottor Luigi Sansoni che operò la verifica delle stigmate sul corpo di madre Maria Giacobetti…... Insieme alla presenza di numerose lettere della gente indirizzate a Maria, richiedenti preghiere e grazie di ogni genere… Alcune incongruenze giustamente rilevate da papa Francesco e oggettivamente presenti negli eventi di Medjugorje……. Qualche sogno premonitore anche sull’allora felice e fortunata attesa del prestigioso nuovo vescovo Don Giovanni D’Ercole ……. Incomprensioni ed inesattezze riscontrate in una conversazione che avemmo, nel recente passato, col vescovo ora defunto Silvano Montevecchi, richiamate nella presente per senso di verità e di chiarezza, circa le procedure dello statuto per le cause dei santi.

 

Cari amici e fedeli di madre Maria,

                                                        prima di parlare delle nostre notizie sulla chiesetta e sulla nostra Santa (che per noi è il centro del mondo)…. dobbiamo oggi ricordare tutti che il mese di Giugno è stato il mese del Sacro Cuore di Gesù. Sembra che questa devozione, come ritualità ecclesiale, abbia avuto inizio con santa Giuliana di Cornillon (o Giuliana di Liegi), una monaca agostiniana vissuta nel tredicesimo secolo. Cinque anni dopo la sua morte, cioè nel 1263, avvenne il miracolo di Bolsena, quando un sacerdote spezzando l'ostia vide uscire del sangue dalla stessa particola, come segno in essa della presenza del Cristo.

Tra i meriti dei Gesuiti (se vogliamo riconoscerne alcuni, tra le giuste battaglie da essi condotte) c’è la lotta nel XVII secolo contro l'eresia del giansenismo. Secondo la quale eresia la salvezza non è per tutti …..e non per chi se la merita, mediante (secondo il giusto criterio cattolico….),  una vita di santità e morigeratezza ,..... Bensì, per semplificare il termine, verrebbe concessa dall'alto….(dice Giansenio).... a chi si e a chi no….secondo un criterio lontano dalla persona e dai suoi meriti, ma solo come discrezionalità di Dio. Con l'incredibile assurdità che il più santo tra i santi è semplicemente un corrotto irredimibile.

Queste erano le idee distorte di Giansenio, suo ideatore. Fortuna che questa bufera è passata. Ma chissà quanta gente è stata portata fuori strada da questa plateale scemenza, nell'arco di circa trecento anni.

Ora, noi cattolici, nell’onorare il Sacro Cuore di Gesù, facciamo riferimento a santa Giuliana e anche a santa Margherita Maria Alacoque. Come si vede c'è sempre qualche santo di mezzo, riguardo alle festività religiose e al cammino del cristianesimo.

Ci riflettano alcuni nostri sacerdoti non simpatizzanti verso i santi e gli stigmatizzati. E per l'età che oggi già mi pesa, nella mia vita, io ho parlato con diversi ecclesiastici, sempre per capire ed approfondire le cose.

Al momento, per me, la figura più prestigiosa come guida spirituale in primis c’è il nostro attuale vescovo Giovanni D’Ercole, per le sue doti di moralità, carità e cultura teologica. Basterebbe analizzare alcuni suoi pensieri ed omelie per comprendere quanto valga veramente quest’uomo, che abbiamo avuto la fortuna di avere tra noi…...

E non lontani da lui, per dote interiore, ci sono, per quel poco che io so, anche i cardinali Angelo Sodano,  ex  Segretario di Stato e Gianfranco Ravasi, insigne biblista ……) con i quali ho avuto modo di scambiare una piccola corrispondenza, pur se di natura semplicemente formale e di loro benevola cortesia. Da tali personaggi mi sono tuttavia sempre sentito spiritualmente arricchito.

Nel corso degli anni quindi mi sono costruita così una ricca casistica di opinioni e punti fermi, circa i problemi della fede e della umana esistenza.

Ma c'è anche un altro aspetto, come il rovescio di una medaglia. Ho rilevato anche il fatto  che alcuni preti sognano una Chiesa libera dai santi e dagli stigmatizzati; composta solo da fedeli ed ecclesiastici dei vari livelli. Un condominio……..anzi un “falansterio”...... a struttura unica, uniforme e senza sorprese. In cui tutto è già stato detto, senza nuove rivelazioni e senza l’inciampo di nuovi santi, veggenti e stigmatizzati, che vengono ogni tanto a turbare la tranquilla quotidianità del vivere clericale. Per questa via dovremmo mettere a tacere, o cancellare dall’esistente, le varie figure di Padre Pio, madre Maria, Natuzza Evolo, Cosimo Fragomeni, ecc...ecc…., per rimanere ai nostri tempi. A parte gli altri santi e i luoghi delle apparizioni, come Lourdes, Fatima, Medjugorje.

A cosa servirebbero d’altronde queste persone se è già stato detto tutto esaurientemente? È mai possibile…...secondo queste teste gloriose….. che Gesù dopo averci promesso la sua pace venga poi a turbarci in continuazione e in ogni latitudine, con queste figure così particolari, alcune delle quali con ferite sanguinanti per un'intera vita??

Per me devo dire che questi preti non hanno capito nulla del cristianesimo. Che se Gesù avesse cercato solo la tranquillità ….(che è cosa ben diversa dalla pace interiore dell'anima……) non avrebbe iniziato la sua esistenza con la fuga in Egitto, poi con lo scontro con le autorità rabbiniche del tempo e con la fine che poi ha affrontato.

Ma quello che mi indigna e addirittura mi crea un impulso di rabbia è sentire da parte di più di un prete (tra cui anche qualcuno di quelli che stimo) che madre Maria era una donna ……. ignorante e di scarsa cultura. Ma senza andare lontano con l’esempio di altri santi …...è mai possibile che questi preti non capiscano ciò che leggono continuamente nel Vangelo, sia pur costretti a farlo con la messa …...  e cioè che Gesù non scelse discepoli tra i membri del Sinedrio, o tra sapienti e colti scribi …. bensì tra pescatori ignoranti ed analfabeti. E la Madonna a Lourdes e a Fatima a chi sarebbe apparsa …..a dei filosofi?

Voglia perdonarci Sua Eccellenza Giovanni D’Ercole, se Egli giunto qui nel Piceno ha trovato in noi tanta miseria mentale, particolarmente purtroppo pure in alcuni preti.

Il guaio sarebbe che se il D’Ercole non avesse la forte personalità che ha, questi sarebbero capaci di influenzarlo fino a neutralizzarlo, in qualunque iniziativa. Ma grazie al Signore ciò non può avvenire. Perché resta intatto il suo impulso al bene, col sacrificio personale già mostrato di rinunciare anche al sonno e al riposo notturno pur di correre in soccorso dei nostri terremotati.

 

Ed era ora che arrivasse un evangelizzatore del suo livello, nello spirito di santità che aleggia durante ogni sua messa.

Pertanto i preti che vogliono la quiete e la tranquillità….in assenza di disturbi esistenziali……..(chiudendo così le porte al manifestarsi del Cristo……. a partire dall'ultimo Vangelo di Giovanni) …..se le vadano a cercare, la quiete e la tranquillità…….. con la “probabile” compagnia risiedente nell’ombra a loro congenita. Ma non si oppongano né ai santi né a nostro Signore, che molti di essi erroneamente credono di rappresentare.

E considerino anche che per tutti indistintamente, laici ed ecclesiastici…... con la nostra peccaminosità personale e di umana natura occorre conviverci, senza però diventarci piano a piano conniventi, come fosse una normale compagna di viaggio, fino al menefreghismo diventato poi connaturato come una costante di vita viziata. Conviverci si, coi nostri peccati,  ma col perenne turbamento di riconoscenza dato dal pensiero rivolto a Gesù, da cui ci si aspetta sempre il perdono.

E sopportino anche, questi preti scocciati ed impazienti, la Madonna in persona, con le sue centinaia di apparizioni nei secoli, quasi che Ella non possa mai trovare una vera quiete per noi miscredenti.

E come può trovare pace una madre se vede i suoi figli in pericolo? tra mille vie di perdizione? Qualcuno lo spieghi a costoro, ai vari livelli. Pregando anche la nostra Mamma celeste a chiarirci le idee su questi innumerevoli messaggi e su queste presunte apparizioni continue in terra di Bosnia.

Perché da un certo lato riguardo agli eventi di Medjugorje dobbiamo anche ammettere, insieme al nostro Papa Francesco, che si resta davvero un po' sconcertati davanti a questo diluvio di annunci perennemente riproposti e continuativamente riannunciati in precise scadenze…. che ci lasciano ormai perplessi circa l’autenticità di questo ben strano fenomeno. Come se noi fossimo sordi e incapaci di comprendere Il reiterato invito alla fede in Gesù, ripetuto e recitato indefinitamente come un vedico “mantra”.

Dovendo riconoscere anche il fatto che nessuno può dirci con certezza la realtà inoppugnabile di queste apparizioni. Ci resta solo l'esame accurato dei contenuti dei messaggi, che non possono indefinitamente autoreplicarsi. Quale limite inevitabile alla fine per ogni eventuale falso veggente.

E ritornando ai santi scarsamente accettati da un certo clero e invece osannati dal popolo e dalla gente sincera, perché ogni tanto c’è la comparsa di queste figure straordinarie?? Perché le stigmate si vedono e si toccano e non se le inventa il popolo …..che questi scettici in abito talare definiscono credulone.

Perché? Perché i santi sono modelli di sofferenza bruciante e inimitabile, come copie stampate di Gesù, per usare un termine proprio di papa Montini. Macigni pendenti davanti alle nostre coscienze peccatrici che non ci danno serenità ma turbamento continuo. C’è chi invece vorrebbe distendersi in sonni tranquilli, pur con qualche peccatuccio continuativamente presente nell'anima, in forza in qualche caso del fatto (tra altre cosette…) che Gesù non ha mai imposto a nessuno la totale castità, imposta poi (per qualcuno malauguratamente??) dalla Chiesa. E tale assetto morale non è cosa da poco. Anche se per queste vie alcuni scrittori rinnegati e blasfemi (come Dan Brown e il suo “Codice da Vinci”) …...hanno teorizzato spinti dal maligno che il nome di Maria non fosse quello della Madre di Gesù, bensì quello di  Maria di Magdala, la Maddalena, dipinta, nei loro dannati scritti….. come l’amante di nostro Signore. Ma è sufficiente un piccolo ragionamento per capire l'assurdità di una tale odiosa opinione. Mentre il Signore rompe l'unità familiare di Pietro e degli altri discepoli, per partire tutti (come ..pescatori di uomini ….) in nome di una superiore missione di predicazione ed evangelizzazione ……… a sua volta Lui avrebbe ….al contrario di quanto chiesto ai suoi discepoli…..messo su famiglia con la Maddalena??? Trascinandosi poi dietro in missione i bambini da accudire? Ma siamo diventati matti??? È una cosa che stride con sé stessa ed è inconciliabile con ogni passo dei Vangeli….. Insomma, secondo una prassi umana, si potrebbe dire ……. o tutti accasati, oppure sparsi per il mondo a predicare il Regno di Dio. Ognuno sa qual’è la risposta. E come ultima nota diciamo allora riguardo sia a Pietro che a Paolo …... che ci sarebbero andati a fare a Roma? Se non per la predicazione ed il sostegno dei fratelli fino alla morte.

Quando saremo chiamati a giudizio dopo il nostro trapasso, mi tremano le gambe al solo pensiero di trovarmi anche a chilometri di distanza da questi reprobi e indemoniati…..denigratori di Gesù…..come il Dan Brown e anche peggio come Laurence Gardner, con il suo “Bloodline of the Holy Graal”. Pubblicato in lingua italiana per i tipi della “Newton Compton Editori s.r.l.”. Anche col sottotitolo “La storia segreta dei discendenti del Graal”.... e sempre grande ispiratore di queste sconcezze. Chissà perché poi a tali infernali scrittori dà tanto fastidio l’esistenza dell’Opus Dei.

La punizione dei quali comunque io penso farà oscurare il cielo. Oso pensare che perfino Giansenio ed altri eretici saranno trattati con maggiore umanità di costoro.

 

E per porre un diverso esempio in merito alle letture …..io ricordo….(nel breve periodo che io rimasi in seminario, tanti anni orsono) …...che c'erano alcuni studenti seminaristi, i quali, anziché leggere i Vangeli e  i testi sacri che ci avevano prescritto…... leggevano  di  nascosto….. “Topolino”....... (o anche qualcosa di molto peggio…….).

Evidentemente quest’abitudine cretina è rimasta in piedi anche in seguito se ancora ci sono preti (sia detto ora in generale, senza specifici riferimenti…..) tanto ignoranti e superficiali.

Ma se allora si poteva invocare la scusante della giovane età adolescenziale, una volta diventati adulti e presi i voti sacerdotali le cretinate non sono più ammesse per chi poi deve dire messa.

 

Nelle sacre Scritture ci viene detto che Dio non abita nei templi e quindi nelle chiese. Ma è anche vero che ogni chiesa (o sinagoga) grande o piccola che sia è sempre costantemente posta sotto lo sguardo del Signore.

Pertanto ognuno comprende che ogni chiesa è per questo sacra perché dedicata e consacrata a Dio.

E allora com'è possibile che un prete……. (parlo ora di Don Armeno Antonini)..... abbia definito la chiesetta di Valle Orta……la chiesa dei pazzi…….Ma non capisce che una frase del genere è una vera bestemmia? Per di più uscita dalla bocca di un prete. Non capisce che se in quella chiesa, (come già dissi altre volte) ha celebrato il proprio vescovo (o qualunque altro sacerdote,) dà del pazzo anche a lui? E non capisce che nel momento dell'elevazione della messa, con la consacrazione c'è il momento della transustanziazione, a causa della quale dà del pazzo anche a Gesù presente in quell’ostia? Ma che cosa ha studiato in seminario questo prete? Ha letto anche lui “Topolino”, anziché le scritture? E dovrei essere io, un comune, sprovveduto ed inadatto laico, a dovergli ripassare il Messale e le varie Liturgie religiose? Ma perché non si vergogna e non chiude la bocca?!

Io piuttosto penso che quel vescovo che lo nominò sacerdote... meriterebbe un paio di ceffoni, per il danno che ha fatto al pensiero della tanta perdita di fede nella gente; venendo anche a sapere di qualche prete, il quale anziché trattare di moralità e di religiose doti se ne va in giro vantandosi di “griffe” e di abiti firmati. Roba da matti!  E se in questo mondo di immagini e di superficialità pubblicitaria abdicano perfino i preti,  noi, quale gente comune, dove andremo a finire?

Ma ora torniamo al nostro affetto per madre Maria. Ormai sanno tutti che io l'ho conosciuta di persona e molto spesso mi è venuta anche in sogno. Per questo ne parlo anche se comunque io sono sempre restio, anzi completamente contrario a raccontare quanto di più intimo c'è nei propri sogni. Ma voglio confidare agli amici un paio di cose solo perché sono attinenti alla mia fede e al mio credo religioso.

Comunque, anticamente si pensava che i sogni costituissero il profondo mistero della vita di una persona. Ne diede breve notizia anche Celso, il filosofo anticristiano, riguardo a viaggi onirici…...Ma ci sono tanti tipi di sogni. Alcuni non hanno nessun significato, perché frutto dell'attività cerebrale indistinta e indeterminata della mente che confonde spesso luoghi e persone. Ma esistono anche i sogni premonitori di eventi non ancora accaduti nell'umana esistenza. Ma è sempre difficile discernerne il significato vero, sempreché essi abbiano un significato.

Si pensi un attimo al più famoso sogno della storia…….quello del faraone, riguardo alle sette vacche grasse, eppoi alle magre…. che l’ebreo Giuseppe seppe interpretare. E non pare sia stato uno scherzo se viene citato nella Bibbia, come segno di eventi incombenti e di buona previdenza. L'episodio è molto interessante anche come nota storica. Che se l’esodo dall’Egitto (molto incerto a datarsi dagli studiosi) avviene davvero tra il 1300 e il 1250 a.C. circa, il faraone del sogno (il cui nome la Bibbia non cita) ….. potrebbe essere Seti I°, giacché pare che i faraoni tra la XVIII e XIX dinastia si susseguissero in quest’ordine: …..Ramses I°, Seti I°, Ramses II° (incoronato nel 1279 a.C. e che nel lungo periodo del suo regno scatenò la persecuzione contro gli ebrei……). Eppoi viene l’erede Merenptah.

Nei tempi recenti solo Sigmund Freud (che cita anche lui quel sogno del faraone……) ha dato una veste scientifica alla nostra attività onirica, appunto con…. L’ Interpretazione dei sogni. Analizzando i quali si può giungere alla guarigione di serie malattie mentali o a conoscere, come detto, l’accadimento di fatti futuri, o semplicemente il rapporto affettivo con i nostri defunti.

E ora io dico ciò che mi è successo riguardo a un paio di sogni….che mi hanno in un certo senso segnato mentalmente, ma sostenuto nella mia fisica debilitazione.

Per non farla troppo lunga premetto che mia nuora e mio figlio (regolarmente sposati e con una bambina di 3 anni ) ebbero notizia circa due anni fa che lei era rimasta incinta di nuovo e in più di essere in attesa di un parto gemellare, al compimento della gestazione.

Ma la nostra gioia in famiglia fu subito raggelata da un annuncio medico molto preoccupante. Era successo che proprio nei primi giorni del concepimento, a causa di uno stato influenzale, avevano ambedue contratto infezione da un terribile virus, molto aggressivo per la gravidanza, detto citomegalovirus, che in una certa percentuale causa nei nascituri infettati delle terribili menomazioni, come la sordità, il mutismo, la cecità. Particolare aggravante era la presenza del virus proprio all'inizio del concepimento. E dico subito che per l'educazione religiosa data ai miei figli nessuno neanche per un attimo ha mai pensato all'aborto, pur se  consigliato dagli stessi medici e che ci avrebbe sollevati subito dall’angoscia.

Le nostre notti cominciarono così ad essere completamente insonni. La povera ragazza di mia nuora (insieme al marito) ha pianto per tutti i nove mesi per quel pericolo incombente.

Io poi non ho più conosciuto una notte intera di sonno e di riposo, col pensiero anche io delle povere creature probabilmente menomate, da accudire poi per tutta la vita. Un virus con scarse possibilità di effettiva cura. Così ho cominciato a trascorrere intere settimane di notte in ginocchio e in preghiera. Ma la mia salute già compromessa con l’età ne ha subito risentito. Ho cominciato ad avvertire tremori alle mani e con le ginocchia che mi reggevano a fatica. Oltre all'impossibilità ormai a prendere un po’ di sonno. Un quadro per me davvero micidiale e devastante. E non parlo degli altri in famiglia.

Dopo tante settimane in questo stato pietoso mi viene in sogno Padre Pio …... tanto invocato insieme a madre Maria. Mi dà il gesto di benedizione. Sento subito un momentaneo sollievo nel ringraziarlo tanto, pur nel timore che il sogno fosse solo frutto della mia mente surriscaldata. Ma è stato come se in una grande arsura qualcuno ti avesse dato un goccio d'acqua. Ma l'angoscia purtroppo restava. E l'angoscia è qualcosa che ti prende come una morsa da cui non riesci a liberarti, qualunque cosa tu voglia escogitare. E se non fosse stata la fede a quest'ora avrei già chiuso la partita della mia vita, a causa di questo timore e tensione durati troppi mesi.

Passa ancora circa una settimana che mi viene in sogno madre Maria. La quale mi rivolge queste precise parole, insieme ad un incoraggiante sorriso: ……... Vincenzo, coraggio….. abbi fede….. i tuoi nipotini sono sani... Mi sveglio di soprassalto, cominciando a piangere a dirotto, per ore, senza potermi calmare. Ho risposto quasi a me stesso dicendo ….. Maria ti prego fa che queste tue parole siano vere e non frutto della mia fantasia. Aiutami, insieme a Padre Pio.

Nel tempo poi rimasto alla nascita rimango sempre in preghiera e fiduciosa speranza. Anche se con una semi paralisi alle gambe non riuscivo ormai neanche più a camminare…..

 

Giunti al parto i bambini (maschio e femmina) risultano in perfetta salute, ringraziando il Signore. Riceviamo anche un commento da parte dei medici specialisti. Risultava piuttosto raro che il virus presente sempre nel sangue materno sin dall’inizio non avesse mai attraversato la barriera placentare. Cosa che invece fa molto spesso in una triste casistica.

Comunque, io ho voluto solo raccontare un fatto. Il dato certo è che la mia fede mi ha salvato da un pericoloso ulteriore aggravamento del mio stato di salute. Questo è sicuro.

Ma c'è un altro sogno a cui voglio accennare. Perché riguarda la diatriba che erroneamente o no avevo messo in piedi contro gli ultimi due  vescovi, precedenti l'attuale …… a causa dapprima…..della persecuzione assurda e immotivata del Morgante contro madre Maria, giunto (è bene ricordarlo) a proibirle la comunione senza alcuna motivazione plausibile.

Eppoi della completa e totale indifferenza del Montevecchi.

Forse non avrei dovuto avere tanta presunzione….. ma per difendere madre Maria sarei stato disposto a giocarmi l'anima …...sebbene in sogno lei non mi abbia mai suggerito di farlo …. né di attaccare qualcuno. Non starò ora a ripetere tanti particolari, ma in tanti possiamo giurare che lei in vita sopportò sempre tutto in silenzio e preghiera.

 

Così, a parte la mia persona, volevo rispettare il criterio che dice…… verba volant at scripta manent.  Con il quale rimanesse vivo, con le mie lettere, il ricordo di tutto quello che è successo. E del perché madre Maria abbia dovuto sopportare ingiustamente tutte quelle angherie….. compreso un calcio nel petto, ad impulso sempre del Morgante……. Un incredibile gesto al quale molti non hanno mai voluto e non vogliono credere….. nonostante fosse presente Ottavio, il fratello di madre Maria.

È così per tutto ciò io mi ero già preparato a proseguire la guerra contro il nuovo vescovo, non provvisorio, ma titolare, pur non conoscendolo e non sapendo minimamente chi fosse, e cioè chi venisse nominato in tale carica. Anche in questo caso mi venne in sogno madre Maria.

A questo punto non voglio riferire i particolari del sogno stesso né alcune brevi parole di esso. Ma intendo dire solo il fatto. Perché non si creda che sia un sogno strumentale, o inventato apposta, per giustificare qualcosa circa il mio nuovo atteggiamento di stima e di considerazione verso l’allora atteso nuovo prelato. Insomma, come fosse questo mio breve racconto un atto di piaggeria e di arruffianamento. Considerato però che in quei giorni Giovanni D’Ercole non era ancora partito per Ascoli.

Perciò in sintesi ciò che dovevo comprendere da Maria era chiaro e lampante. Mentre per lei i precedenti due vescovi erano ….. da perdonare….. il nuovo in arrivo, D’Ercole, era subito da stimare ed amare. Quel sogno era troppo chiaro e determinato per potermici confondere. Pertanto mi adeguai subito e vedo che non ho sbagliato…...Al momento posso solo dire che Egli, così pieno di spiritualità com’è, si mostra ben disposto ad iniziare un procedimento di beatificazione di madre Maria. Ed ora conoscendolo personalmente, e anche con le notizie che ho avuto di lui…..mi sono convinto che figure di tale prestigio sono molto rare, ma arricchiscono la Chiesa, spandendo attorno a loro un’atmosfera di conversione e di fede.  

 

Ma c'è un'altra importante questione sulla quale non si può sorvolare perché occorre richiamarla alla memoria a chiusura di questa epistola. Si tratta di un incontro che avemmo a suo tempo col vescovo Montevecchi. Al quale rivolgemmo la parola stante una domanda di un nipote di madre Maria che domandava se non fosse il caso di fare qualcosa per la beatificazione della nostra Mistica, chiedendo nel contempo al prelato se avesse avuto modo di leggere la relazione medica sulla donna. La risposta fu negativa su tutti i fronti.  Ma la cosa peggiore che venne fuori fu una frase del Montevecchi che ci lasciò molto perplessi. Ci disse in sostanza che per affrontare la questione e per cominciare a leggere la relazione medica sarebbe occorsa una ingente spesa economica.  Insomma un mucchio di soldi per la questione.

Fummo punti sul vivo e ci venne spontaneo rispondere con una frase di cui poi ci pentimmo di aver usato. Perché la cosa non riguardava Montevecchi, bensì il suo predecessore. Dicemmo così: ……..Andiamo bene! La Curia vescovile regala ……...a persone amiche…….palazzi del valore di centinaia di milioni….. mentre non ha la possibilità di comprare un paio di candele per qualche funzione? Montevecchi abbozzò un mezzo sorriso e se ne andò. E fu l’ultima volta che lo vedemmo.

 

 

 Rimanemmo così molto meravigliati. Invece alcuni articoli dello Statuto per le Cause dei Santi ci dicevano che il vescovo non era sincero.

A tal fine riportammo alcuni di quegli articoli nella lettera numero 3, che ripetemmo poi anche nella lettera numero 13. Riproponendoli anche adesso, a testimonianza di verità, di quanto abbiamo raccontato e che non fummo noi a mentire.

Qualcuno ha voluto dirmi che forse io avrei offeso, a suo tempo, in questo caso, il  defunto vescovo. Questo non è affatto vero, come anche adesso ho dimostrato. E lo può testimoniare uno dei più assidui frequentatori della nostra chiesetta e anche nipote di madre Maria. Ed ecco riproposto ciò che rispondemmo per iscritto a Montevecchi.     

E la verità è luce. E secondo l’antica saggezza tramandataci, anche per il cristiano è sempre meglio accendere una piccola candela piuttosto che maledire l'oscurità.

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Art. 5 - § 1. La fama di santità è l'opinione diffusa tra i fedeli circa la purità e l'integrità di vita del servo di Dio …..

Art. 6 - La fama di segni è l'opinione diffusa tra i fedeli circa le grazie ed i favori ricevuti da Dio attraverso l'intercessione del servo di Dio….

Art. 7 - § 1. Prima di decidere l'inizio della causa, il vescovo diocesano o eparchiale dovrà verificare se, presso una parte significativa del popolo di Dio, il servo di Dio goda di un'autentica e diffusa fama di santità….

Art.10 § 2. Può costituirsi attore della causa anche una persona fisica, ossia chiunque faccia parte del popolo di Dio….

Art. 12  § 3. L'ufficio di postulatore può essere svolto da un sacerdote, da un membro di un Istituto di Vita Consacrata, di una Società di Vita Apostolica, o di un'Associazione clericale e/o laicale, da un laico o da una laica.

Art. 21 - § 1. Il Vescovo competente ad istruire l'Inchiesta diocesana o eparchiale sulle virtù eroiche o sul martirio è quello nel cui territorio il Servo di Dio è morto.....

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  Prof. Vincenzo Allevi, (già Ricercatore per le scienze morali e sociali dell’Università “La Sapienza” di Roma) ha compilato, stampato e distribuito in proprio, a sua cura tale scritto….in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Luglio 2017.

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  Se qualcuno vuole scrivermi: il mio indirizzi e-mail è:    vincenzo.allevi@gmail.com    

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LETTERA N. 23 – PER I CRITERI DEL SUO CONTENUTO LA PRESENTE LETTERA VIENE INSERITA IN ESCLUSIVA NEL SITO INTERNET ORA AGGIORNATO COL TITOLO  …….  MARIA GIACOBETTI …. Verranno poi finalmente inseriti alcuni altri scritti…..come le lettere n.21 e n. 22 riguardanti le stigmate della nostra amata santa, ed altro ancora.

 

OGGETTO: fede religiosa nei nostri santi e nelle apparizioni della Madonna, tra alcuni contrasti e contraddizioni all’interno della nostra Chiesa cattolica.

Non pochi leggeranno questo particolare appunto con scorrevolezza e scarsa attenzione. Ma chi per profonda fede rifletterà su quanto letto, fino all’ultima riga, (e se il caso rileggendolo ancora, dato il suo particolare contenuto, come si fa per le scritture devozionali ..…) sentirà nell’intimo del cuore una risposta d’ispirazione impensata a diversi quesiti del proprio credo, che forse non credeva di trovare. Se io però spiegassi qui il perché di queste parole, apparirei subito come un visionario un po’ esaltato, (non tuttavia come Bruno Cornacchiola, il personaggio più avanti citato….). Ma comunque sarei forse visto già degno di trattamento psicanalitico. Nello scritto stesso però alla fine c’è la risposta spirituale adeguata per ognuno dei lettori veramente degni, sia uomo che donna, ecclesiastico o laico.                                                       

E se qualcuno non ha ricevuto (per possibile assenza alla distribuzione) la presente lettera, se vuole se ne procuri una copia come indicato alla fine dello scritto. Gli altri, che non ne hanno interesse, ne facciano pure a meno, dato il cammino di fede e di destino già segnato dentro ognuno di noi. Perché ……chi è destinato alla luce non lo aspettano le tenebre….E questo con o senza l’amore e la protezione di Madre Maria, richiamando anche per un attimo, alla memoria, le lapidarie parole di Gesù ….”…che i morti seppelliscano i loro morti …”!  E …. chi ha orecchie da intendere intenda…!                                    

              

A TUTTI GLI AMICI DI MADRE MARIA GIACOBETTI

E, per conoscenza:

A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO DON GIOVANNI D’ERCOLE

 

Cari amici e fedeli di Madre Maria,                                 

                                                     mi consola il pensiero che tutti gli affezionati frequentatori della chiesetta di Valle Orta  apprezzano con affetto queste lettere e queste riflessioni in onore della nostra cara Maria Giacobetti, come molti mi hanno già testimoniato. Per la qualcosa io ringrazio tutti di cuore e proseguo nel ricordo e nella trattazione di argomenti religiosi, che Maria (so per conoscenza diretta) tanto amava. E il tema che vogliamo trattare oggi riguarda proprio le apparizioni della Madonna e quei luoghi diventati veri e propri santuari, o centri di culto e di preghiera, come è successo anche a noi che ci incontriamo a Valle Orta.

Ora si sta molto discutendo sugli eventi delle apparizioni e dei veggenti di Medjugorje. A fronte di una massa di fedeli che nel mondo ormai si contano a milioni, c’è il mistero di una fede straordinaria che si sta diffondendo enormemente da quel luogo slavo bosniaco.                     Ma è da comprendere, stante il fenomeno in atto, che è difficile darne un esauriente responso, dato che gli eventi non hanno avuto termine, e continuano tuttora. Per la qual cosa è comprensibile che la Chiesa non possa dare una risposta chiara e definitiva riguardo a ciò. Sembrerebbe anche che Papa Francesco sia molto indisposto e anche lacerato, nel non potere né riconoscere né respingere la veridicità di tali avvenimenti. E anche noi fedeli sentiamo il dovere, per sentimento religioso, di affrontare questo tema, dal momento che attorno a ciò aleggia l’attesa di una risposta che finora è solo silenzio.

Nessuno, sul problema riconoscimento, ne parla diffusamente, poiché ai vertici della Chiesa…..diciamolo apertamente ……. non sanno proprio, sotto certi aspetti, che pesci prendere, al riguardo di questo fenomeno tanto diverso dal passato. La tendenza comunque è quella di negare tutto … e passa via. Ci sono i papi e i cardinali, si potrebbe dire, con tutto l’apparato ecclesiastico; a cosa dovrebbero servire dunque questi messaggi? Ma il dato è che essi messaggi ci sono, con gli inviti continui alla fede e alla preghiera. E allora, come la mettiamo?

Papa Bergoglio infine pare abbia trovato una soluzione abbastanza sbrigativa. Ha detto semplicemente che i veggenti non sono altro che “delinquenti”. A chi si riferiva nello specifico? Qui non si può mica tanto scherzare! Per lui, appare chiaro che non c’è nulla di vero. A differenza invece di papa Wojtyla, benevolo simpatizzante verso quel luogo mariano.

Comunque, questa questione di Medjugorje…..sta tanto dividendo il mondo cattolico  e molti fedeli (oltre ai papi).  Cioè a dire, ci si chiede se in quel luogo la Vergine santa sia apparsa veramente a quei ragazzi, oggi tutti adulti. O invece, come pare abbia affermato il Papa attuale, è tutta un'impostura…. perpetuata nel tempo….

Però rimane anche difficile credere che tutto possa essere stato inventato da giovanetti adolescenti che si siano messi d'accordo per ingannare il mondo intero.  Appare perciò veramente difficile pensare  che sia nato così un imbroglio tanto grande, come si pensa in alto, nella Chiesa. Da parte nostra ci chiediamo come possiamo trovare la strada della verità?  E se la Madonna fosse apparsa davvero? Anche se si può capire che la Chiesa non possa pronunciarsi in modo definitivo, per il fatto che le apparizioni sono anni che seguitano a manifestarsi con straordinaria frequenza. E pare anche strano, perché finora non era mai successo che la Madonna potesse inviare innumerevoli messaggi, con argomenti ripetitivi di invito alla preghiera e alla fede,  in modo quasi ossessivo……

Diventa discutibile anche il fatto che a Roma possano aver timore di perdere la centralità propulsiva della fede cattolica. Cosa impensabile però.

 

Tuttavia un giornalista faceva quest’adeguata riflessione: ”….chi ci dice poi che realmente Gesù abbia visto con simpatia la boriosa e superba sedia gestatoria dei Papi?....... i grandi ventagli (flabelli), che venivano agitati da negretti verso il volto del pontefice, le banche vaticane (IOR e Santo Spirito…) con gli ingenti intrecci di denaro…. e la stessa Curia romana, piena di ombre affaristiche, che non sempre hanno a che fare con la religione..... Chi ci dice che Gesù sia rimasto soddisfatto di papi diventati poi assassini come Rodrigo Borgia?, ecc…ecc…..”

Nel caso poi ...per ipotesi…intervenisse Gesù di persona, (non come una semplice apparizione a qualche meritevole veggente, bensì come giudice finale.....)…ci sarebbe, secondo le scritture, la seconda venuta del Cristo, e cioè la fine del mondo e dei tempi. Diventa allora meno opinabile il manifestarsi della Mamma celeste, con l’incarico di guida materna, fonte di messaggi, di preghiere, esortazioni ed apparizioni.

Dall'altro lato, la disconoscenza di ogni messaggio mariano e un eventuale ufficiale rifiuto dell’autenticità di esso annullerebbe di fatto in quelle località ogni impulso religioso, ogni richiamo di fede... Ma è come dire che la Madonna sarebbe  delegittimata a manifestarsi a chiunque ella volesse, stante la centralità cristiana di Roma; e che la stessa volontà di Dio, che ci invia la Santa Vergine per guidarci, verrebbe annullata da un parere papale di negazione?

 

Tutto ciò con una Curia cardinalizia ….dove questo papa ha tranquillamente affermato si annidi pure una “lobby di invertiti”. Come quel “gay” dichiarato che è il Monsignor Krzysztof Charamsa,  presentatosi pubblicamente, in televisione, col suo amante, da quel luogo forse un po’ troppo spesso chiamato impropriamente …. “Santa Sede” …..E qualcuno ha pure scritto……ma……. sarebbe questa una parte della “santità” che dovremmo vedere a Roma?….. E poi, quel tizio, che sarebbe un prete senza una briciola di pudore, ha pure detto apertamente e con una certa strafottenza, di essere omosessuale e teologo….). Andiamo proprio bene…!, se sono queste le caratteristiche che troviamo nel nostro mondo religioso….

C’è però da chiedersi….ma con quelle ….“tendenze” dichiarate o nascoste….come è arrivato ad essere ordinato sacerdote? E’ un’ordinazione, quella sacerdotale …. fatta di rinunce liberamente scelte, e con al momento la consapevolezza che ti attende per amore di Gesù una vita di durissima lotta alle tentazioni incessanti; ……però, affrontate sempre da vero uomo (come si comprende in San Paolo)…… e non da “invertito” convinto e beato e con aggiunta addirittura la spudoratezza di volersi liberamente ….”regolarizzare” il suo “menage” familiare…

 

E l’apostolo delle genti sa bene che “sentire” in quel modo deviato non è colpa loro e non è peccato in sé, per questo parla di “astinenza”, che i sacerdoti di sani sentimenti d’amore e di affetti ce l’hanno come un sacro voto, mentre gli invertiti invece si darebbero a libero sfogo di istinti?

E queste devianze sarebbero da legittimare secondo queste lobby”? E poi, che fa un prete “gay”?, confessa gli altri, fa prediche, impartisce benedizioni ….. con quale metro di giudizio e morale autorità? E lui poi non si confessa mai? E chi lo assolverebbe se non un altro elemento di sua simile distorta tendenza, ritenendosi tra loro pure “autoassolti”, come Charamsa, per la propria  “infima natura” …..e vedendo gli altri (chiamiamoli “sani”….) come veri peccatori?

Qui qualcuno comincia piuttosto a domandarsi …. dove sta andando la Chiesa….?? Non certo per parere mio, bensì per quanto detto e scritto da San Paolo, su cui non si può tergiversare, tanto è chiaro e lampante. Perché si tratta di quella “Lettera ai romani”…. (riguardo cioè alla “contro natura” degli …. “invertiti” ….). Uno scritto che ogni vero cristiano dovrebbe conoscere bene….. figuriamoci poi i preti…!! …. I quali scritti…..(essendo la base stessa della nostra religione) o li accetti o li rifiuti. ……..”Tertium non datur” …

 

Ma se al giorno di oggi, quanto afferma l’apostolo diventa, per la Chiesa, …. monnezza e carta straccia, allora occorre cominciare a domandarsi che cosa resta dei precetti cristiani? Poiché il papa dapprima rivela l’esistenza…di queste “lobby”, e poi candidamente, riguardo agli omosessuali….. afferma….chi sono io per giudicare…? …..Quindi, tu non giudichi i “gay” (quando dovresti come pontefice uniformarti pienamente all’apostolo, anziché eludere totalmente quanto egli dice) e invece direttamente giudichi falsi i messaggi della Madonna e “delinquenti” quei veggenti?

E facciamo un altro breve esempio. Prendiamo alcuni di questi deviati che pagano i cosiddetti … uteri in affitto…. Cosa direbbe loro la Chiesa?....chi sono io per giudicarvi? Ma se fu data la scomunica ai comunisti per una semplice opinione politica, (pur con connotazioni religiose riguardo all’ateismo) … a costoro, che non hanno alcun confine morale, diamo invece un ”buffetto” sulla guancia?, come fossero …  capricciosi bimbi birichini?

Qui si che ci vorrebbe invece una bella scomunica, senza se e senza ma. E inoltre, a quelle creature nate da quegli uteri affittati, in un intreccio biologico di varie nature….che diremo?:…. Per voi non abbiamo nessuna opinione! E sul tipo della vostra “famiglia” non sappiamo proprio che dirvi ! …. E che guida morale troverebbero così? … mentre un giudizio severo e contrario, pubblicamente emesso, è stato invece già decretato per …..i veggenti.

E con questi criteri poi si può pensare di evangelizzare la gente? Ecco perché ogni giorno nelle nostre case tante persone vengono irretite da fanatici e subdoli predicatori di varie sette pseudo religiose, perdendo così la fede cattolica. Ma di questa cosa ai nostri preti in generale non gliene frega più di tanto. Anche perché, salvo qualche eccezione, più si sale nella gerarchia ecclesiastica romana e più si trova gente tranquilla e soddisfatta della propria …. autoreferenzialità….. Che è come dire: noi siamo qua! . E perché la gente corre invece altrove e cioè nei luoghi delle apparizioni?, (come Lourdes, Fatima, San Giovanni Rotondo, Valle Orta, ecc…ecc…?) …... La colpa sarebbe della Madonna …(sic!) col suo comportamento ramingo? Alcuni preti non lo sopportano, diventando contrariati ed indisponibili. I quali poi si mostrano indispettiti e con la scusa di essere contro la troppa credulità popolare si schierano così contro i mistici, messaggeri di Gesù. Poi quando la Chiesa ne beatifica qualcuno, allora sono costretti obtorto collo a tacere. Come accadde a quel visitatore apostolico che fu Monsignor Maccari, (altrove citato) grande persecutore e nemico di Padre Pio … e al vescovo Morgante, grande persecutore e nemico di Madre Maria, e neppure mai pentitosi.

Si capisce anche lo sforzo di chi oggi, al vertice della Chiesa, vorrebbe salvare capra e cavoli. Cosa vana anche per un papa come Bergoglio, intenzionato a traghettare tutti, di quasi tutte le nature e tendenze:….. gay, transessuali, divorziati, risposati, coppie di fatto, ecc…Ma dovrebbe così eliminare diversi precetti morali e religiosi…..pur salvando, tra tante situazioni, alcuni normali rapporti tra uomo e donna…..

Siamo qui però al difetto congenito proprio dei gesuiti in generale, (da cui proviene papa   Bergoglio) riguardo ad un’errata interpretazione della loro regola di obbedienza cieca e totale….perinde ac cadaver, che tra l’altro pare non sia più così. Ma Sant'Ignazio di Loyola ha voluto si una “Compagnia” di obbedienza totale, ma non che si andasse, per l’obbedienza stessa, contro i precetti cristiani generali. Come quando in passato predicavano la grande menzogna che i re delle varie monarchie ricevevano il potere direttamente da Dio….La rivoluzione francese poi spazzò via queste credenze.

E più tardi essi, nel 1890, diffusero in tutte le parrocchie un opuscolo dal titolo:….Questione giudaica in Europa…ove affermavano che gli ebrei meritano ogni castigo divino, con le precise parole…..”...gli ebrei sono nemici giurati del benessere delle nazioni in cui si trovano…”.  Provate un po’ a pensare chi mise poi in un’orrenda pratica punitiva una simile convinzione?: il nazismo ed il fascismo.

Questa è una parte della “moralità” dei gesuiti. Sant’Ignazio si rivolta nella tomba. Anche se la “Compagnia” ha pure dei grandissimi meriti (e vittime) nel campo della evangelizzazione dei popoli, (pur convertiti a volte con dura brutalità) ….

Si ricordi tuttavia anche il fatto che il papa Clemente XIV, ebbe tanto timore dei gesuiti, che alla fine li soppresse come “Compagnia..” il 21 Luglio 1773. Furono ripristinati poi nel 1814.

E ancora un altro esempio.  Se un papa, per assurdo, mi comandasse di andare contro alcuni princìpi apostolici ed evangelici? Cosa dovrei fare io se fossi gesuita?: Obbedire?

 

Ma a parte i gesuiti e tornando al permissivismo di oggi …. Se poi fosse tutto perdonabile e assolvibile, lo avrebbe fatto già San Paolo … Si può perdonare il peccatore per il peccato commesso, ma non la tendenza in sé verso il peccato, dove non ci può essere né condivisione né redenzione. Insomma, per capirci, si può anche perdonare un atto esecrabile e ripugnante di pedofilia, ma non si può perdonare o ammettere la pedofilia in sé, e le altre deviazioni sessuali….

Altrimenti si sgretola tutto nella Chiesa. Perché Gesù perdona l’adultera e la prostituta, ma non per questo ammette l’adulterio o la prostituzione………..”Va! …e non peccare più….”!

 

Ma se poi è già tutto scritto e giudicato, con la predicazione di Gesù e degli apostoli da lui istruiti……adesso che succede? Non è più valida oggi quella predicazione? E non è successo niente sulla via di Damasco?..... affinché le genti ricevessero la parola di salvezza?

Delle tredici lettere dell’apostolo Paolo… (colonne del cristianesimo….)  vogliamo ricordarne qualcuna in particolare: ….. ai Galati, ai Corinzi, ai Filippesi, ai Romani, ai Tessalonicesi, agli Efesini,… ecc…..ecc…. Ma tra queste lettere…di una sola non viene mai data lettura in nessuna chiesa. Fateci un po’ caso! E’ proprio la ….”Lettera ai romani”….. di quando Roma, prima del cristianesimo, era un vero bordello e piena di lupanari di ogni specie….

Questa lettera “ai romani” viene tenuta perennemente nascosta perché susciterebbe imbarazzo, trattando proprio dell’omosessualità, dati i tempi permissivi che oggi viviamo sulla questione. Ma qui San Paolo non scherza proprio, per fortuna. Se ne può nascondere quanto si vuole del suo contenuto. La cui validità non viene certamente meno perché tenuta in ombra!

E oggi noi come potremmo cominciare a delegittimare gli apostoli?, perché qualcuno dice….. quelli erano altri tempi, severi e non permissivi, a differenza di oggi, dove si sposano ormai per legge “deviati, invertiti e transessuali” di ogni genere ….. Perciò chiediamoci piuttosto…..Ma il Vangelo accetterebbe e giustificherebbe tale odierno permissivismo?….. Io direi di no!, come direbbe qualunque vero cristiano. Oppure, al contrario, occorrerebbe quindi cominciare a chiedersi….chi bisogna buttare prima? San Pietro o San Paolo…?

 

Ma a Roma oggi è come se si affermasse, pur se indirettamente, una delegittimazione della Curia cardinalizia e della sede papale a rappresentare il centro religioso mondiale del cattolicesimo. A favore bensì dei luoghi eventuali di apparizione della Santa Vergine?

Ma neanche questo può essere, perché sarebbe come far risorgere una nuova Avignone (ove in passato si trasferì la sede papale……e che Santa Caterina da Siena tanto contribuì poi a riportare, detta sede, a Roma)….. E sarebbe un’assurdità che dopo 2000 anni Roma (ove furono martirizzati ambedue gli apostoli ….e perciò finalmente rigenerata e redenta) perdesse così l’immagine identificativa del cristianesimo.

Io vedrei impossibile questa perdita della centralità romana. Ma se la cosa per assurdo fosse, avrebbe eventualmente una motivazione in più papa Bergoglio, nel non riconoscere queste tante apparizioni nella terra di Bosnia, dove comunque sia …… la popolazione di stirpe croata è di fede cattolica.  E’ per questo timore (di declassare Roma?.....) che forse la Curia ed i papi pro tempore mostrano la tendenza di non accettare in sostanza apparizioni di nessun tipo?,..... (salvando forse Lourdes…), giacché esse acquisterebbero poi indirettamente un sigillo di autenticità di un volere soprannaturale, a cui ogni credente, dal papa all’ultimo pellegrino, sarebbe obbligato a sottomettersi??

 

Ma ciò non è possibile, perché in ogni apparizione la Madonna ha sempre sostenuto l’identità esistenziale della Chiesa, dei sacerdoti pastori ...(che non significa tutti i preti indistintamente…) e la venerabilità dei Papi, invitando sempre tutti a pregare per loro……

 

Altrimenti sarebbe come se si affermasse il principio:…….. ci siamo qua noi !!.... I Vangeli sono stati già scritti, e  che contengono ogni cosa che si doveva  conoscere. La volontà di Dio è stata quindi già manifestata attraverso l'insegnamento di Gesù, espresso appunto nei Vangeli…… Perciò….. siccome nei nostri tempi moderni stiamo già annacquando il cristianesimo …. non abbiamo bisogno di nessun ulteriore messaggio, e di conseguenza ….. neanche di chi ce li invia. Cioè nessun bisogno della Madonna?

Ma per questa direzione, ogni persona, ogni veggente, al quale apparisse veramente la Mamma celeste, verrebbe visto davvero come un delinquente.  

E così siamo a un passo dalla cancellazione di tutte le storie dei santi. Non si crede più a niente riguardo alle apparizioni della Santa Vergine. Diventerebbe ciarlatano qualunque santo o stigmatizzato che la vedesse davvero e ci parlasse (così come ci parlava anche Madre Maria)…. Verrebbe perseguitato da subito, all’istante, e poi relegato, proprio dagli stessi ecclesiastici, a un limbo di sciocca credulità. Oltre a diventare “delinquente”.

Ecco chiaramente per quale motivo molti preti che amministrano la religione, ne diventano lentamente … loro malgrado …. fieri nemici. Come dico anche più avanti……

 

Ma allora, chiediamo un po’ a questi “negazionisti” delle apparizioni: ma poi, le ferite di Gesù, sul corpo di alcuni di questi mistici … (accertate, verificate, studiate, analizzate), a partire da Francesco d’Assisi…… chi ce le avrebbe messe e perché?

E così il cerchio non si chiude, ma resta aperto e senza le risposte dei miscredenti, laici e preti che siano…..E la cosa più difficile al mondo poi è quella di voler evangelizzare un prete testardamente in errore. Neanche se gli apparisse a lui la Madonna sarebbe capace di ravvedersi. E’ quasi impossibile, per il  fatto che è convinto di possedere la verità, perché dice messa. E non capisce (neanche quando predica) che lì si trova non in una cattedra, ma in un altare, dove il protagonista è sempre Gesù e non certo lui.

 

E tornando a bomba…come si dice…..due sante come Caterina da Siena e Teresa d’Avila (per fare un altro esempio….) dove le buttiamo?, (volendo qui tralasciare tutti gli altri….). E a che cosa anche queste due sarebbero servite?, se è già stato tutto definito, scritto e rivelato due mila anni fa?

Ma secondo alcuni teologi del cattolicesimo (che si sono già espressi in merito…..) eccolo qui forse l’enorme errore di papa Bergoglio, … che non si vorrebbe condividere, E’ stato detto tutto, e va bene, ma i santi stigmatizzati ed i messaggi mariani ci vogliono, eccome!, proprio perché la vita di ogni giorno ha bisogno di preghiera ed assistenza spirituale continua, per non perdersi… come si ha spesso notizia si stanno perdendo …. diversi ecclesiastici, per miscredenza, vita losca, libidine lussuriosa, pedofilia, megalomania e corruzione varia ….

Comunque, in un sito di conversazione religiosa proprio sugli eventi di Medjugorje, abbiamo letto queste parole:

La cosa  sicura e che è facilmente riscontrabile, è che i nostri confessionali nonostante l’anno della Misericordia siano vuoti, ed invece a Medjugorje le file davanti ai confessionali sono sempre più lunghe; non a caso è chiamato il confessionale del Mondo. Ricordiamoci che l’albero si riconosce sempre  dai frutti; questo è il metro evangelico per misurare la veridicità degli avvenimenti, e i frutti spirituali di Medjugorje sono innegabili.

E inoltre, Vicka Ivankovic, la più grande dei veggenti, tramite don Michele Barone, uno dei sacerdoti più presenti in quel luogo mariano e molto vicino alla veggente stessa, ha riferito tali sue parole; “Io sono in piena obbedienza alla Chiesa e la Madonna mi ha detto di non preoccuparmi”.

Perciò, se quei veggenti siano dei poco di buono ingannatori, (a Medjugorje o altrove….), è ancora tutto da dimostrare.

E rimanendo in Bosnia-Erzegovina, risulta anche che a Mostar (l’Arcivescovado sotto la cui giurisdizione religiosa ricade la località di Medjugorje…... ) un arcivescovo pare abbia tanto pregato la Santa Vergine di dare un convincente segno qualsiasi all’interno di quella Curia. Ebbene, dopo tanta attesa non è apparso niente. Ne hanno allora per primi dedotto che quelle visioni a Medjugorje sono tutte una “bufala”. Ne hanno convinto anche la “Santa Sede” romana. E’ stato però come se a Mostar avessero detto: ……… chi meglio di noi è degno di vedere la Madonna? Se non è apparsa a noi che siamo i migliori, e superiori gerarchici, il resto è tutto fumo….

E allora – ci si potrebbe chiedere - non sarebbe meglio che la Vergine apparisse direttamente ai papi di turno? Ma ciò non avviene. E perché? E chi potrebbe rispondere? …. Comunque, che bella umiltà si ritrova in quell’atteggiamento!? ….Mi meraviglia anche che la Santa Vergine non abbia capito il valore dei preti di quella Curia slava. Nella quale si sono poi così talmente imbestialiti  (non oso dire contro la Madonna)... …..bensì contro i frati vicini a quei  veggenti... che se fossimo ancora ai …..“bei tempi” della Santa Inquisizione ……. sarebbero tutti finiti sul rogo, bruciati vivi, come toccò morire al frate domenicano Girolamo Savonarola, fatto impiccare e poi bruciare per ordine del papa Rodrigo Borgia (Alessandro VI), padre di Lucrezia Borgia e del “Valentino”.….(Ma che  bella famiglia quei Borgia…sic!!).

Quel  povero frate si era macchiato di una colpa gravissima: predicava un po’ troppo contro la corruzione dei costumi. Forse quel papa una qualche visione la ebbe, ma di natura infernale però! Ciò dimostra anche che se in ogni conclave ci fosse realmente l’assistenza dello Spirito Santo, un papa così vero “delinquente” non sarebbe mai stato eletto.

 

E si è verificato così un fatto abbastanza strano. I peggiori nemici dei veggenti di Medjugorje non sono state in quel tempo le autorità atee del comunismo dei titini al potere, bensì la Chiesa ufficiale jugoslava……...Vacci un po’ a capire perché! Non era meglio studiare prima la natura di questi messaggi? I quali, invitano sempre alla preghiera e alla fede in Gesù. E se, come si è ipotizzato, quei messaggi e quelle apparizioni potrebbero venire dal Maligno, cosa significherebbe?.... che il Demonio si è convertito, rimettendosi al servizio del Signore, nostro Dio?

Comincio ad aver paura che qui c’è il pericolo di diventare matti!

E noi che facciamo? Ci dichiariamo contrari a questi inviti alla preghiera per evitare di apparire anche noi dei “delinquenti”?

Però, pensando a Valle Orta e al nostro Appignano del Tronto, la Madonna ha commesso un errore. Cioè, anziché a Madre Maria Giacobetti avrebbe dovuto apparire al prete Don Armeno Antonini, almeno per fargli capire che è un deficiente.....nel senso proprio latino "deficere".

Molti tipi alla “Don Abbondio” (…sacerdoti per modo di dire….) potrebbero quindi anche essere pronti ad affermare che la Madonna dovrebbe apparire nelle varie sedi e canoniche dei preti, anziché andare in giro come una vagabonda. Perché nella realtà la Santa Vergine è apparsa nei posti più disparati, alle persone più diverse e insignificanti, ma generalmente piene di innocenza, come i bambini,  o persone menomate e sofferenti, come storpi, malati e anche miscredenti atei …… come accadde a Roma, alle “tre fontane”…..con Bruno Cornacchiola……a cui la Vergine rivolse dapprima parole di aspro rimprovero, per il suo odio alla religione ……eppoi gli disse…..: "Quando narrerai agli altri quello che hai veduto, non ti presteranno fede alcuna, ma tu non lasciarti deprimere né deviare (...). La scienza rinnegherà Dio e ne declinerà gli inviti".

Ma prima di questo evento vorrei sottolineare un fatto. La realtà e la verità ci dicono che una sola volta nella storia del cristianesimo, in due mila anni, la Madonna è apparsa a un sacerdote consacrato: che è stato Padre Pio da Pietrelcina.

E che vorrebbe significare questo? Che tante altre brave persone tra ecclesiastici e laici non siano degne di stima e considerazione? Non è questo il punto. In sostanza c’è che la Madonna appare a chi vuole lei. I preti facciano i preti con umiltà e senza boria.

Anche se molti di essi credono superficialmente che per il trionfo del cristianesimo, in questi tempi di ferro e di fuoco, basta qualche rito religioso,  tra un matrimonio, una cresima e qualche funerale. Ci vuole ben altro …

Nel resto noi tutti cerchiamo di non limitare, ma di ricercare la Provvidenza di Dio.

Ma chi avrebbe il coraggio di voler insegnare alla Madonna ciò che dovrebbe fare e dire?  tra la sacra volontà di Dio e quella di pretenziose e arroganti persone come noi?

Chi ci potrebbe spiegare la necessità delle stigmate terribili e sanguinanti di Teresa Neumann?, che inzuppava le lenzuola di sangue in continuazione….(conosciuta anche da Pio XII, quando era nunzio apostolico a Berlino…). O la necessità delle ferite anche sul corpo di Maria Giacobetti?, che abbiamo di quest'ultima voluto ricordare nelle due ultime nostre precedenti lettere.

Di Bruno Cornacchiola potrei dare una testimonianza diretta giacché ho conosciuto a Sulmona i suoi parenti più stretti  che ebbero a raccontarmi l’intera vicenda di quest'uomo. Il quale era diventato talmente fanaticamente ateo da convincersi (per influenza di un protestante tedesco, durante la guerra civile spagnola…nel 1936)….che il Papa fosse la persona più traviata, illusoria e pericolosa del mondo, tanto che gli era venuto in mente di assassinarlo durante una qualche pubblica manifestazione.  Ciò non era un'esagerata fantasticheria, perché questo Bruno  ripeteva in continuazione, al suo ritorno dalla guerra di Spagna, che si voleva sacrificare per il bene degli altri, ammazzando il grande illusionista che secondo lui era il Pontefice. Chissà però se non gli fosse apparsa la Madonna avrebbe veramente portato a compimento questo proposito tremendo.

I suoi compagni comunisti, che gli avevano montato a tal punto la testa, dopo questa apparizione, lo deridevano sarcasticamente dicendo: si è ammattito Bruno.  Pensate!, che ha pure visto la Madonna!

E la Madonna, nel 1937, ben 10 anni prima dell’apparizione a questo Cornacchiola, aveva informato, con un messaggio, la serva di Dio Luigina Sinapi appunto di una sua futura ulteriore apparizione alle Tre Fontane. (Quindi i messaggi e le apparizioni a volte ci sono e sono pure indispensabili. E come si può negare la realtà di questi fatti?). Ed ecco le precise parole di tale avvenimento (che riportiamo fedelmente per i nostri amici di Valle Orta)….

La donna (cioè Luigina Sinapi) entrò all’interno della caverna e vi scorse la Vergine piangente con gli occhi bassi; stupita si guardò intorno e, in un angolo, trovò i resti di un feto, quasi certamente una creaturina, gettata o viva o abortita in quel luogo oscuro, lontano da occhi indiscreti. Luigina, dopo aver dato sepoltura a quei poveri resti, sentì la Vergine che le disse:

Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre (...). E anche…..Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo Papa”. Cioè a dire, Eugenio Pacelli, che poi diventerà papa col nome di Pio XII, il 2 Marzo 1939. Quindi, esattamente 2 anni prima (1937) come poteva sapere quella semplice donnetta di Luigina Sinapi che fra 2 anni quel cardinale sarebbe diventato papa? Se non ci fosse stato quel messaggio della Madonna? Che includeva l’annuncio di voler convertire, fra 10 anni avvenire, quell’esaltato di Cornacchiola. Come poi puntualmente accadde.

 

La storia di questo tipo è un po’ lunga e chi vuole può informarsi. Qui è sufficiente ricordare che dopo quell’apparizione a lui e ai suoi bambini, da lupo che era diventò un agnellino.

 

Davanti a questi fatti reali, incontestabili  ed innegabili, dove si citano eventi del futuro con impressionante precisione, come si può dire che la Madonna non debba mandare messaggi? O non apparire, quando, a chi e come vuole ….. E se è vero, come è vero, quanto dice questo Papa Bergoglio, che nei Vangeli è scritto tutto in modo esaustivo e definitivo, perché pensa poi che non occorre più aggiungere altro?, come se la storia si fosse fermata ……. E                        perché allora la Madonna appare a tutte queste persone, semplici contadinelli e santi stigmatizzati? Come avvenne (lo vogliamo ripetere all’infinito ..…) a Lourdes, a Fatima, a Guadalupe, a La Salette, a Pietrelcina, a Valle Orta di Appignano. A persone come Caterina Emmerick, Veronica Giuliani, l'indio Juan Diego, Maximin Giraud e Mélanie Calvat, Bernadette, Gemma Galgani, Teresa Neumann, Padre Pio,  Maria Giacobetti….. Solo per citarne alcuni, riguardo alle oltre 350 apparizioni, a partire dalla crocifissione ….. E con quale certezza si affermerebbe …. a Medjugorje proprio no! Non si è vista per niente, nemmeno a pensarlo! E non se ne parli neanche!

E se anche la pazzia, per ipotesi…..ci portasse a negare l'esistenza di tutti i santi, a partire dagli apostoli Pietro e Paolo di Tarso, ciò potrebbe significare alla fine la negazione stessa di Gesù e di tutto il cristianesimo. L'attenzione e le verifiche ci vogliono, ma stiamo quindi bene attenti a negare le apparizioni della Madonna, tanto più vere quanto più queste apparizioni si manifestano a persone semplici e di poco conto.  Ma puliti e tersi nell'anima, come dicevamo sono per primi i bambini………La cosa forse indispensabile acché  la Vergine appaia a questi umili.

E non è forse per tener desta la fede nei cuori che questo avviene? Dovrebbe bastare l'apparato ecclesiastico?  Ma se questo non basta? Che dovrebbe fare la Madonna? Starsene a dormire, mentre il mondo è dominato dal male, dalle stragi, dalle persecuzioni anticristiane e da antagonisti miti religiosi assassini?! Per questo dobbiamo credere ai santi, agli stigmatizzati e ai miracoli!!

Ed io, pur nella mia pochezza, dovrei negare i miracoli avvenuti nella mia famiglia?, per intercessione di Padre Pio e Madre Maria? A me personalmente, (prima e durante il periodo militare, durato sei anni…..), alle mie sorelle, ai miei genitori, (col miracolo più eclatante a mio padre, guarito istantaneamente da un tumore linfatico al collo…..); coi fatti di aiuti, grazie e conversioni agli zii, zie ed altri parenti.

E riguardo proprio a mio padre e alla sua improvvisa guarigione, lo scrittore Antonio Socci, nel suo libro intitolato “Il segreto di Padre Pio”, nell'edizione Rizzoli del 2007, alla pagina 140, ha voluto riportare questo aneddoto tra le altre straordinarie vicende miracolose ivi riferite. Frutto (tale aneddoto) di una mia precedente bozza di testimonianza (tra le altre di tanti devoti) del 1988, per l’allora beatificazione del nostro Santo….Ho voluto riferire ciò perché anche io ho raccolto tanti fatti analoghi in un libro di prossima pubblicazione, dal titolo …. “Alcuni miracoli di Padre Pio rimasti finora sconosciuti”. Con la differenza però che io mi sono attenuto unicamente a fatti miracolistici avvenuti nelle nostre famiglie (mie, dei miei pareti, amici e conoscenti), esclusivamente delle nostre aree abitative. Di quando cioè, sul finire della guerra, dal mio paese di Castel di Lama era un via vai di gente verso San Giovanni Rotondo, soprattutto per conoscere o domandare sul destino di tanti militari dispersi che non tornavano e di cui non si sapeva nulla, se erano ancora vivi oppure già morti. E Padre Pio, pur riluttante, non se la sentiva di deludere quelle persone. Spesso di mamme e mogli piangenti, che avevano affrontato quel faticoso viaggio, con la speranza di ricevere una qualche risposta. Senza la quale il viaggio sarebbe stato un sacrificio inutile. Dato quel periodo ad esempio quando col treno arrivando a San Severo (prima di prendere la corriera per San Giovanni) trovammo molte macerie (come anche a Foggia) dai bombardamenti di poco tempo prima. Ricordo la cosa come una vaga e sfocata visione lontana.

Tutti quindi cercavano risposte, ben sapendo la gente che quel frate aveva avuto dal Signore, insieme alle stigmate, il dono della conoscenza. Per questo egli dava quasi sempre una risposta, che quando c’era era precisa. Come  accadde in quel 1947 a mia zia Antonina, riguardo a suo marito bersagliere disperso in Russia. Padre Pio le disse precisamente: …..”Questo figliolo è già in paradiso. Coraggio, non piangere, perché lui soffre a vederti ridotta così…”. Sembrava un paradosso che il marito defunto, dal paradiso potesse soffrire. Ma la risposta fu questa. Due altri genitori (aggregati a noi) ebbero lo stesso responso: il loro figlio carabiniere era morto in guerra.

Io, che ero con la comitiva all’età di otto anni, ricordo che (nella pensioncina in cui alloggiammo) zia Antonina urlò piangendo, per una notte intera, con grave disagio per tutti, dato il sonno perduto. E in occasione poi di quel viaggio, il giorno seguente io presi dalle mani del Santo la mia prima comunione.

Mia mamma, poco tempo dopo, vide alcune volte piangere Madre Maria, nel dover dare anche lei delle tristi risposte alla gente. E per motivi anche più orrendi, quando una volta non volle ricevere una madre che sembrava una pazza invasata; la quale aveva strozzato il suo bambino appena partorito.

E oggi bisogna vedere che ci sono elementi odiosi e miscredenti, pure con l’abito da prete, che ancora dileggiano e disprezzano gli stigmatizzati….

Cari amici di Valle Orta, volete conoscere un modesto parere di un uomo ormai prossimo agli ottant’anni? Ma che ha già acquisito una certa esperienza, se non altro per l’età, (a parte il mio impegno culturale)….. fin da quando Madre Maria mi salvò nella scuola (preannunciando a mia mamma alcuni fatti poi puntualmente verificatisi) …. E in alternativa per me al mestiere di calzolaio…. non esclusa la spinta di Padre Pio (incontrato anche in seguito) a proseguire gli studi…… Ecco perché, per il mio amore verso Madre Maria, darei veramente la vita per il buon ricordo di lei, se fosse necessario. E con la mia eterna riconoscenza per la strada imboccata e per i tanti consigli ed esortazioni da lei sempre ricevuti….

Allora, il mio parere dal lato della religiosità e da tante cose che ho visto è comunque questo!! In prima fila, a togliere la fede nei cuori delle persone ci sono alcuni preti e vari prelati, che operano al contrario, perché purtroppo hanno lentamente perduto per strada la loro vocazione; e non credono più quasi a nulla, dopo un giovanile entusiasmo, svanito poi nel tempo; diventando così dei “mestieranti”, nell’amministrazione dei sacramenti. Non avendo infine l’animo di gettare la tonaca alle ortiche, perché ciò darebbe loro il marchio infamante di “spretati”.

Ecco spesso dove si può trovare la più totale indifferenza verso gli stessi documenti e relazioni mediche esistenti. O dove possono nascere anche le più dure persecuzioni contro queste persone segnate da Gesù. Quasi fosse, ripudiando gli stigmatizzati, un’aspra reazione al proprio intimo fallimento sacerdotale. E anche quando il soggetto ecclesiastico mostra la piena noncuranza verso questi mistici, come se essi neanche esistessero. Ma quella noncuranza equivale eticamente alla stesura di un velo sulla propria miseria interiore. Quasiché quelle ferite del Cristo non lo riguardassero affatto, nel mondo religioso in cui vive. E’ un’amara verità questa che la gente vede e che è impossibile negare. Basterebbe guardarsi un poco attorno, e non tanto lontano da noi, per rendersene conto.

 

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P.S.

Ringrazio sentitamente quelli che mi hanno telefonato perché affrontassi questo tema delle “apparizioni  mariane”,  come se io dovessi comporre…. un trattato di “teologia cristiana”. In ossequio a ciò non ho voluto, scrivendo,  prendere posizioni troppo personali e inopportune, ma senza tuttavia sfuggire alle angosciose domande drammaticamente poste da queste apparizioni.

Per me è stata una semplice riflessione sui cari temi religiosi, ma con un perenne pensiero d’ispirazione a Madre Maria.

A dispetto di chi la credeva poco colta, io posso giurare invece (avendoci parlato molte volte …..) che ella sapeva tantissime cose, che teneva intimamente in cuore. Alcune sue risoluzioni di problemi si direbbe che a volte erano proprio impensabili. E’ che amava rimanere semplice semplice, per l’affetto dei luoghi e dell’ambiente in cui era nata e vissuta. Ma i suoi consigli, come ripetevano sempre anche i miei genitori, erano perfettamente infallibili nei risultati. Merito del fatto che la Madonna le parlava. Quale segno potremmo avere più diretto e convincente delle sue stigmate?, analizzate e certificate! Che anche adesso abbiamo richiamato alla mente. Gli scettici e i non credenti lasciamoli pure nel pantano della loro nullità, preti o laici che siano.

E se non l’avessimo conosciuta bene nella mia famiglia, come potrei impegnarmi tanto per lei e per il suo ricordo, con queste lettere, anche se modeste? Per questo, tra le tante persone che vengono a Valle Orta, ce ne sono molte che hanno il cuore sincero. E se amano davvero Madre Maria (come l’amano sinceramente i suoi parenti e nipoti) sanno anche apprezzare questo mio piccolo sforzo epistolare. Che io spero sia sempre chiaro e comprensibile.

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Se a qualche amico interessa avere una copia anche delle precedenti lettere, ciò è completamente gratis. Non costa nulla. i telefono  340-8673792.  e-mail     vincenzo.allevi@gmail.com

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Compilato, stampato e distribuito in proprio, a cura del Prof. Vincenzo Allevi, in Villa Pigna di Folignano, Largo Padre Pio, n.4, nel mese di Gennaio 2017.